venerdì 28 gennaio 2011

“Vogliamo birra, patatine fritte e un governo”

Grande manifestazione a Bruxelles, organizzata via Internet, contro l’instabilità politica

BRUXELLES - È riuscita l’operazione “vergogna” a Bruxelles: la società civile non ha bisogno della politica per svegliarsi. È bastato l’appello di cinque studenti ventenni via Internet, Twitter e Facebook per chiamare a raccolta, senza intervento di alcuna organizzazione politica o sindacale, decine di migliaia di persone (50.000 per i promotori, 38.000 per la polizia) contro l’intera classe politica belga, che a quasi otto mesi dalle elezioni del 13 giugno 2010 non è ancora riuscita a formare un governo.

Si è trattato di una delle più grandi manifestazioni nella storia del Belgio, se si esclude quella del marzo ’96, quando a scendere in piazza furono in 300.000 per chiedere a gran voce più protezione per i minori, all’indomani dell’arresto di Marc Dutroux, il mostro di Marcienelle. A sfilare per le vie della capitale belga, nonostante freddo e pioggia, studenti e famiglie con bambini, lavoratori e pensionati, fiamminghi e valloni. Tutti uniti contro tutta la classe politica belga, da 244 giorni impantanata nella crisi di governo più lunga nella storia del Vecchio continente. 

Tra i cartelli più spiritosi: “Vogliamo birra, patatine fritte e un governo”. Il tutto s’è svolto in modo pacifico. Si registra solo il fermo di alcuni attivisi radicali fiamminghi appartenenti al Tak (Taal Aktie Komitee), un movimento noto per le sue azioni di disturbo.

corriere.com

Birra: sexy spot dal canada


Divertente pubblicità della birra canadese Moose Light della Moosehead Breweries.
Come lasciare il segno? Un po’ di curve in una pubblicità attirano sempre, soprattutto l’occhio clinico di un consumatore di sesso maschile. I due protagonisti dello spot di oggi, però, sembrano preferire una dissetante birra a uno spettacolo mozzafiato…
È probabile che questo genere di spot possa non essere gradito dalle donne, ma il modo con cui Moosehead riesce a distogliere l’attenzione dalle ragazze  sul pontile mostra quale sia il vero oggetto del desiderio di questa forma di pubblicità. Questo spot ha ottenuto parecchie visualizzazioni su YouTube e altri social media. A differenza di altri video che vi proporrò prossimamente, questo della Moose Light è stato trasmesso anche nei canali televisivi di alcuni degli stati del Canada.
« Marketing e ciambelle

Birra per soli gay in arrivo dal Messico

salamandra birra gay
 
Ma avevamo davvero bisogno di una birra dedicata alle persone omosessuali? Difficile da dire … Fatto sta che in Messico, da qualche mese, è nato proprio questo nuovo prodotto, la Salamandra y Purple Hand Beer, una birra dedicata esclusivamente ai bevitori omosessuali! Questa nuova birra, recentemente lanciata sul mercato, è stata creata dall’imprenditore di JaliscoDarío Rodríguez che ha deciso di creare un prodotto a base di malto e miele, con prodotti esclusivamente biologici, solo per persone gay.


I produttori di questa birra arcobaleno, che è già disponibile sul mercato, fanno sapere che si tratta di un prodotto unico nel suo genere: “Non ci saremmo mai aspettati che la nostra birra avrebbe avuto un così grande seguito a livello nazionale”.
 
E’ stata una vera e propria sfida quella affrontata dai produttori di questa birra. “Dicono che siamo molto coraggiosi a sviluppare una bevanda unica a livello mondiale per questo settore, ed è l’unica birra che viene fatta al 100% con miele e malto biologico, e con un tocco di agrumi“.
 
E dopo i gelati gay friendly “Hubby and Hubby”, siamo pronti adesso per accogliere anche una birra gay friendly. Contenti di questa novità?



gaywave.it

Bionda made in Cornate d'Adda

Tre ragazzi di Cornate d’Adda (Mb) hanno aperto il birrificio Hibu. Gianluca Bonetta, Raimondo Cetani, Lorenzo Rocca fino al 2007 si sono cimentati nel «homebrewing» (birra fatta in casa). «Come tutti siamo partiti con il kit da 30 litri, poi presi da questa nuova passione abbiamo acquistato un impianto pilota da 100 litri, che consisteva in 2 grosse pentole con dei rubinetti alla base e che venivano riscaldati appoggiandoli sopra dei fornelli industriali che chiamavamo i post-bruciatori. La nostra birra piaceva agli amici». Poi la svolta: «All’inizio siamo partiti appoggiandoci ad altri birrifici, che producevano per noi e con noi le nostre ricette, poi dopo qualche tempo ci siamo convinti e abbiamo acquistato impianto, fermentatori, maturatori, lavafusti, imbottigliatrice e tutti gli accessori necessari. Grazie al cielo, nonostante la birra non sia piu gratis come prima piace sempre molto, anzi di più e non solo agli amici e parenti».


ilgiorno.it

Birra al buio

Mercoledì 26 gennaio s'è tenuta la prima serata di “Birra & Buio”, singolare iniziativa alla Birrificio Trunasse (Centallo, Cuneo) che ha proposto ai partecipanti un’iniziativa unica nel suo genere. Un’esperienza multisensoriale che consiste nell’assaggiare cinque birre esclusive mentre si viene cullati dall’effetto straniante dell’assenza di luce intorno. L’idea riprende il concetto delle cene al buio organizzate dall’Unione Ciechi, ovvero la scoperta, il piacere e la sorpresa di assaggiare, degustare e condividere facendo per un po’ di tempo, a meno dell’ausilio (talvolta fuorviante) della vista. Un’esperienza totalizzante che richiede una buona dose di curiosità.


cuneocronaca.it

Roy Paci “dirige” chef, degustatori ed esperti alla scoperta della birra

Roy Paci
LECCE (21 gennaio) - Se Georges Bernier ipotizzava che “La sete del cuore non si placa con una sola birra”, è pur vero che la bevanda più amata dagli italiani aiuta a riempire di gusto ed allegria una serata in compagnia di amici. A pennello calza il progetto “Slow(e)Motion”, creato dai “Birrogastrofonici” Francesco Caprioli e il maestro Roy Paci, il noto trombettista siciliano.

La bellezza delle performance sta nel riuscire a mescolare tanti ingredienti come in una buona ricetta di cucina, gusto, sapore e pietanze squisite accomunate da un unico punto di partenza: utilizzare la birra per vivere il piacere della tavola. Cucina ma anche musica, birra definita come “nettare color miele”, ettare bistrattato da sempre per via della presenza enoica eccessivamente predominante. Quello che i cosiddetti Birrogastrofonici vogliono ottenere è il ribaltamento del concetto di birra come bevanda di semplice consumo per trasformarlo in un’esperienza sensoriale tout court, che possa lasciare un segno, veicolare un significato, condividere un gusto. 

quotidianodipuglia.it

Lo accoltella invece di pagare le birre

VARESE – E’ stato arrestato nella notte Nicola Quagliara, un trentaquattrenne di Malnate con alcuni precedenti penali. L’accusa è di tentato omicidio nei confronti di Roberto Maniscalco, quarantasette anni, fratello della titolare del bar Sebastian, dove ieri sera Quagliera ha bevuto qualche birra, andandosene poi senza pagare.


varesenotizie.it

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giovedì 20 gennaio 2011

Novità Heineken: spot, slogan e bottiglia modificata con una differente sensazione tattile

Sarà girato a Los Angeles a fine gennaio il nuovo spot della birra, con la direzione creativa di Bertelli e Boccassini ma in linea con il format globale ‘Legend’, 
Un addio atteso. Era infatti nell’aria che Heineken Italia potesse seguire la coppia creativa Bruno Bertelli e Cristiana Boccassini, autrice della campagna ‘Auditorium’, che ha saputo guadagnarsi tanti premi internazionali e che, dopo aver lasciato JWT, si insedierà a fine mese alla direzione creativa di Publicis. 

Nello stesso periodo sarà girato a Los Angeles il nuovo spot Heineken, senza testimonial famosi e in linea con la nuova comunicazione globale ‘Legend’, format realizzato da Wieden+Kennedy Amsterdam nei formati 90” e 60” che sarà on air a fine gennaio in UK e poi in altri Paesi. “Per il 30”, il formato standard per l’Italia, avevamo bisogno di qualcosa di diverso - ha anticipato a Today Pubblicità Italia Gianluca Di Tondo, direttore marketing di Heineken Italia -. L’on air è previsto a fine marzo”. 

La nuova headline globale sarà ‘Open your world’. La pianificazione per l’Italia è curata da MCA MediaVest. Altra novità del primo trimestre 2011 è la nuova bottiglia di vetro della birra, “che non sarà stravolta, ma modificata con una differente sensazione tattile. Si troverà a scaffale da fine febbraio-inizio marzo”, ha aggiunto Di Tondo. Per quanto riguarda il budget “sostanzialmente resta in linea con quello del 2010 - ha definito il manager -. Il mezzo portante in Italia è sicuramente la tv, ma cresce il nostro approccio al digitale, soprattutto per campagne integrate che possono inventare delle vere e proprie piattaforme, come quella del Divano Moretti”. 

La Provincia di Bergamo finanzia la festa della birra dei Giovani padani e scoppia la polemica


La biblioteca comunale è in degrado, ma la Provincia sceglie di finanziare la Festa della Birra organizzata dai Giovani Padani. E’ accaduto a  Gazzaniga, un comune della provincia di Bergamo. A denunciare il fatto, con una mail alla redazione de L’Eco di Bergamo, è stato Roberto Pegurri del Circolo Pd Media Valle Seriana.
Sul sito della provincia di Bergamo è  infatti possibile rintracciare il patrocinio che la Giunta Regionale Pirovano (Lega Nord), in particolare l’assessorato alle politiche giovanili, ha rilasciato all’iniziativa denominata “2° Orobic Bier Fest”, svoltasi dal 2 all’11 luglio scorso presso lo stadio comunale di Gazzaniga e organizzata dal Gruppo dei Giovani Padani della Val Seriana.
Ciò che ha amareggiato l’opposizione locale è stato il sostegno sfacciato della Provincia ad un’associazione così marcatamente di partito e soprattutto per un’iniziativa sul cui valore sociale e culturale ci sarebbe da discutere.  «La cosa sorprendente – si legge sul sito del Pd – è leggere nella delibera di Giunta n° 605 del 23 dicembre 2010, con la quale si erogano una serie di contributi straordinari per un totale di circa 90.000 euro, che tra i destinatari dei contributi compaiono i Giovani Padani della Val Seriana per l’iniziativa in oggetto». Parole che esprimono sdegno e sconcerto: «è una vergogna. – scrive sul sito Matteo Rossi, consigliere provinciale del Pd – Ancora una volta Pirovano non si dimostra il Presidente di tutti i bergamaschi, ma solo dei leghisti e dei loro amici. In un momento di ristrettezze economiche – continua – i soldi dati ad un’associazione smaccatamente di partito per organizzare una festa della birra sono uno schiaffo in faccia alle realtà associative del territorio che più ne avrebbero bisogno e che si spendono veramente per gli altri».
Una delle quali, appunto, è la biblioteca comunale di Gazzaniga, in condizioni di estremo degrado strutturale. «Sta infatti al buon amministratore verificare se le ditte appaltatrici svolgono bene i lavori. – si legge ancora nella mail di Pegurri – Si tratta in sostanza di verificare se vengono ben spesi i soldi pubblici: “i miei soldi”, come piace dire ai leghisti. Concludendo – scrive ancora con sarcasmo – chiedo alla Giunta Pirovano se si possano trovare i soldi anche per la biblioteca. Per mantenere la coerenza con le decisioni di finanziamento già prese dalla Giunta, si può pensare di mettere una spina per la birra accanto al banco prestiti della biblioteca. In questo modo gli utenti potranno leggere e studiare degustando la bionda bevanda che magari non ha origini celtiche, ma indubbiamente è molto nordica e quindi gradita a leghisti e giovani padani».

dirittodicritica.com

mercoledì 19 gennaio 2011

Perché c’è tanta schiuma sulla birra?

Dipende dalle proteine contenute nella bevanda: l’orzo da cui è tratto il malto è ricco di proteine di grandi dimensioni . Al momento della fermentazione, i batteri ne consumano una grande parte dando origine ad amminoacidi che a loro volta contribuiscono alla formazione delle bolle. In più, il luppolo (altro ingrediente) contiene resine grazie alle quali aumenta la resistenza della membrana delle bolle. Il mosto tratto dall’uva, invece, è poco proteico e non contiene resine: ecco perché la schiuma dello champagne, a differenza di quella della birra, scompare subito.

focus.it

martedì 18 gennaio 2011

Birra: una pinta al giorno fa perdere peso, combatte il diabete e stabilizza la pressione

Una pinta di birra al giorno può servire a perdere peso,contrastare il diabete e tenere a bada lapressione. Contrariamente a quanto si è sempre pensato, uno studio spagnolo dell'ateneo e dell’ospedale di Barcellona, e dell'Istituto di Salute svela come le “bionde” si trasformino in un vero e proprio toccasana per la salute, sempre se non si esagera.

Spesso accusata di portare obesità e danni al cuore, la birra sembra ora addirittura rivelarsi un alleato della dieta. Tutto merito del contenuto di acido folico, vitamine, ferro e calcio, che, stando allo studio spagnolo, diretto dai dottori Ramon Estruch eRosa Lamuela, fanno della fresca bevanda un insospettabilescudo per il sistema cardiovascolare. Tanto più valido considerando che tra i drink la birra vanta un contenuto alcolico tra i più innocui.

Lo studio, che sta aprendo dibattiti mediatici sulle principali testate del Regno Unito (dove la birra al pub è un vero e proprio “must”), è stato condotto su 1.249 volontari sopra i 57 anni d'età. Essi bevevano quantità variabili di birra accoppiandole alla dieta mediterranea, mentre gli scienziati annotavano dosi e varietà di alimenti ed alcolici scelti. Alla fine, gli esperti hanno concluso come il consumo moderato della bevanda non provoca danni e può portare benefici, in maniera simile a quanto registrato per il vino.

Così, i volontari che si limitavano ad una pinta al giorno non ingrassavano: in alcuni casi, erano addirittura dimagriti. Sul tema, l'equipe iberica ricorda come una pinta di birra contenga circa 200 calorie, quanto un cappuccino con latte intero. Inoltre, la "bionda" assunta con moderazione aiutava a gestire gli zuccheri (schermando così dal diabete) e sosteneva la salute cardiovascolare, agendo da metronomo della pressione sanguigna.

Tali conclusioni sono in netto contrasto con il comune sentire. Secondo gli esperti, questi fenomeni sono generati dal fatto che "Soprattutto i britannici, consumano la birra in grosse quantità, accompagnandola il più delle volte a una montagna di patatine fritte e scarso movimento".


newnotizie.it

Birra e salute: la “rivincita delle bionde” arriva dalla Spagna

E’ uno studio tutto iberico quello che riappacifica birre ed estimatori del luppolo fermentato, svelando quasi a sorpresa le numerose proprietà salutari delle bionde.

Dalla prevenzione del diabete ad effetti addirittura dimagranti, la birra è stata fortemente rivalutata grazie alle scoperte di un ateneo di Barcellona, che ha condotto lo studio su 1249 persone tra uomini e donne, oltre i 57 anni d’età.
Ed i risultati sono stati piacevolmente inaspettati.
La birra infatti, grazie al suo contenuto di vitamine, acido folico, ferro e calcio funge da vero e proprio “scudo” per tutto il sistema cardiovascolare.
Non è un caso che la notizia stia venendo accolta con grande entusiasmo soprattutto in Inghilterra, dove le bionde sono per tradizione un piacere irrinunciabile da sempre, figuriamoci adesso alla luce di queste nuove informazioni.
E’ bene precisare, però, che gli effetti benefici della corposa bevanda sono limitati ad una sua assunzione moderata: il quantitativo calorico di una birra è normalmente quantificabile in circa 200 calorie, pressapoco le stesse contenute in un cappuccino con latte intero.
Dunque se in quantità moderate aiuta la dieta, riduce il rischio di malattie cardiovascolari e diabete, se consumata con troppa frequenza rischia al contrario di gonfiare troppo il ventre, con l’effetto antiestetico della classica “pancia da birra”, e-cosa più importante-l’aumento dell’insorgenza di problemi cardiovascolari dovuti al sovrappeso.
Senza dimenticare che si tratta di una sostanza dal contenuto alcolico, per quanto blando nella maggior parte dei casi, ed è quindi preferibile non abusarne.
Insomma, ancora una volta la scienza della nutrizione e della salute, in questo caso grazie anche alla preziosa collaborazione dell’istituto di salute di Madrid e dell’ospedale Clinic di Barcellona, traccia con ottima precisione i labili contorni che separano gli effetti benefici di una data sostanza da quelli negativi per l’organismo derivanti dal suo abuso.
Ma in questo caso specifico, se già si sapeva a cosa poteva condurre l’abuso di birra in termini di spiacevoli effetti secondari, la novità che vede un bel bicchiere della dorata bevanda integrato in una sana dieta mediterranea come fattore salutare e consigliato saprà soddisfare e far gioire gli appassionati di una delle più note antiche bevande del mondo.
vogliosapere.org

Tiramisù con la birra, ovvero il "birramisù"

di Pino De LUCA (quotidianodipuglia.it)
Quanto state per leggere potrà provocare due reazioni, non necessariamente antitetiche. La prima di rigetto, la seconda di derisione più o meno velata facendo appartenere quanto leggerete all’ampia gamma della “marchetta” nascosta che chi scrive di e(t)no-gastronomia può esser portato a fare. Non contesterò né l’una né l’altra ché non ho voglia di discutere con il
pregiudizio, racconto una storia come sempre e ciascuno pensi di suo, qualsivoglia pensiero non avrà influenza alcuna sulla mia placidità.

Causa la mia passione smodata per l’atavico gusto di tutto ciò che è commestibile o ritenuto tale, mi son ritrovato immerso, ancora una volta, nel mondo della birra. Una lambic che adoro (gueuze Cantillon) mi ci ha riproiettato dentro dopo un paio di anni di assenza. Ritrovato Teo Musso e agganciato l’insuperabile Kuaska che l’età ha reso molto meno scartavetrante, e Roy Paci e Peppe Barretta e Manila Benedetto, il turbine t’avvolge fino a scaraventarti in una esperienza modernissima e d’antico sapoe. Al Modò di Nardò con le sperimentazioni birresche di Raffaele Longo, anima del B94 e giovane salentino Doc. Cosa contraddistingue il salentino Doc in qualunque parte del mondo esso si trovi? Il caffé Quarta. Il caffé Quarta è l’icona del salentino da esportazione, in ogni valigia di studente, emigrato di piccolo o lungo corso, una o più confezioni di caffé Quarta sono obbligo morale.

Orbene, Raffaele ha pensato di coniugare l’ottima birra che produce con il caffé Quarta. Ha tirato fuori due Porter (entrambe con il nome Portresa) contaminate dal caffé, macinato una ed espresso l’altra. A me non piace nessuna delle due, tanto domina la potenza del caffé che stento a riconoscere il concetto di birra. Eppure è come le gueuze, sfido chiunque ad apprezzarle al primo sorso, che già non sputarla la prima volta che si gusta è cosa assai difficile. Son cose che si apprezzano con il tempo, ragionandoci sopra, meditando e rimeditando. L'ho fatto con le Portresa al caffé, e non mi hanno convinto come birre, ma se fate come vi dico appresso ne apprezzerete tantissimo il valore. Se sia merito della birra o del caffé non disputandum est.

Di tre uova andiamo a separare i tuorli dall’albume e quest’ultimo, con un pizzico di sale, montiamolo a neve ferma. Poniamo in frigo la spuma e occupiamoci dei tuorli. Posti, in una capiente terrina, ai tre tuorli si aggiungano tre cucchiai di zucchero e mezzo chilo di mascarpone e si amalgami tutto per bene. Ottenuta una crema morbida si aggiungano delicatamente le chiare montate inglobandole dal basso (basta inclinare la zuppiera, tenere le fruste immerse nella crema e farle girare lentamente mentre si accomodano le chiare superiormente), amalgamato il tutto. Si versa in un piatto fondo della Portresa al caffé espresso a temperatura ambiente, e si bagnino (non troppo) dei savoiardi nella birra e si dispongano a formare uno strato in una teglia. Si ricopra lo strato con la crema e si proceda con un altro strato di savoiardi disponendo sul medesimo il resto della crema. Spolverare il tutto con cacao amaro in polvere e si ponga nel frigo la teglia coperta per almeno tre ore. Lo hanno chiamato “Birramisù” con scarsissima fantasia, io non so come intitolarlo, so solo che mettendo nella birra un po’ di cannella in polvere e una grattata di noce moscata si ottiene un dolce veramente notevole, capace di sollecitare tutto l’apparato papillare, lasciando dominare la nota della dolcezza, senza essere stucchevole. Qui la medesima birra è compagna sicura magari nel primo pomeriggio per una piccolo breack, oppure, a mezza mattina con una di quelle composizioni da bar che chiamiamo “espressino”.

Roma: San Valentino all'insegna della birra

ROMA - Per San Valentino, al ristorante Imàgo, una stella Michelin, o al Palazzetto, sulla scalinata di Piazza di Spagna: “Oro, argento e birra” è il menù proposto dallo chef Francesco Apreda, con piatti preparati con qualità di birra differenti: si comincia con un afrodisiaco shot di birra nera e ostrica piastrata con polvere di pompelmo rosa, per poi passare ad un’insalata di mare e alghe con spuma bianca di asparagi e birra e ai i cappellotti di parmigiano in brodo di tonno e ridotto di doppio malto dorato. Ad esaltare il sapore della triglia con foie gras al tartufo nero e uova di quaglia sarà il gusto della birra rossa ed infine per addolcire il palato verrà servito prima del pane dolce grigliato, blu del Monviso e miele al luppolo; per concludere un particolare tiramisù in boccale, birra speziata e caffè espresso. 

Made in Italy: a Milano e a Roma torna il “Beer festival”

Doppio appuntamento primaverile per l'Italia Beer Festival, la manifestazione itinerante dedicata alla promozione della birra artigianale e di qualità con una particolare attenzione al settore italiano. Nata sei anni fa a Milano, dove ha raggiunto oltre 74.000 presenze in una sola edizione, si è svolta a Roma, Bologna, Alessandria e Torino. Dal 4 al 6 marzo l'IBF animerà i locali del Palasharp di Milano che per la prima volta ospiteranno questa kermesse di richiamo nazionale. Sarà invece Villa Piccolomini a Roma ad accogliere dal 15 al 17 aprile il "popolo" della birra che animerà la terza edizione dell'evento romano. Nuove e più grandi location dunque, vista la crescente affluenza, per le due tappe più gettonate dell'unico evento italiano interamente dedicato al mondo dei microbirrifici artigianali in cui si organizzeranno laboratori, corsi di degustazione per neofiti condotti da ADB, laboratori di abbinamento cibo/birra (iscrizioni su www.degustatoribirra.it) e sarà possibile assaggiare centinaia di birre proposte dai birrai presenti. 

venerdì 14 gennaio 2011

Lo chef Massimo Bottura sceglie Birra di Parma

Massimo BotturaIl noto chef è rimasto affascinato dal gusto del nuovo prodotto di Cantine Ceci, realizzato in collaborazione con Leonardo Di Vincenzo, e lo ha scelto per il suo ristorante “La Francescana” di Modena Massimo Bottura, considerato uno dei migliori Chef al mondo, ha scelto Birra di Parma, Oro e Bronzo, per il suo ristorante “La Francescana” di Modena.

Il cuoco stellato di fama internazionale è rimasto subito affascinato dal gusto della nuova birra artigianale firmata Cantine Ceci, realizzata in collaborazione con Leonardo Di Vincenzo del Birrificio del Borgo, con i lieviti del Lambrusco. “Mi sono piaciute subito – afferma Bottura - mi ha colpito la loro originale semplicità e la grandissima piacevolezza.

chefdicucinamagazine.com

42 birre in 17 ore, multato un casino australiano


13 Gennaio 2011
 
Il teatro della vicenda è il Casino Star City di Pyrmont in Australia, multato dalle autorità locali per aver servito ad un cliente una quantità di alcol eccessiva rispetto a quella consentita dalla legge. Secondo le norme in vigore i locali possono servire un massimo di 1 birra in un’ora; questo signore, impegnato in una partita a poker, si è bevuto circa 42 birre in meno di 18 ore.
Nessuno in apparenza si è accorto dello stato di ubriachezza dell’uomo; né i camerieri che lo hanno servito, né il personale addetto alla sala che ha dichiarato come i giocatori di poker, a differenza di quelli che si dilettano in altri giochi come la roulette, siano abilissimi a nascondere i loro stati emotivi o fisici.
Sembra infatti che l’uomo sia stato capace di dissimulare un comportamento assolutamente sobrio sia durante la partita, sia nei momenti di pausa, almeno fino alle 7 della mattina, quando lo stato di ubriachezza è stato rivelato da un malore. L’uomo è stato soccorso, ma il famoso casino ha ricevuto una multa di 10.000 $ per l’assenza dei controlli durante la partita; i tre camerieri, infatti, non hanno segnato le consumazioni del cliente e dopo l’avvicendamento per il cambio di turno, se ne sono perse le tracce.
La legge australiana è posta a tutela dei giocatori, in modo da non permettere a chi si trovi in uno stato mentale alterato di partecipare ai giochi, sia che si tratti del poker, sia che si tratti di altri giochi, come le slot machinemaggiormente improntati al caso. Oltre la multa il casino ha deciso di licenziare i tre dipendenti ed ha diramato una nota nella quale si legge: “il giocatore in questione è un abile pokerista. Quest'uomo ci ha bluffato!”

tellusfolio.it

mercoledì 12 gennaio 2011

A martin si produrrà nuovamente birra


La società Sawpi intenderebbe costruire una mini-birreria Martpils a Martin per servire il mercato regionale e nazionale.

L’impianto, di nuova generazione e recentissima progettazione, dovrebbe produrre circa 6.000 ettolitri di birra all’anno.
La fabbrica precedentemente esistente nel paesino è stata infatti chiusa nel 2003, su decisione della Heineken group, che adesso produce la birra di marca Martin nel suo nuovo impianto di Hurbanovo.


Leggi l'articolo originale: A martin si produrrà nuovamente birra | La Voce della Slovacchia http://www.lavoce.sk/18034/2011/01/12/imprese/a-martin-si-produrra-nuovamente-birra/#ixzz1ArOaMh7N

Heineken punta all'Africa: acquistate fabbriche in Nigeria



(Teleborsa) - Roma, 12 gen - Heineken espande la sua presenza in Africa. Il gruppo, terzo produttore mondiale per la produzione di birra ha annunciato di aver acquistato partecipazioni di controllo in cinque fabbriche di birra nigeriane. L'acquisto fra cui figurano due società holding del Gruppo Sona consentirà di aumentare la capacità produttiva di Heineken di 3,7 milioni di ettolitri.

Archeo-hooligans: fiumi di birra e vandalismi rituali sulle Ande, prima degli Incas


Secondo una recente scoperta archeologica il Wari, un antico popolo che abitava le Ande prima degli Inca, prevedeva un curioso rituale: grandi bevute e teppismo scatenato. Il perché rimane ancora un mistero.
A chi non piace la birra! Questo armadillo (Dasypus novemcinctus) fotografato in Texas (USA) se la scola dalla bottiglia. I popoli preincaici la utilizzavano per rituali molto originali.
A chi non piace la birra! Questo armadillo (Dasypus novemcinctus) fotografato in Texas (USA) se la scola dalla bottiglia. I popoli preincaici la utilizzavano per rituali molto originali.
Un ricco e famoso colto in stato di ubriachezza molesta dal paparazzo di turno è destinato a finire sulle copertine di tutte le riviste di gossip, con danni all'immagine facilmente prevedibili. Ma mille anni fa le cose erano un po' diverse: un team di archeologi ha infatti trovato sulle montagne del Perù le tracce di un rituale secondo il quale notabili dell'epoca, dopo essersi scolati ingenti quantità di una specie di birra forte e speziata, davano fuoco ai locali e alle attrezzature utilizzate per la fermentazione, e spaccavano le tazze utilizzate per bere tra le fiamme.
Vandalismi rituali. Non si trattava di un atto vandalico fine a se stesso, bensì di un cerimoniale durante il quale gli Wari, un popolo predecessore degli Inca, distruggevano i luoghi sacri prima di abbandonare i propri villaggi. La singolare scoperta è stata fatta da un gruppo di archeologi dell'Università della Florida, sulle Montagne del Cerro Baùl, dove, attorno al 600 d.C. questo antica civiltà aveva edificato un villaggio agricolo.
Costruito per ragioni esclusivamente politiche, il villaggio venne abbandonato attorno all'anno 1000. Gli edifici pubblici, i templi e i locali per la fermentazione vennero distrutti prima della partenza.
Tutti al rave. La cerimonia finale fu una specie di festa che culminò in un enorme rogo. Tra le rovine del birrificio sono state trovate spille di delicata fattura che testimoniano come la produzione della birra fosse un compito delle donne aristocratiche. La bevanda era ottenuta dalla fermentazione di germogli di grano cotti, chiusi per circa una settimana in giare da 150 litri, e successivamente speziati con pepe.
Il rituale prevedeva che i partecipanti, a seconda della posizione sociale, bevessero da boccali di diversa grandezza: da circa mezzo litro a quasi due litri di capacità. Alla fine della cerimonia veniva appiccato il fuoco, i boccali venivano gettati tra le fiamme, e sulle ceneri del rogo venivano deposte collane e braccialetti.
Molti sono ancora i misteri che circondano il popolo Wari: perché nei dintorni del villaggio non c'è traccia di luoghi di sepoltura? Forse che la birra facesse davvero bene alla salute?

focus.it