martedì 29 marzo 2011

Corse pazze: si vince l’equivalente del peso della moglie in litri di birra

sop-portare tua moglie
Quante volte avete detto a vostra moglie con tono seccato: ‘cara, ma quanto sei pesante’? Quante volte lo avete soltanto pensato? E’ evidente che non avete mai provato il Wife Carrying, altrimenti avreste una vaga idea di quanto possa essere difficile (sop)portare la vostra dolce metà. Sop è volutamente tra parentesi perché in realtà in questo sport le mogli vengono letteralmente trasportate dai mariti in una corsa selvaggia. 
Originario di Sonkajärvi, in Finlandia, è ormai diffuso in molti paesi dell’Europa settentrionale con lo scopo di superare, da parte dei mariti, un percorso ad ostacoli correndo verso la meta. La particolarità è che devono farlo con le proprie mogli sule spalle, quindi correre, saltare, nuotare ed evitare gli ostacoli con un peso non indifferente da trasportare. Perchè fare tutto questo? Per amore, solo per amore? Certo che no, il vincitore non solo si aggiudica la coppa, ma anche l’equivalente del peso di sua moglie in litri di birra… Semplicemente fantastico per tutti gli amanti della bevanda al luppolo e forse molti uomini accettano di sopportare tanta fatica proprio per potersi godere un bel barile pieno del ‘nettare degli dei’: la birra!.
Anticamente lo sport del Wife Carrying nasce come tradizione prima del matrimonio: il futuro sposo dimostrava, portando sulle spalle la sua futura moglie, che era pronto e disposto ad assumersene la cura e la responsabilità. Detto in gergo popolare con il matrimonio l’uomo diventava consapevole che si sarebbe ‘accollato’ la moglie per il futuro e, visto in questa prospettiva, il Wife Carrying diventa uno sport allegorico.

attualita.tuttogratis.it

Perugia, vende birra a un ragazzino di 15 anni: denunciato commerciante del centro storico

Perugia, vende birra a un ragazzino di 15 anni: denunciato commerciante del centro storico
Denunciato un commerciante del centro storico della città (Foto F. Troccoli)
Sorpreso a vendere birra a un ragazzino di 15 anni, accompagnato da altri due di 12 e 13 anni, un esercente del centro storico di Perugia è stato denunciato sabato pomeriggio dagli uomini della polizia municipale che stavano effettuando un servizio mirato proprio al contrasto della vendita di alcolici a minori. Le famiglie dei tre ragazzini sono state contattate, mentre il titolare dell’esercizio commerciale, come detto, è stato denunciato insieme alla persona che ha consegnato la birra ai tre minorenni. Sempre sabato pomeriggio i vigili sono riusciti ad identificare e denunciare l’autore di un furto ai danni di un’attività del centro storico della città.

umbria24.it

Genova – Lanciano scarpe e birra contro poliziotti


Genova – Agenti della Questura presi di mira in due accasioni ieri, tra il pomeriggio e la notte scorsa.
In via Gramsci un 34enne marocchino, in evidente stato di ebbrezza, ha lanciato un intero bicchiere di birra contro due poliziotti intervenuti nei pressi di un bar.
In piazza Vittorio Veneto sono state due ventenni colombiane a scagliarsi contro gli agenti di una volante intervenuti per placare gli animi nel corso di una lite fra cittadini sudamericani.
Le due giovani hanno lanciato le scarpe contro i poliziotti, colpendone uno al volto e l'altro al collo.

genovaogginotizie.it

domenica 27 marzo 2011

Un sorso di Valtellina: quattro birre, quattro sapori

Ringrazio un amico che dalla Valtellina mi ha portato da degustare  le quattro versioni della Birra Stelvio.


A colpirmi di più è stata la "Lager", intensa e con un coinvolgente tono speziato. Meno interessante la "Pilsner", con minor personalità (per la serie a volte il luppolo non basta). Ordinaria anche la "Weizen" (eccessivamente acida per i miei gusti), mentre davvero sorprendente la "Saraceno", melange di malto d'orzo e grano saraceno, cereale universalmente protagonista dallo Stelvio al Lario, dal pane ai pizzoccheri. Ad ogni modo, tutte da provare.

venerdì 25 marzo 2011

Birra Peroni spegne le sue insegne per il Wwf

Spegnere le luci per accendere la sostenibilità
Parte l'«Ora della Terra». Adesione record di 134 Paesi del mondo, oltre 200 Comuni italiani spegneranno castelli, torri, fontane, piazze e sedi istituzionali. Il messaggio di Ban Ki-Moon. E in tutto il mondo un minuto di silenzio per il Giappone.


È il messaggio del segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon a lanciare il conto alla rovescia finale verso l'Ora della Terra del Wwf, il più grande movimento globale per il pianeta mai organizzato, che domani 26 marzo coinvolgerà centinaia di milioni di persone, nel numero record di 134 Paesi e oltre 200 Comuni italiani, quasi il doppio dell'anno scorso.


Dal mondo delle imprese, che oltre a impegnarsi nella riduzione delle proprie emissioni di CO2 e della propria impronta sull'ambiente, hanno aderito all'Ora della Terra le insegne dei tre stabilimenti di Birra Peroni a Roma, Bari e Padova.


vglobale.it

giovedì 24 marzo 2011

Arriva Cuponk, il gioco anti videogame

italiatopgames.it  (24/03/2011)

In principio era un bicchiere di birra mezzo vuoto e una pallina da ping-pong. Come tutte le idee geniali nascono dalla semplicità, dal desiderio di un ragazzo di centrare il bicchiere facendo prima rimbalzare la pallina sul tavolo. E poi anche sul muro. E poi, perché no, giù dalle scale. Così nasce Cuponk, il gioco low cost più contagioso di tutti i tempi, quello che lo scorso anno è stato definito uno dei 10 giochi USA di maggior successo del decennio.

Viaggi - Esperienza eccezionale in Germania: scoprire la birra "fatta in casa" dai contadini


Philippe Delerm aveva dedicato un libro alla "Prima sorsata di birra", "frescura amplificata dalla schiuma, beatitudine velata di amarezza", sottintendendo, ovviamente, la seconda e la terza. Forse non sapeva che in Germania c'è un luogo, ancora escluso dai grandi percorsi turistici, dove la seconda sorsata quasi potrebbe arrivare fuori tempo massimo. In Alto Palatinato (regione bavarese delimitata a est dal confine ceco, a nord da Bayreuth, a ovest da Bamberga e Norimberga e a sud da Ratisbona) esiste infatti una birra che dura pochi giorni. Anzi, quando spillata, poche ore. A produrla sono contadini e allevatori.
Sono le «Zoigl», le ultime birre fatte davvero in casa. In cinque piccole città dell’Oberpfalz (nome tedesco della regione) è possibile assaggiare e vivere l’antica tradizione dei Kommunbrauhaus, birrifici di proprietà comunale dove i cittadini producono la propria scorta, solo poche centinaia di litri per volta (ma semplicemente sopraffini!), da rivendere per un week end in casa a compaesani e turisti. Seguendo turni rigorosamente stabiliti ad inizio anno dal borgomastro (riportati in piccoli calendari tascabili), ogni famiglia si reca nel birrificio comunale per produrre il mosto che poi trasporta nella propria cantina con piccole cisterne su ruote, anche loro di proprietà pubblica. Dopo due settimane la birra è pronta per essere servita nel salotto di casa o in piccole stanze attrezzate al piano terra, magari con l’ingresso parzialmente ostruito dal trattore o da un furgone. Chi tutto l’anno è allevatore o contadino si trasforma così per tre giorni al mese (un week-end) in birraio. Sulla sommità di portoni anonimi di legno o di piccole porte con le tende bianche spunta allora una stella a sei punte. La stella di Davide che qui non ha implicazioni religiose ma rappresenta il simbolo medioevale per eccellenza dei birrai racchiudendo i tre elementi necessari per preparare la bevanda (acqua, aria e fuoco) con i suoi ingredienti essenziali (acqua, malto e luppolo). Una tradizione risalente addirittura al XIII secolo quando la vendita della birra era l’unico contributo per dare un po' di fiato alle magre finanze familiari. Per visitare questi luoghi il punto ideale di partenza è Bamberga. In questo città di 70.000 abitanti, dove lo splendido centro è protetto dall’Unesco, ci sono nove birrifici storici visitabili anche in un «Bier tour» organizzato dall’ufficio turistico.
Impossibile mancare all’appuntamento con una Rauchbier, la birra affumicata che la birreria artigianale Schlenkerla, al numero 6 di Dominikanerstrasse, produce con la stessa ricetta dal 1678. Qui spostandosi, verso est, si può visitare Beyreuth (sede del festival wagneriano) per poi gettarsi nel mondo delle Zoigl, magari a bordo di una moto o, per i più temerari, in bicicletta. Cinque piccoli centri, che contano in tutto meno di 30.000 abitanti, circondati dagli alti filari delle coltivazioni di luppolo, da boschi e dolci colline solo sfiorate dalle autostrade tedesche. I loro nomi sono Eslarn, Falkenburg, Mitterteich, Neuhaus e l’impronunciabile Windischeschenbach. Cinque paesi, cinque birrifici comunali, stessa tradizione in un raggio di venticinque chilometri. Quando entri per la prima volta in una Zoigl l’impeto è sempre lo stesso: bussare e chiedere permesso. Lo stupore del padrone di casa se si è stranieri è reale e sincero, ma si stempera subito quando arriva il primo boccale di birra (costo massimo 2 euro). Poche, pochissime le pietanze da consumare assieme alla birra, solitamente un solo piatto caldo (maxi involtini di carne o polpettone) servito in tavoloni dove il taciturno non è ben accetto. Se si è italiani è il capofamiglia ad attaccare bottone, magari suggerendovi la sua terribile ricetta per produrre un culatello ("fein gerauchert" ovvero "delicatamente affumicato") o il prosciutto, che, dice, deve riposare per due settimane in un barile di sale. In assenza dei tradizionali bar, è qui poi dove i pensionati si ritrovano per bere assieme o per fare rifornimento, come dai nostri antichi vinai, riempiendo un piccolo contenitore di alluminio simile a quello che in Italia, ovviamente in grande, viene usato per trasportare il latte. La capienza è di due litri al massimo, mai di più, perché la birra non resisterebbe e diventerebbe, poche ore dopo, imbevibile.
Il viaggio alla scoperta della birra più antica e «comunista» della Germania non contempla scorte per amici o parenti lontani.

gazzettadiparma.it

La Birra Messina annuncia la chiusura e mette alla porta 42 lavoratori

La Flai Cgil annuncia lo stato di agitazione e chiede soluzioni alternative per scongiurare l'interruzione dell'attività
Nuova doccia fredda per la città di Messina. La famiglia Faranda, proprietaria della Triscele, ex Birra Messina, dopo un periodo di difficoltà, ha sospeso qualunque attività produttiva e ha annunciato il licenziamento dei tutti i lavoratori, 42 unità di personale. La comunicazione, fatta nel corso di un incontro aziendale con il segretario provinciale della Flai Cgil, Giovanni Mastroeni, e la RSU, ha portato alla dichiarazione dello stato di agitazione e all’avvio di iniziative volte a cercare possibili soluzioni: la richiesta all’Ufficio provinciale del lavoro di convocare l’azienda per un incontro, e la comunicazione al Prefetto. 

tempostretto.it

La schiuma della Guinness merito di un calcolo matematico

stout
Ogni volta che apriamo e versiamo una lattina di birra stout (come la Guinness, tanto per fare un esempio universalmente noto), difficilmente ci chiediamo a cosa dobbiamo la superficie schiumosa in testa al bicchiere. William Lee, un matematico dell’Università di Limerick (Irlanda), non solo conosce la risposta, ma ha individuato una valida alternativa per ottenere una cremosità persino migliore.
A differenza di molti altri tipi di birra, la stout non ha una schiuma spontanea e naturale; deve invece ‘l’effetto cappuccino’ alla liberazione di alcuni gas nel momento dell’apertura. E’ infatti l’azoto a compiere il miracolo bicolore, ed è contenuto in una piccola sfera di plastica bucata inserita all’interno della lattina.
Tuttavia secondo Lee e i suoi colleghi è possibile creare le condizioni per la formazione e la crescita delle bolle anche senza questo piccolo arnese, il che garantirebbe alla stout lo stesso aspetto denso e cremoso che conosciamo, solo più duraturo, e soprattutto più economico.
Dagli esami scientifici effettuati negli ultimi dieci anni, è risultato infatti che la maggior parte delle bolle si forma su fibre di cellulosa (praticamente residui di ‘sporcizia’)cadute nel bicchiere dall’aria o rimaste lì dopo aver asciugato il vetro con un tovagliolo. Tali fibre contengono una piccola quantità di aria al loro interno, così quando la birra viene versata, queste sacche di aria si espandono fino a scoppiare nelle bolle che tutti conosciamo.
Il Dott. Lee e i suoi colleghi, osservando il comportamento della stout al microscopio,hanno trascritto le equazioni matematiche che governano la fisica dei gas sciolti e delle fibre, ed hanno sperimentato come, semplicemente aggiungendo più cellulosa, è possibile ottenere lo stesso effetto prodotto con la sfera di plastica. L’esperimento è stato condotto, nel caso specifico, spillando la stout attraverso un filtro del caffè, ed ha avuto un risultato più che soddisfacente.
Così, suggerisce il team, rivestendo l’interno della lattina con questo tipo di fibre, la pallina di plastica non risulterebbe più necessaria, e questo rappresenterebbe un bel risparmio per le aziende produttrici su scala industriale. Senza considerare che la sfera comunemente utilizzata per ottenere l’effetto ‘crema’, per quanto funzionale al suo scopo, altera, seppure in minima parte, il gusto originario della bevanda, cosa che non accade nell’esperimento del Dott. Lee e dei suoi colleghi.
Non è ancora certo se l’alternativa proposta da Lee sarà accolta o meno dai birrifici che producono e commercializzano birre scure di questo tipo. “Abbiamo sottoposto l’idea ai birrai”, ha dichiarato recentemente il matematico, “ma non siamo ancora sicuri che siano interessati”.
nextme.it

Uomini un mistero, come capirli dalla bevanda

uomo beve birra
Dimmi cosa bevi e ti dirò chi sei, spesso il primo appuntamento sceglie un locale, addirittura un bar, come luogo d’incontro, facile scappare se non si vedono possibilità di successo, o rimanere nel caso l’incontro si presenti positivo. Le incognite di chi abbiamo di fronte sono davvero tante, a domanda cortesia vuole la risposta, ma le verità potrebbero tardare dal venire svelate, è bene quindi cercare qualche indizio, per non perdere tempo, magari ancora prima di concedere il fatidico primo appuntamento, quando, una volta iniziata la conversazione, ci rendiamo conto di avere a che fare con l’intelligenza di una puntina da disegno o con un super ego difficilmente contenibile. Come? Basta fare attenzione a cosa beve.


E’ possibile conoscere molto di uomo senza nemmeno parlarci, basta osservare cosa beve, molti primi approcci avvengono in locali, discoteche, o luoghi simili, quindi fare attenzione a cosa sta sorseggiando non è difficile, il cosa beve può svelare la sua virilità o se, nascosta da un atteggiamento spavaldo, sta in agguato la personalità più noiosa della terra.
Una delle bevande più scelte durante un’uscita con amici è sicuramente la birra, ma ogni tipo di birra svela misteri profondi. Le birre leggere, gli esperti le definiscono annacquate tutte con il medesimo sapore, svelano poca emozione, mentre l’uomo che cerca la birra di importazione è più sofisticato, ma ha i piedi per terra dato che alla fine della storia sempre di birra si tratta. Quest’uomo è internazionale e si aspetta l’eccellenza in tutto ciò che egli porta nella sua vita. Qualità della birra, uomo di qualità. Semplice, no?
Poi abbiamo i bevitori di whisky, questi si dividono in due tipologie, gli intenditori, che sorseggiano lentamente il delizioso liquido, affidabili e pretenziosi, e gli imbroglioni, quelli che bevono whisky solo per sembrare adulti emancipati, amano le apparenze. Coloro che mescolano, per esempio lo scotch e il ginger, sono da evitare, dicono, ancora troppo bambini e confusi.
E ora veniamo al vino, secondo alcune esperte l’uomo che beve vino al bar, perchè di bar stiamo parlando non dicena romantica, è come una donna che indossa tacchi alti in piscina, fuori luogo. Poi c’è l’uomo che ama se stesso e lo dimostra ordinando cocktail fantasiosi, solitamente molto zuccherati e complessi, questi vengono etichettati come noiosi. Il ragazzo che ordina una Pina Colada fresca o un Margarita è un festaiolo noioso, senza contare che ci vuole un vero uomo per sorseggiare un fangosa bevanda rosa brillante costellata di ombrelli di carta e una cannuccia verde.
donna.tuttogratis.it

AUSTRALIA: la XXXX esiste ma non la beve nessuno, è considerata una pessima birra

4. La birra australiana è la XXXX. Anche sulla birra in Italia ci hanno mentito. La XXXX esiste ma non la beve nessuno, è considerata una pessima birra, solo per stranieri; e parliamo della quinta nazione al mondo per consumo di birra.


Estratto dall'articolo L’Australia non è Bondi Beach. E altri luoghi comuni

martedì 22 marzo 2011

"La rivincita" nel borgo dei catari

    Giovedì 24 marzo, cena-sfida al ristorante "Via del Borgo" di Concorezzo "La rivincita" Il Pesce incontra le bollicine Birra Artigianale e Champagne Cinque birre, cinque champagne, cinque piatti : Aperitivo al Work in progress Bar ore 19,30 piazza della Pace Concorezzo una birra Seta birrifico Rurale uno champagne Pinot Mounier Vincent D’Astrèe Il crudo di pesce secondo mercato a ViadelBorgo ristorante ore 20,45 via Libertà 136 Concorezzo quattro birre quattro champagne e quattro piatti Calamarata Calamari ortaggi e i suoi germogli Sandalmazzo birrificio Menaresta Chardonnay Grand Crù 100% Isselèe Brodo di pesce capesante arrosto e pomodori essicati Fermentum O.G. 1056 Birrificio Carrobiolo Billecart Salmon Brut 65% ch 35% Pn Baccalà marinato patate schiacciate e Fermentum O.G. 1085 Birrificio Carrobiolo Bernard Bremont Grand Cru 100% pn Dolce cioccolato sale pepe Fermentum O.G. 1111Birrificio Carrobiolo Fleury Blanc de Blanc Doux 1997
birradelcarrobiolo.it

venerdì 18 marzo 2011

Saper vivere, bevendo bene ... bevendo bio


Saper vivere, bevendo bene ... bevendo bio
18.03.2011 - Per saper vivere, in tema di prodotti biologici, non serve soltanto mangiare naturale, ma anche bere bene. L’idea è venuta a Franz Ehrnsperger, proprietario di sesta generazione della birreria tedesca Lammsbrau che spiega come la birra biologica sta entrando di diritto nelle grazie di molti consumatori. Oggi non è più un problema trovare chi produce questa fresca bevanda rispettando l’ambiente e offrendo al consumatore, ormai sempre più attento alla qualità, un prodotto genuino. Ma cosa è la birra ecologica? E’ una birra dove gli ingredienti principali provengono da culture biologiche, dove il mosto non è tratto e il processo di pastorizzazione viene eliminato per non alterare e distruggere i principi nutritivi della birra. La birra biologica – unica per questo nel suo genere – è una birra cruda: la fermentazione non si ottiene tramite un processo endotermico bensì aggiungendo alcuni ceppi di lieviti. Tale processo consente il mantenimento degli enzimi, presenti al suo interno, che rafforzano la flora batterica intestinale.
 
Le fasi che caratterizzano la preparazione della birra biologica sono:
 
• Fase 1: inumidire l’orzo in modo da innescare il processo di germogliazione
• Fase 2: inizia al termine della germogliazione con la produzione di malto verde
• Fase 3: torrefazione. Fondamentalmente è un processo termico a cui viene sottoposto il malto
• Fase 4: macinazione del malto torrefatto, che verrà poi diluito nell’acqua calda. Il risultato finale è il mosto
• Fase 5: filtraggio del mosto, per poi mixarlo con il luppolo
• Fase 6: fermentazione. Quest’ultima è ottenuta aggiungendo alcuni ceppi di lieviti, che favoriscono la conversione dello zucchero in alcool
• Fase 7: maturazione. Questa fase dura circa 1 mese, dopodiché il prodotto viene imbottigliato

ecoseven.net

BICCHIERI REALIZZATI CON LE BOTTIGLIE DI BIRRA



bicchieri
 Alcune bottiglie di birra sono delle vere e proprie opere d’arte ed è un peccato non riutilizzarle. Seguendo con attenzione il tutorial di Instructables (oppure anche  http://www.instructables.com/id/How-to-make-a-Glass-Bottle-into-a-glass-cup-or-/) potrete realizzare dei fantastici bicchieri per stupire gli amici.

greenme.it

PANNELLO SOLARE CON LE BOTTIGLIE DI BIRRA



acqua_calda
 Ecco cosa si è inventato Ma Yanju, contadino cinese della provincia dello Shanxi. Per fare arrivare l’acqua calda in casa della madre ha utilizzato 66 bottiglie di birra, collegate con una serie di piccoli tubi, posizionate su una tavola di legno ricoperta con un foglio di alluminio. La tavola è stata posta sul tetto in direzione nord per captare il più possibile la luce solare. Il pannello fornisce acqua calda sufficiente per tutti i membri della famiglia di Ma e molte altre famiglie del villaggio hanno seguito l’esempio dell’ingegnoso contadino.

greenme.it

Guinness 'da primato', i sorsi più buoni in Irlanda

Roma, 15 mar. (TMNews) - Paese che vai, birra che trovi. Eppure la migliore degustazione sembra essere proprio quella fatta nella terra d'origine. È il caso della Guinness, la famosa "stout" irlandese. Un team di tecnologi alimentari dell'Institute of Food Technologists (Usa) ha esaminato i sorsi della bevanda irlandese in 14 Paesi, 33 città e 71 pub diversi per sentenziare che per una invisibile alchimia di sapori e profumi la stessa birra gustata in Irlanda ha una sapore nettamente più gradevole rispetto a quello valutato ad altre latitudini.
Potrebbe essere l'abbraccio perfetto con l'acqua "oppure il consumo maggiore che non permette alla birra di restare troppo a lungo nei condotti della spillatrice", spiega al DailyMail lo scrittore Pete Brown, autore di un viaggio nei migliori pub del mondo. Gli assaggiatori professionisti, scrive il tabloid britannico", hanno giudicato il boccale consumato nei pub della terra natìa con un punteggio di 74 su una scala da 1 a 100, mentre altrove la media delle preferenze è stata intorno ai 54 punti.

Dalla Bulgaria la birra che fa crescere il seno

SOFIA - Se fino a ieri pensavate che bere birra fa crescere a dismisura la pancia, da oggi dovete ricredervi, perchè in Bulgaria è stata sviluppata un birra particolare, in grado di far crescere addirittura il seno.


Bohza - Si chiama birra "Bohza" e originariaamente era stata commercializzata come cura per le mamme con problemi di allattamento. L'arrivo nei pub è stato conseguente al fatto chechi l'ha provata ha ottenuto risultati "strabilianti". Il portvoce dell'azienda che produce la "Bihza" ha spiegato: "Non abbiamo previsto pubblicità eclatanti, perchè chi l'ha rovata ha assicurato di aver avuto una crescita del seno di ben due misure". Per le donne che avevano in mente un (costoso) intervento chirurgico, forse varrebbe la pena comprare una cassa di birra...nel peggiore dei casi si ottiene una bella sbornia, nella migliore delle ipotesi, invece, si risparmiano un sacco di soldi e si ottiene lo stesso un bel decolletè...

net1news.org

Copenhagen Beer Festival 2011: festa della birra in Danimarca


Anche se la maggior parte della produzione è stata trasferita altrove, la storica sede della fabbrica Carlsberg a Valby, ospiterà l’annuale Beer Festival. Lo scopo del Beer Festival (26-28 marzo), che quest’anno festeggia il suo decimo anniversario, è di presentare la birra come una bevanda a tutto tondo, dalla qualità eccellente, dando agli ospiti la possibilità di gustare una vastissima scelta di “ambra liquida”. Al festival partecipano, infatti tutti i birrifici e gli importatori danesi, ma vi si trovano anche produttori da vari paesi europei. 


ilturista.info

Bicchiere di birra per la festa del papà

Se vostro papà è un amante della birra, potreste regalargli questo esclusivo boccale per la birra Hopside in doppio vetro trasparente che riproduce la forma della bottiglia della birra però capovolta, potete trovarlo subito sul sito angolodelregalo.it al prezzo di 25,60 €, si sa che gli amanti della birra amano berla e sorseggiarla nei classici boccali adatti. Un’idea carina da prendere in considerazione.

Avviso ai naviganti: il blog resuscita dopo qualche giorno di ferie...

martedì 15 marzo 2011

L'ovale più grande del mondo è fatto con le lattine di birra


L'ovale più grande del mondo è fatto con le lattine di birra

ROMA - Mentre la Nazionale scriveva in campo una pagina di storia bettendo la Francia per la prima volta nel 6 Nazioni, il rugby italiano è entrato anche nel Guinness dei Primati grazie a Peroni. La scultura di lattine di birra presentata oggi al Terzo Tempo Peroni Village del Flaminio, in occasione del match della quarta giornata del 6 Nazioni, è stata certificata dalla giudice Lucia Sinigagliesi (Adjudications Manager di Guinness World Record) quale opera originale ed inedita, alla presenza dello stato maggiore di Peroni. La palla ovale è composta di 27 strati e le lattine di birra Peroni sono 20.076.
repubblica.it

Birrifici orobici crescono

I birrifici artigianali bergamaschi crescono. È salito a otto il totale dei birrifici targati Bg, che insieme arrivano a produrre più di 3 mila ettolitri di birra l'anno, tra bottiglie e fusti. Lunedì scorso è stata presentata ufficialmente la nuova birra Cuvèe Millesimata (volutamente con l'accento grave sulla è) che l'azienda Quattroerre di Torre de' Roveri, grossista di vini e bevande, ha incominciato a commercializzare con il proprio marchio. 


Tutto bergamasco è invece l'ultimo nato, il Birrificio Indipendente Elav, che si trova nella zona artigianale di Comun Nuovo (www.birraelav.it). I fondatori sono Valentina Ardemagni e Antonio Terzi, due trentenni che da sempre hanno la passione per la birra. La società che li unisce, titolare del birrificio, è nata già nel 2000: si chiama «La Pinta snc», costituita 11 anni fa per gestire il Clock Tower Pub di Treviglio, uno dei templi sacri dei birrofili, dove spesso si tengono concerti di musica jazz e blues di un certo rilievo. 


Il primo birrificio ad aprire in Bergamasca (1999), è stato il «Maivisto», a Botta di Sedrina. Dopo la morte del fondatore Gianfranco Mazzoleni, l'attività continua, anche se un po' ridimensionata (circa 80 ettolitri l'anno). Il «Birrificio Sguaraunda» di Pagazzano dichiara 35 ettolitri al mese. «Maspy» di Ponte San Pietro 65 ettolitri al mese. «Birrificio Valcavallina» di Endine Gaiano: 20 ettolitri al mese.

A San Pellegrino Terme ha sede il «Birrificio Via Priula» che fa produrre a Manerbio (Bs) circa 30 ettolitri al mese. Il «Birrificio Endorama» (di Grassobbio), che ha iniziato a produrre nell'ottobre 2010, dichiara per ora 10 ettolitri al mese. 



ecodibergamo.it

Giappone, rischio recessione: colpita anche produzione della birra

Il terremoto fa tremare l'economia del Giappone: lo sforzo per la ricostruzione rischia di appesantire il colossale debito del Paese, mentre i danni causati dal sisma potrebbero tradursi in un nuovo calo del Pil, che farebbe ricadere Tokyo in recessione.

Il sisma e lo tsunami si sono abbattuti su zone particolarmente produttive. La regione nord orientale di Tohoku conta per circa l'8% del Pil, con fabbriche che vanno dalla produzione di auto alla produzione di birra, oltre a infrastrutture energetiche comprese una centrale nucleare. Il terremoto ha interessato anche la regione di Kanto che comprende la megalopoli di Tokyo e rappresenta il 40% del Pil.

La chiusura delle fabbriche (oggi Toyota, Honda e Nissan hanno deciso di sospendere da lunedì la produzione in tutti gli impianti nazionali), la riduzione dei consumi di energia elettrica e i danni alla fiducia dei consumatori potrebbero, secondo gli analisti, colpire il Pil del Giappone per diversi mesi. 

La ricostruzione dovrebbero tuttavia consentire di rilanciare la macchina economica. E le autorità sembrano compatte nell'assicurare il sostegno dello Stato: il rischio è che si vada ad accrescere il già colossale debito del Paese, stimato al 200% del Pil e che è costato a Tokyo di recente l'abbassamento del rating da parte di Standard & Poor's. 

Un primo conto del disastro è già stato pagato in Borsa dalle compagnie di riassicurazione, per le quali si prefigurano perdite dell'ordine di circa 10 miliardi di dollari. Da Munich Re a Swiss Reinsurance, tutte ieri sono scivolate in Borsa e ora potrebbero trovarsi a far fronte a perdite, secondo la stima un analista di Stifel Nicolaus & Co., Meyer Shields, «intorno ai 10 miliardi di dollari».



ilmessaggero.it

venerdì 11 marzo 2011

Anche Mazzini amava la birra: nelle sue lettere ne scrive e consiglia persino una marca


Giuseppe Mazzini (1805-1872)
Giuseppe Mazzini (1805-1872)
Un Giuseppe Mazzini profondamente diverso dall'oleografia consolidata, dalla figura un po' cupa e complessivamente triste tramandata in ritratti e fotografie. Soprattutto dal «volto che giammai non rise» descritto nel famosissimo verso carducciano, diventato per generazioni l'identikit del triumviro della Repubblica romana. Qui Mazzini ama la birra, ne scrive e consiglia persino una marca.
Oggi a Roma, nella sala Carlo d'Angiò dei Musei Capitolini, il sottosegretario Gianni Letta riceve dalle mani della cittadina americana Norah Mayper una raccolta di circa 400 lettere inedite spedite da Mazzini tra il 1831 e il 1871 alla sua antenata Katherine Hill, fervente mazziniana e aperta sostenitrice della causa italiana durante gli anni londinesi del patriota repubblicano. I documenti sono in tutto 600, gli altri riguardano comunque il Risorgimento italiano.
C'è anche una lettera in cui Mazzini suggerisce caldamente di non bere birra corrente nei pub ma di scegliere quella della «Swan Brewery», realizzata in una delle principali birrerie di Londra, di proprietà dei mazziniani Sydney Hawkes e James Stanfeld: un locale che era diventato, con Mazzini cliente fisso, una specie di punto di riferimento della cospirazione italiana.
Estratto da corriere.it