martedì 31 marzo 2015

Gli OGM influenzeranno anche il mondo della birra

Sono ormai da anni al centro del dibattito, sul fronte dell'agricoltura e di conseguenza dell'alimentazione. Ma sempre più, nel prossimo futuro, gli OGM (organismi geneticamente modificati) influenzeranno anche l'universo della birra.

Il tema sono in particolare i ceppi di lievito e la loro sequenza del DNA. Famiglie molto diverse fra loro e che si adattano all'ambiente in modo differente, prestandosi a svariati utilizzi.

La mission dei ricercatori è quella di cercare di comprendere i meccanismi in base ai quali ceppi diversi si comportano in modo diverso durante la fermentazione: isolare i geni che governano ogni singolo aspetto del processo si rivelerebbe naturalmente molto utile.

Ma il passo successivo - e quando si parla di Ogm ci si spinge su un terreno delicato, con implicazioni etiche multilivello - sarà ovviamente quello di modificare lo schema genetico dei ceppi intervenendo, ad esempio, sulla fermentazione per renderla più veloce, per ottenere birre a più alto livello alcolico, o ancora per ottenere sfumature di gusto specifiche.

Un controllo agognato dai grandi produttori (sinora semmai frenati unicamente dalla "cattiva pubblicità" portata dalla controversa nomea che gli OGM si sono guadagnati), possibilità viste per ora con distacco nel contesto artigianale. Anche perchè il timore di tanti piccoli e medi birrifici Ue è analogo a quello degli omologhi coltivatori, negli ultimi anni scettici - per usare un eufemismo - ad esempio nei confronti della ricerca sui cereali OGM, che in molti casi avrebbe secondo alcuni favorito solo un piccolo numero di imprese a scapito di altri agricoltori (e consumatori). Ma se lieviti modificati portassero a condizioni di produzione più favorevoli anche nei microbirrifici? Il dibattito continua, fra sostenitori e detrattori dell'OGM-free.

domenica 29 marzo 2015

BirraNotizie protagonista su Birra D'Ecc Radio



Un fantastico approfondimento su BirraNotizie regalato da Birra D'Ecc Web Radio, di cui a nostra volta ci eravamo occupati all'epoca della nascita, nell'ottobre dello scorso anno (LEGGI QUI).

I conduttori Marco Roberto e Francesco Calabrò hanno "scansionato" il nostro portale descrivendolo minuziosamente a beneficio dei loro birrofili radioascoltatori.


E non è finita, perchè ben due notizie tratte da BirraNotizie sono diventate protagoniste di una delle rubriche del programma, quella destinata alle notizie curiose, naturalmente!

Grazie infinite e Bob  e Cala, al loro frizzante programma sospeso fra "on air" ed "on line", e alla prima Web Radio interamente dedicata al mondo della Birra artigianale con rubriche sulla cultura brassicola, sulla presentazione dei birrifici, delle loro birre e dei mastri birrai, su ricette e abbinamenti, e ancora news, curiosità, scenette simpatiche e guest star.

Intanto, per conoscere meglio il progetto Birra D'Ecc (intuitivamente allusivo alla birra "d'eccellenza"), potete LEGGERE QUILa loro pagina Facebook  invece QUI.

venerdì 27 marzo 2015

“La prima e unica birra artigianale prodotta con acqua di mare”

Da tempo volevamo aggiungere una birra artigianale alla nostra offerta, ma eravamo alla ricerca di qualcosa di nuovo e straordinario”. Il comunicato stampa che arriva in redazione è senza dubbio ben strutturato. A firmarlo,  Philarmonica, “società di distribuzione fondata nel 2002 e guidata da Guido Folonari, che si occupa della selezione e della distribuzione in esclusiva per l’Italia di champagne, vini nazionali e d’importazione e distillati di eccellenza nel canale HORECA”.


Al centro della comunicazione, “Er Boqueròn”, ovvero “la prima e unica birra artigianale prodotta con acqua di mare”. Anche se, forse, la novità “assoluta che arriva dalla Spagna e profuma di Mediterraneo”, poi così inedita non è. Si trova traccia, sui forum birrari, di un'analoga sperimentazione - ma non l'unica - già circa sette anni orsono, ad esempio a proposito di un prodotto del Nord-Ovest della Francia (la “Mor Braz”, in quel caso).

L'idea di fondo è comunque quella di utilizzare, per produrre birra, acqua di mare opportunamente desalinizzata (nel caso della “Er Boqueròn”,  “purissima, prelevata dalle zone più pulite e con miglior flora marina del Mediterraneo”). Ad ogni modo, incuriosisce la novità iberica a “doppia fermentazione”, prodotta per altro “nel rispetto della legge di purezza tedesca del 1516”. Resta da capire quanto l'acqua di mare desalinizzata sia in grado di portare un reale valore aggiunto o quanto sia un efficace spunto promozionale.

In ogni caso, la presentazione del produttore la descrive come alla vista “ramata, con riflessi aranciati”. “La bollicina è fine e il corpo pieno - continua - All’olfatto si percepiscono subito note di malto e biscotto appena sfornato: arrivano poi aromi iodati, di zafferano ed erbace”. E ancora, “avvolgenti gli aromi balsamici”. Beh, non resta che la prova del nove, per Er Boqueròn: se la trovate, fateci sapere.

mercoledì 25 marzo 2015

La birra? Si potrà fare anche su Marte

La birra? Si potrà fare anche su Marte. E' quanto ha “scoperto” (in realtà era abbastanza prevedibile, avendo il pianeta rosso condizioni ambientali molto vicine alla Terra) un team di ricercatori della Mars Desert Research (MDRS), una base marziana simulata ad Hanksville, nello Utah, nella quale sono in corso studi propedeutici alla colonizzazione del quarto pianeta del Sistema solare.


Hanno provato a coltivare piante di luppolo in un terreno con caratteristiche il più possibile vicine a quello marziano, scoprendo che crescevano più velocemente e divenivano più alte e robuste, rispetto alle condizioni terresti. 

Fatto il paio con il “Ninkasi space program”, progetto di produttore di birra dell'Oregon determinato a mandare in orbita un razzo provato per saggiare la capacità del lievito di sopravvivere oltre all'atmosfera, la “birra extraterrestre” sembra sempre meno fantascienza.

Campionato italiano delle birre: il piacentino Retorto fa il tris

Retorto primo e secondo con "Malalingua" e "Black lullaby", Toccalmatto terzo con "Dr. Caligari". Questo il podio del premio intitolato a Franco Re (fondatore dell'Università della Birra di Azzate), ovvero la classifica finale assoluta del Campionato italiano delle birre (CIBA) targato Associazione Degustatori Birra, nell'ambito dell'Italia Beer Festival andato in scena lo scorso weekend a Milano.

Gioviale lancio di sottobicchieri dallo stand del Lambrate durante l'IBF
La Malalingua, birra in stile Barley Wine, del birrificio di Podenzano (Pc) aveva conquistato il primo premio assoluto già nell'edizione dello scorso anno, mentre la Black Lullaby aveva trionfato nel 2013 (LA CLASSIFICA COMPLETA). Insomma, Retorto si conferma mattatore assoluto della manifestazione che ha visto presenti quest'anno coi propri stand 36 birrifici.

LA GALLERY FOTOGRAFICA DELLA KERMESSE: CLICCA QUI

martedì 24 marzo 2015

Studenti e detenuti insieme nel segno della birra: "Vale la pena" prende il largo

Del “Dream team” benefico di birrai in campo per solidarietà avevamo già parlato (LEGGI QUI). Ma il progetto «Vale la pena» a cura di 'Semi di libertà' (onlus che si occupa di inclusione sociale attraverso il lavoro) non s'è fermato. Anzi. Una manciata di giorni fa, i ragazzi disabili dell'Istituto Sereni hanno collaborato insieme ai detenuti all'imbottigliamento delle nuove birre prodotte nel "socio-birrificio".

Ragazzi disabili del Sereni impegnati insieme ai detenuti
E all’Istituto agrario romano, a San Valentino, era stata macinata altra strada, nel percorso d'inclusione a cavallo fra recupero e apprendimento. Studenti e detenuti del carcere di Rebibbia avevano, infatti, assistito Luigi “Schigi” D'Amelio, birraio di Extraomnes, protagonista di una cotta dimostrativa.


E ancor prima, in cattedra per una raffica di lectio magistralis d'eccezione, fra gli altri anche Elio Miceli di Birradamare (su filiera e legame del territorio), Paolo Mazzola del Birrificio Castelli Romani (sulla geografia della birra),  Marco Meneghin di Birra Stavio (su carbonatazione e maturazione), Andrea Dell del birrificio Vento Forte (sulla fermentazione), Orazio Laudi di Birra Turan (introduzione al processo di produzione) e Agostino Arioli del Birrificio Italiano (su malto, mosto e luppolo).

domenica 22 marzo 2015

Rassegna(ti) stampa: ma quante “Birra dell'anno” ci sono? A Rimini... hanno vinto tutti

In attesa dei verdetti di questo fine settimana relativi al Campionato italiano delle birre (CIBA) targato Associazione Degustatori Birra, nell'ambito dell'Italia Beer Festival di Milano, compiamo un salto spaziotemporale in direzione di Rimini Fiera e della manifestazione Beer Attraction by Unionbirrai esattamente di un mese fa.

E torniamo anche una tantum all'originaria "mission" con cui BirraNotizie era nato cinque anni fa, una rassegna stampa per regalare agli appassionati ciò che in Rete - a mio (fallibile) giudizio - valeva maggiormente la pena leggere. Ora, questa volta la notizia è la rassegna stampa stessa. 

Beer Attraction 2015 by Unionbirrai a Rimini
Il tema, i fatti, è il titolato concorso "Birra dell'anno" recentemente svoltosi a Rimini (QUI I RISULTATI). Già, perchè – e sui social network non è sfuggito in queste settimane agli occhi dei commentatori più attenti - la personalizzazione della classifica finale in chiave locale ha portato a iperboli giornalistiche a volte davvero “audaci”, per usare un eufemismo. 

Insomma, soprattutto le edizioni di provincia dei nazionali e le testate online territoriali si sono sperticate nel versare fiumi d'inchiostro per tessere le lodi dei “loro” birrai, spesso nemmeno detentori di riconoscimenti di primo piano, con esiti un "tantino" forzati.

Parto dalla mia Brianza e da un articolo dell'edizione provinciale de Il Giorno, "Desio, il mastro birraio campione d'Italia sfata 3 falsi miti sulle birre" (LEGGI QUI), nel quale il pur bravo Lorenzo Guarino del Birrificio Rurale di Desio  - quarto posto assoluto nella classifica finale del BDA - viene promosso d'ufficio a campione d'Italia in quelli che diventano "campionati italiani di birra artigianale" (geniale poi la chiosa del pezzo: "E tu, per che birra sei?").

Beer Attraction 2015 by Unionbirrai a Rimini
Ma si sono rivelate scatenate soprattutto le testate che hanno scelto di volgere lo sguardo verso Umbria e Sicilia.  

Askanews ha dato alle stampe (virtuali) "Fabbrica Birra Perugia trionfa al Beer Attraction di Rimini" (LEGGI QUI), articolo nel quale il pur meritatissimo vincitore di una delle categorie più ambite - le American Pale Ale con la "Calibro 7" - si aggiudica addirittura "il Primo Posto e il titolo di Birra dell'Anno 2015", avendo "sbaragliato più di 120 birrifici e circa 800 birre". Ma meglio non ha fatto PerugiaToday con "Le eccellenze dell'Umbria sul tetto d'Italia, la Birra dell'Anno 2015 è di casa nostra" (LEGGI QUI). Ma colpisce ancor più che persino la più importante agenzia nazionale, l'Ansa, si sia accodata al "virtuoso" filone annunciando perentoriamente "Calibro 7 è la Birra dell'anno" (LEGGI QUI).

Trasvolando in Trinacria, altri tre titoli altisonanti: su LaSicilia.it "La 'birra dell’anno' è siciliana. Premiata Trisca del birrificio Tarì" (LEGGI QUI), "Viene da Modica la birra dell'anno 2015" a cura addirittura dell'Espresso (LEGGI QUI) e, per RagusaNews, "E' modicana la birra dell'anno" (LEGGI QUI).

Complimenti comunque al siculo Tarì e all'argento conquistato per la sua "Trisca", ma, per la cronaca, a Rimini s'è imposto il laziale Birra del Borgo, birrificio dell'anno con cinque medaglie (due primi posti e tre secondi), secondo è arrivato il piemontese Baladin (sette affermazioni, tra cui due primi e due secondi, più altri tre bronzi), terzo in classifica il toscano Birrificio del Forte, con due ori e un bronzo. A seguire infine il brianzolo Rurale (due ori), e ancora Elvo (un oro e due argenti), Lariano, Argo, Birranova, Mc77 (un oro e un argento), Manerba, Math, Retorto, Statalenove, Valcavallina (un oro e un bronzo).

Beer Attraction 2015: gli stand di Baladin e Birra del Borgo
Perversioni del giornalismo, insomma. Perchè? Forse perchè nelle redazioni bevono troppa "doppio malto"... Scherzi a parte, conoscendo il settore, temo lo zampino di qualche agenzia di stampa. In ogni caso non sono mancate neppure testate locali che hanno saputo trattare l'argomento con maggior equilibrio. Fra i più schietti, per fare un paio d'esempi, "Birrificio Argo premiato al Beer Attraction" di Repubblica Parma (LEGGI QUI) e "Birra dell’anno 2015: premiata a Rimini l’abruzzese ANBRA e la sua Special Red” di Marsicanews (LEGGI QUI).

venerdì 20 marzo 2015

In Brianza la protesta contro l'aumento dell'accisa si tinge di verde... “padano”

Mentre a Roma, due giorni fa, davanti a Montecitorio, al grido di "#rivogliolamiabirra, oggi 1 sorso su 2 se lo beve il fisco" è scesa in piazza l'Associazione degli Industriali della Birra e del Malto (e prima ancora su Facebook gli homebrewers avevano lanciato la provocatoria cotta collettiva “Accisa Nera” targata Accademia delle birre), in Brianza la protesta contro l'aumento dell'accisa si tinge di verde... “padano”.

Contro l'inesorabile progressivo aumento della tassazione sulla produzione di birra degli ultimi anni - l'ultimo balzello dal primo gennaio - il locale movimento giovanile della Lega Nord (i “Giovani padani”, appunto) ha organizzato un “beer-mob” proprio nel paese natale del famoso Alberto da Giussano, fra le ondulature della Brianza più verde, sia paesaggisticamente che politicamente.


Il nesso l'ha dato un birrificio artigianale - “BrianzaBeer”, sede legale due passi più in là nella vicina Triuggio, anche se produce come beerfirm nei capaci impianti Hibu a Bernareggio - che al protagonista della battaglia di Legnano del 1176 contro il Barbarossa (quella del Carroccio e della Lega Lombarda che avrebbero poi ispirato il movimento politico da Bossi a Salvini) ha dedicato persino una delle proprie creazioni (la pils "Albert de Giussan") e che al timone vede come birraio indubitabilmente un personaggio, ovvero Paolo Casiraghi (sorta di “Braveheart” brianzolo brassicolo, eccolo su Youtube), che rifugge la moda delle luppolatissime IPA e APA e non fa mistero di essere “orgogliosamente anti-americano, completamente europeo e, più precisamente, padano”.

E così oggi in un locale del paese si svolgerà il primo “Albert de Giussan Party”: durante la serata verranno presentate iniziative dei giovani lumbard made in Brianza “a sostegno dei produttori di birre tartassati dalle accise che gravano sulla birra”.

giovedì 19 marzo 2015

Dipendente pubblico "scippa" 6mila litri di birra al Comune di Francoforte

Alla fine, s'è intascato "solo" 18mila euro. Una bazzeccola, rispetto a tanti funzionari pubblici spesso alla ribalta nelle cronache nostrane per "imprese" ben più eclatanti... Eppure colpisce la vicenda di un dipendente dell'ufficio protocollo del Comune di Francoforte, quanto meno per i numeri. 

Il 51enne è stato, infatti, pizzicato per aver sottratto negli anni ben 6mila litri di birra alla spina. In qualità di responsabile per l'acquisto di forniture in occasione di ricevimenti istituzionali, dal 2011 sarebbe in sostanza riuscito a ordinare una percentuale di fusti in più, che poi riusciva a non far conteggiare e a rivendere per proprio tornaconto (si parla di un totale di ben 138 barili). E' stato licenziato e ora anche condannato a una multa di 1600 euro.

mercoledì 18 marzo 2015

Pub offre una birra a chi dona il sangue

Quando la solidarietà passa per la birra. L'idea è di un pub romano (The Old Tower Pub, a Monte Mario), vale a dire una birra gratis ai clienti che decidono di aiutare l'Avis con una donazione di sangue. 

Un impegno non da poco, considerando che la “campagna acquisti” di nuovi donatori andrà avanti da marzo fino a fine anno e tenendo conto che sarà aperta a chiunque mostrerà un certificato rilasciato da un centro prelievi per accertare l’avvenuta donazione. 


“Fare del bene non solo è un gesto nobile e altruista, ma può avere effetti positivi anche per la propria persona”, è la convinzione dei promotori di “1 donazione x 1 birra”. Anche il “pane liquido” va, infatti, benissimo per ristorare chi ha appena donato qualche milione di globuli: effetti positivi, ma naturalmente con moderazione!

martedì 17 marzo 2015

La birra verde è un'invenzione americana

17 marzo, San Patrizio, patrono d'Irlanda, birra verde, et cetera, et cetera, et cetera... Parole chiavi che oggi rimbalzano sulla Rete, come ogni anno. Curioso ad ogni modo scoprire come in particolare l'usanza di colorare la birra di verde nel giorno della ricorrenza non derivi da una tradizione irlandese, ma sia un'invenzione tutta made in Usa.


I primi ad aggiungere del colorante blu (sì, giallo+blu=verde, proprio come quando mescolavamo le tempere a scuola...) sono stati, infatti, sicuramente gli americani. New York prima di Dublino, insomma. In particolare, fra i primi ci sarebbe stato proprio un medico della Grande mela, tal Thomas H. Curtin, ingegnatosi nel lontano 1914 a perfezionare la sgargiante miscela a beneficio dei soci di un circolo privato del quale faceva parte. Anche se un quotidiano della capitale riportava già quattro anni prima la notizia di una bevuta di birra verde fra immigrati irlandesi patriottici.

In ogni caso, la “moda” - pur con qualche stortura di naso da parte dei più “puritani” - ha preso piede sempre più dal primo dopoguerra in avanti, superando i confini nazionali e arrivando in pianta stabile oltreoceano nella piccola isola d'Irlanda solo negli anni Ottanta.

lunedì 16 marzo 2015

Da Rimini a Milano. Dopo Beer Attraction, scocca l'ora dell’Italia Beer Festival

Da Rimini a Milano. Dopo Beer Attraction, scocca l'ora dell’Italia Beer Festival, manifestazione “dedicata alla promozione della birra artigianale e di qualità” che ambisce al diadema di regina fra le kermesse di settore. L'appuntamento, negli East End Studios di via Mecenate, a Milano, è per venerdì 20, sabato 21 e domenica 22 marzo


36 i birrifici presenti nella tappa meneghina della manifestazione itinerante, tra le tante tendenze brassicole del momento, il trend delle “sour-beer” (birre acide) in primis, laboratori degustativi, focus su alcuni birrifici e temi d'attualità (“I più grandi falsi miti sulla birra smascherati”, per fare un esempio) e un “Question Time” riservato agli homebrewers (vedi il programma completo). All'interno della manifestazione anche il “Campionato Italiano delle Birre Artigianali” (CIBA) e concerti (main event del sabato sera sarà la smodata metal star made in Italy Pino Scotto).

giovedì 12 marzo 2015

"Accisa nera" fa scuola, la protesta ora si fa "FiscAle"

Dopo la cotta collettiva "Accisa nera" (LEGGI QUI E QUI), arriva un'altra iniziativa per protestare contro l'inesorabile progressivo aumento della tassazione sulla produzione di birra degli ultimi anni (l'ultimo balzello dal primo gennaio). 


Il beer-mob nato su Facebook dev'essere proprio piaciuto ad AssoBirra (l'Associazione degli Industriali della Birra e del Malto già protagonista della campagna #salvalatuabirra), che ha deciso di lanciare l'analoga "FiscAle", una birra limited edition – cotta ad hoc, una tantum, da uno dei produttori del circuito -  che sarà protagonista di una protesta ("sinergica ad Accisa Nera", si è premurato di confermare il vicedirettore Andrea Bagnolini) in agenda davanti a Montecitorio.

Mercoledì 18, offerta della birra in piazza ai parlamentari, ai quali sarà chiesto di firmare la petizione ("#rivogliolamiabirra: oggi 1 sorso su 2 se lo beve il fisco", lo slogan) che chiede al Governo di ridurre le imposizioni fiscali sulla birra.

mercoledì 11 marzo 2015

Birra e cultura, la Franconia in vetrina a Roma

Mentre la Franconia si conquista la ribalta brassicola continentale, soprattutto grazie a progetti come la "birra 10 km" (ovvero una birra prodotta grazie a materie prime coltivate entro un raggio di dieci chilometri attorno alla fabbrica di birra) promosso dalla bavarese Farmers Association, anche in Italia si alza la soglia d'attenzione sulla parte settentrionale della Baviera, ovvero l’area con la più alta concentrazione di birrifici al Mondo (300 racchiusi in un raggio di pochi chilometri, con tradizione secolare).


FrankenBierFest è il titolo dell'evento in calendario il 20, 21 e 22 marzo a Roma proprio per celebrare la tradizione brassicola della Franconia. Pruomuovono Publigiovane Eventi e il celeberrimo pub "Ma che Siete Venuti a Fà" di Manuele Colonnapresenti - oltre naturalmente alle birre - autorità franconi del settore, esperti degustatori di livello internazionale, allestita anche una mostra fotografica sull’argomento e presentato un libro dal titolo “Birra in Franconia”.

martedì 10 marzo 2015

"Birre artigianali italiane contro stili tradizionali" a Mastro birraio Forlì


L' "attrazione fatale" fra birra e cioccolato, e le birre artigianali italiane contro il "resto del mondo" saranno due degli appuntamenti da non perdere alla fiera "Mastro birraio Forlì" in programma nel capoluogo romagnolo da venerdì 27 a domenica 29 marzo.

A curare i due laboratori, Andrea Camaschella (nella foto),  esperto di birra di qualità, "beer teller" e scrittore poliedrico d'argomenti brassicoli. 

"Accostare una birra ad un cioccolato non è un abbinamento qualsiasi, ma un'esperienza sensoriale", è il lead della degustazione guidata, in programma il venerdì alle 19 ("Birra e cioccolato, attrazione fatale", il titolo; tra gli altri, in assaggio anche il progetto di Birra Baladin con Cioccolato biologico di Modica Sabadì).

Ha senso parlare di stili con le birre italiane?". A questa domanda cercherà invece di rispondere il laboratorio del sabato (sempre alle 19) dedicato a "Birre artigianali italiane Vs stili tradizionali", ovvero approfondimento alla scoperta degli stili birrari nei quali le birre, nei paesi di antica tradizione, sono usualmente raggruppate, e il confronto con la realtà italiana, ricca di sperimentazioni.

Domenica, alle 17, l’associazione "UNper100" presenterà infine “L’arte dell’homebrewing: produrre la birra in casa", focus sumetodi di produzione, ingredienti, e attrezzature, con dimostrazione teorica-pratica finale.

La manifestazione  fieristica dedicata alla birra artigianale si terrà nei 6mila metri quadrati dei padiglioni di Fiera Forlì, 24 i birrifici artigianali presenti.

venerdì 6 marzo 2015

Professione birraia: Chiara Baù del Jeb, il lato rosa della birra artigianale italiana

Il lato rosa della birra artigianale italiana. Non sono molte, in effetti,  sulla scena brassicola nazionale, le birraie (termine che conserva piena dignità rispetto a perifrasi come birraio donna, in gonnella, in rosa, al femminile e quant'altro). 


Protagonista dell'appuntamento mensile con il #BirraioInSalotto, ciclo di chiacchierate e degustazioni con produttori artigianali made in Italy al Baladin Milano, Chiara Baù (patronimico originario dell'altopiano di Asiago) è salita sulle montagne biellesi, a mille metri di quota, per coronare il proprio sogno. 

Il birrificio Jeb di Trivero è realtà dal 2008, dopo due anni di impegno seguiti a un'esperienza da homebrewer (“ho fatto il mio primo kit con Mr. Malt, poi ho continuato con un gruppo d'amici, supervisionando ogni esperimento”) poi maturata in vera e propria professione.

Cresciuta in un edificio rinato dopo aver in passato prodotto bibite grazie a una sorgente d'acqua alpina ancora utilizzata, la cifra dell'esperienza Jeb passa per l'utilizzo di prodotti naturali, malti biologici e una rifermentazione naturale.

Chiara Baù non è una birraia di facciata. E' un lavoro nel quale bisogna sporcarsi, fare la birra. E che significa fatica (tanta). 37 anni, due figli di 19 e 16 anni, una figura esile e sbarazzina. La prima impressione non vale, per lei: “Beh, la birra è ricca di antiossidanti...”, glissa con ironia.

E un ventaglio di birre in controtendenza, dalle luppolature velate. Quasi “da sci” (ride, dicendolo), leggere a aromatiche per un pubblico variegato, per nulla “metropolitano”, che varca la soglia del brewepub annesso al birrificio spesso al termine di gite e passeggiate.

Dal birrificio agricolo da 3200 litri al mese (con sei fermentatori, prima erano solo due e producevano 450 litri al mese) alla cantina di via Solferino sono approdate in degustazione una pale ale – Maya - al miele di rododendri, quasi “balsamica”, una blond ale – Bionda - con una punta di luppolo cascade (“non amo le IPA”) e – Rossa - una english red ale.

“Non amo le birre 'in stile' – ha messo in chiaro Chiara - La birra non s'ingabbia! E tra l'altro in Italia, appena sbagli una definizione, ti lapidano in qualsiasi blog... per cui cerco di seguo un filone beverino e distante dall'amaro estremo, ma liberamente. Mi piacciono le birre DA BERE, quelle DA SORSEGGIARE mi danno poca soddisfazione...”.

mercoledì 4 marzo 2015

Arriva il kit di Mr.Malt per fare una Baladin in casa

Presto tutti potranno fare una Baladin in casa. La corazzata di Piozzo irrompe nel mondo dell'homebrewing e lo fa con un partner di primissimo livello. Mr. Malt, fra i leader nel settore dei prodotti per la birra fatta in casa, commercializzerà, infatti, un kit per brassare una Open Amber Baladin fra le mura domestiche.


La notizia è stata lanciata ieri sera, martedì, al Baladin Milano, nel corso dell'appuntamento mensile con il #BirraioInSalotto, ciclo di chiacchierate e degustazioni con produttori artigianali made in Italy che ha visto ospite questa volta Chiara Baù del Birrificio Jeb di Trivero (Biella).

Protagonista della rivelazione Alessio "Islaz" Franzoso, braccio destro del patron di Baladin Teo Musso, a margine dell'intervista (foto) dedicata ad una delle rare figure birraie al femminile dell'universo italiano delle artigianali. 

"Moltissimi birrai hanno iniziato con un kit per principianti di Mr. Malt - ha raccontato Franzoso - Proprio insieme a loro, in occasione del compleanno del nostro locale Open Baladin Torino, stiamo per lanciare il kit Open Amber. Tutti potranno fare una Baladin a casa!". 

Insomma, chi lo vorrà potrà farsi recapitare uno scatolone "griffato" Mr. Malt contenente tutta l'attrezzatura e i preparati dosati ad hoc, con tanto di istruzioni, per creare - o meglio "ricreare", in questo caso - una Baladin (con quale grado di fedeltà, sarà da scoprire).

Musso, maestro nell'utilizzo degli strumenti di marketing e comunicazione, artiglia insomma ancora una volta l'attimo e per primo catapulta un birrificio artigianale su un mercato, quello dell'homebrewing, sempre più in crescita.