venerdì 2 ottobre 2015

A Pordenone... non è tutto "craft" quello che luccica

"In principio, 'artigianale' era sinonimo di qualità. Poi, poi viste le praterie aperte, i bisonti si sono lanciati per mangiare l'erba". Forse proprio così domenica primo novembre Paolo Erne darà il via alla sua lectio dal titolo "Artigianale sì, artigianale no" in programma alla Fiera Mastro Birraio di Pordenone (dal 23 al 25 ottobre e dal 30 ottobre al 1 novembre). Una spiegazione pratica per sapersi muovere nel mutevole mondo delle produzioni non industriali d'oggi a cura dell'esperto brassicolo, fra i primi homebrewer d'Italia e oggi consulente di diversi microbirrifici, nonchè fondatore del noto gruppo Facebook "Accademia delle Birre" (così chiamato in onore del maestro Franco Re, a sua volta fondatore nel 1997 dell'Università della Birra di Azzate).

"La crescita tumultuosa di troppe realtà ha portato ad un panorama, a livello di mercato, fatto di birre troppo simili fra loro e spesso troppo luppolate, non per sapienza o convinzione, ma solo per moda": il mastro triestino, "guru" delle birre acide, accompagnerà gli spettatori in un viaggio virtuale per far capire che non è tutto "craft" quello che luccica. "Ma è moda o il movimento si è ormai stabilizzato ovvero 1000 o non più mille birrifici? - ha continuato l'esperto giuliano - Bisognerebbe interrogarsi soprattutto sui consumi totali, se crescono o calano o se in realtà siamo ancora inchiodati sui soliti 31 litri pro capite/anno ormai da decenni".

Un'analisi a 360 gradi delle principali differenze fra industriali, craft o ancora "crafty" (le linee simil-artigianali lanciate negli ultimi tempi dai colossi dell'industria): "sintomo di paura delle industrie o desiderio di coprire un mercato che sta virando verso i microbirrifici?", provoca sibillino Erne. E poi consigli utili su come comperare bene e dove (nella grande distribuzione al beershop o sul Web) e un raffronto con la realtà degli altri Paesi.

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