Il lato rosa della birra artigianale italiana. Non sono molte, in effetti, sulla scena brassicola nazionale, le birraie (termine che conserva piena dignità rispetto a perifrasi come birraio donna, in gonnella, in rosa, al femminile e quant'altro).
Protagonista dell'appuntamento mensile con il #BirraioInSalotto, ciclo di chiacchierate e degustazioni con produttori artigianali made in Italy al Baladin Milano, Chiara Baù (patronimico originario dell'altopiano di Asiago) è salita sulle montagne biellesi, a mille metri di quota, per coronare il proprio sogno.
Il birrificio Jeb di Trivero è realtà dal 2008, dopo due anni di impegno seguiti a un'esperienza da homebrewer (“ho fatto il mio primo kit con Mr. Malt, poi ho continuato con un gruppo d'amici, supervisionando ogni esperimento”) poi maturata in vera e propria professione.
Cresciuta in un edificio rinato dopo aver in passato prodotto bibite grazie a una sorgente d'acqua alpina ancora utilizzata, la cifra dell'esperienza Jeb passa per l'utilizzo di prodotti naturali, malti biologici e una rifermentazione naturale.
Chiara Baù non è una birraia di facciata. E' un lavoro nel quale bisogna sporcarsi, fare la birra. E che significa fatica (tanta). 37 anni, due figli di 19 e 16 anni, una figura esile e sbarazzina. La prima impressione non vale, per lei: “Beh, la birra è ricca di antiossidanti...”, glissa con ironia.
E un ventaglio di birre in controtendenza, dalle luppolature velate. Quasi “da sci” (ride, dicendolo), leggere a aromatiche per un pubblico variegato, per nulla “metropolitano”, che varca la soglia del brewepub annesso al birrificio spesso al termine di gite e passeggiate.
Dal birrificio agricolo da 3200 litri al mese (con sei fermentatori, prima erano solo due e producevano 450 litri al mese) alla cantina di via Solferino sono approdate in degustazione una pale ale – Maya - al miele di rododendri, quasi “balsamica”, una blond ale – Bionda - con una punta di luppolo cascade (“non amo le IPA”) e – Rossa - una english red ale.
“Non amo le birre 'in stile' – ha messo in chiaro Chiara - La birra non s'ingabbia! E tra l'altro in Italia, appena sbagli una definizione, ti lapidano in qualsiasi blog... per cui cerco di seguo un filone beverino e distante dall'amaro estremo, ma liberamente. Mi piacciono le birre DA BERE, quelle DA SORSEGGIARE mi danno poca soddisfazione...”.
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