martedì 13 maggio 2014

E' giallo sulla migliore APA made in Italy

E' "giallo" sulla APA (American Pale Ale, luppolato stile birrario in chiave Stelle e strisce che va ultimamente per la maggiore fra le artigianali) decretata come la migliore d'Italia al premio "Birraio dell'anno" di Rimini organizzato da Unionbirrai.


La vexata quaestio è: la "Gaìna" del Birrificio Lambrate (il termine in dialetto milanese significa letteralmente "gallina", ma racconta metaforicamente anche di uno stato psicofisico addolcito dall'ebbrezza) è una birra prodotta con un processo di fermentazione "bassa" o "alta"?

Il che parrebbe un dettaglio da poco. Se non che, qualora i brassatori meneghini avessero realmente utilizzato lieviti per la bassa fermentazione, l'alloro vinto a Marzo a Rimini nella categoria numero 8 ["Chiare e ambrate, alta fermentazione, basso/medio grado alcolico, luppolate, d’ispirazione americana (APA)"], potrebbe essere messo in discussione.

"Giampa" Sangiorgi
Commentando il "Manifesto" del Birrificio Lambrate dipinto martedì scorso al Baladin Milano dal "monarca" Giampaolo "Giampa" Sangiorgi ("Facciamo quello che vogliamo") nel corso della quinta serata "In salotto col birraio", aveva espresso indirettamente un parere sul tema anche il patron di Extraomnes Luigi D'Amelio su Facebook: "Ottimo. Ma se vincono un premio in un concorso nazionale con una "bassa" in una categoria ad "alta"... c'è qualcosa che non va".

Ora, il dubbio successivamente affrontato da più parti sull'esclusivo forum "Il Barbiere della Birra" - animato da molti esperti del settore - è che non di solo futuro si parli e che quindi anche la "Gaìna" (QUI LA SCHEDA, in cui viene però definita IPA) vittoriosa sulle rive dell'Adriatico sia stata prodotta in passato con la stessa tecnica "impropria" (ovviamente "impropria" stando al regolamento Unionbirrai, fatto salvo che la crew del Lambrate abbia ampiamente chiarito, alla corte di Teo Musso, "Facciamo semplicemente il prodotto che piace a noi").

La palla ora potrebbe passare solo al direttore operativo di Unionbirrai Simone Monetti, più volte chiamato in causa anche dai "Barbieri della Birra", anche se nel forum, Stefano Ricci, degustatore e noto esperto del settore, ha fatto notare: "Anche se questo fatto ha reso chiaro come certe regole possano di fatto essere sorpassate  - ha scritto il "BeerSheriff" - io la distinzione fra alta e bassa in certi stili o tipologie la toglierei, non so se sia superflua, ma di fatto è indistinguibile". E in effetti la "Gaìna", al di là dei premi, comunque sia lascia il segno... sul palato.

Nessun commento:

Posta un commento