domenica 30 novembre 2014

Il calendario dell'Avvento? Ora c'è anche per i birrofili

Avete presente il classico calendario dell'Avvento? Sì, quello - croce delle mamme e delizia dei bimbi - in cui s'apre una finestrella al giorno fino a Natale, "santificandolo" con un cioccolatino o una caramella... 

Bene. Qualcuno l'ha declinato anche in senso birrario, per la gioia degli zythofili. Si chiama Beery Christmas e al grido di "24 birre, 20 stili, 24 birrifici e 8 diversi Paesi" sta spopolando al prezzo di soli 64,90 (circa 2 euro e mezzo a bottiglia) sui siti e-commerce.

sabato 29 novembre 2014

Il mastro birraio del Carrobiolo di Monza diventa scrittore

Da mastro birraio a scrittore. Pietro Fontana, classe 1971, nel 2008 ha dato vita al «Piccolo opificio brassicolo del Carrobiolo» all'interno dell'omonimo convento dei padri Barnabiti nel centro storico di Monza, e da pochissimo ha inaugurato anche un nuovo brewpub di piazza Indipendenza, nel capoluogo brianzolo. 


Pietro Fontana (a destra) e i co-autori
Ma non contento, padre di tre figli, oltre che imprenditore, ha deciso di vestire anche i panni dell’autore, dando alle stampe, per White Star, l’opera «Birra Sommelier», un compendio a 360° dell’arte birraria, in cui ha raccontato segreti della produzione, storia della bevanda, persino abbinamenti culinari e ricette di cucina (in collaborazione con lo chef Giovanni Ruggieri) con la «bionda» come protagonista.

Maestrelli e Camaschella

A moderare la presentazione, mercoledì a Monza, Maurizio Maestrelli, fra i più noti giornalisti del settore, che nella sua introduzione ha sottolineato la vivacità di un fenomeno, quello della birra artigianale in Italia, al tempo stesso vivace e ancora dalle enormi potenzialità (“Nel nostro Paese i produttori  sono ormai più di 800, duecento dei quali beerfirm... quando la nazione birraria per eccellenza, il Belgio, arriva a malapena a 200, beerfirm comprese”).

Il pub del Carrobiolo a Monza
Presente al pub del Carrobiolo anche un'altra penna birraria di primo piano, Andrea Camaschella, che del volume ha curato la presentazione: “Al di là del numero di produttori, la realtà è che in Italia si muore di sete! - è stata la provocazione – Quindi quanto all'avvertenza 'bevi responsabilmente e moderatamente', la prima parte osservatela, la seconda invece è già ampiamente rispettata, almeno stando al consumo pro capite annuo di birra lungo lo Stivale”.

Fontana e il fotografo Petroni
Ad ogni modo, una pubblicazione di livello, nella quale spiccano le immagini curate dal fotografo Fabio Petroni, che ha immortalato la mano di Fontana nello spillare un boccale dopo l’altro, seguendone consigli e indicazioni sulla corretta consistenza della schiuma e sui calici da utilizzare. Ma non solo un bel libro da scaffale,“Birra Sommelier”, duemila le copie stampate, 38 euro il prezzo di copertina, pronta la traduzione anche per diversi Paesi europei, fra cui Inghilterra, Francia, Germania, oltre alla Cina: “Una pubblicazione 'for dummies' che mira in alto”, ha sintetizzato Maestrelli. 

Fontana e Maestrelli
Ma lo sapevate che la regina Teodolinda era figlia di un mastro birraio? Questa, per finire, una delle curiosità in salsa monzese emerse nel corso della presentazione. Così come la confidenza del mastro birraio circa le proprie divagazioni da ragazzo nei panni di giocatore di Dungeons & Dragons (“Un famoso gioco di ruolo nel quale ricoprivo il ruolo di abate... per poi finire, ironia della sorte, a produrre birra in un convento”). Infine, fra i ringraziamenti, Pietro Fontana ha tenuto a citare Michele Di Paola, educatore e amico d'infanzia, per avergli trasmesso l'amore per la scrittura (“A partire dal giornalino degli scout che facevamo insieme”), coltivato poi anche durante l'Università.

giovedì 27 novembre 2014

Il Woodstock pub di Milano torna al centro della scena, anche l'esperto Kuaska sul naviglio

Ben 45 anni di storia. Un pub che, evidente anche dal nome (il riferimento è al mitico concerto del '69), mette insieme cultura del buon bere e musicale e che, per decenni, è stato un punto di riferimento per la scena birraria milanese soprattutto in virtù della varietà della sua “zythoteca”. 

Lorenzo "Kuaska" Dabove
Il Woodstock di via Ludovico il Moro torna ora al centro della scena e la nuova proprietà ha tracciato una linea precisa: birre “impossibili” (da trovare altrove, o quasi), etichette “dedicate” e rilancio della cultura brassicola anche grazie ad esperti del calibro di Lorenzo Dabove, in arte Kuaska

Kuaska con il publican Fabio
Il più noto esperto a livello nazionale del settore è giunto lunedì sulle sponde del naviglio, su invito del publican Fabio D'Alterio, per essere protagonista di una degustazione secondo la consueta formula della chiacchierata a cavallo fra aneddoti e assaggi, dinanzi a una platea di neofiti curiosi, ma anche appassionati dal gusto esigente, alcuni dei quali già protagonisti di alcuni suoi viaggi fra Fiandre e Vallonia.


E proprio le due birre fatte appositamente produrre dal locale, col proprio logo, sono stati gli ingredienti più interessanti della serata. La prima ha offerto a Dabove l'assist per un viaggio virtuale nella cultura brassicola trappista. Prodotta, infatti, dal birrificio Cascinazza di Buccinasco (Mi), è approdata in sala la Woodstock Blond, una golden ale in perfetto stile belga dalle note aranciate e zuccherine. 

Pubblico in sala al Woodstock pub di Milano
“Leggera a livello di corpo, ma ben equilibrata”, è stato il verdetto dell'esperto, che ha usato parole d'elogio nei confronti dei “monaci trappisti made in Italy” dell'abbazia benedettina milanese, protagonisti, dagli inizi, di una decisa spirale evolutiva. “Trappista non definisce uno stile, ma una denominazione”, ha spiegato Kuaska addentrandosi fra racconti d'atmosfera inevitabilmente belga e anche qualche scoop per addetti ai lavori (“L'abbazia trappista di Orval ha pensionato lo storico birraio Jean-Marie Rock sostituendolo per con una donna, prima tecnico di laboratorio – ha svelato - Lui vorrebbe ora lanciare una birra tutta sua, ma non glielo lasciano fare... così s'è accontentato di produrre quasi 'in incognito' in Inghilterra, al Meantime di Greenwich”).

Altra etichetta dedicata, la Woodstock Hoppy Saison, questa volta brassata dal varesino Extraomnes (in sala non ha voluto mancare anche il mastro birraio Schigi D'Amelio, a Dabove legato da lunga amicizia). “Una Zest rietichettata – ha spiegato Kuaska – resa dal luppolo marcante 'Citra' balsamica e quasi resinosa, in una parola 'piney', concetto anglosassone che ancora non siamo riusciti a declinare compiutamente”.

mercoledì 26 novembre 2014

Quando a fare lo snob birrario è... il giapponese (!)

Va bene tutto, ma che la parte dello snob birrario la facciano... i giapponesi (!) proprio no. Nazioni che possono rivendicare un pedigree brassicolo altolocato ce ne sono, eccome, e per diversi motivi. Per carità.

Ma ora, che in Giappone "la maggior parte delle birre europee non sarebbe qualificata come birra in Giappone per via del basso contenuto di malto o perché contiene ingredienti particolari come il coriandolo" (questa la notizia rimbalzata sulle agenzie) fa francamente ridere.


Insomma, è un po' come se, al contrario, in nome di un rispolverato protezionismo da terzo millennio, ci inventassimo che, da domani, non si può più importare sushi, ma è obbligatorio mangiare solo la carpa del Trasimeno perchè respira l'aria (o l'acqua) italiota.

Fatto sta ad ogni modo che la faccenda è terribilmente seria. Tanto da finire sul tavolo dei colloqui in vista dell’accordo di libero scambio tra Tokio e l’Unione europea. Prossimo step, l’8 dicembre, quando le parti si ritroveranno a discutere e l'Ue chiederà di aprire le frontiere alla birra continentale modificando la contestata definizione normativa di birra.

martedì 25 novembre 2014

Londra, tolta clausola capestro ai pub: azionisti delle catene piangono, avventori sorridono

Due notizie dall'Inghilterra fresche fresche.

A un turista scappa una bottiglia di birra che, cadendo, incrina il vetro di una passerella trasparente sul Tower Bridge. Lo scoop ha fatto il giro del mondo. Se la passerella si sfondava e il tizio cascava giù nel Tamigi, faceva il giro anche dei mondi paralleli?


Un tipico pub londinese
Crollano in Borsa le catene di pub londinesi. 

In soldoni, se prima i singoli pub dovevano acquistare, dai proprietari della catena stessa, birra a prezzi più alti rispetto a quelli di mercato (la cosiddetta beer tie, o clausola della birra) in cambio di agevolazioni sugli affitti dei locali, ora una legge consentirà loro una libera trattativa su entrambi i fronti. E chi possedeva titoli di catene di pub, insomma, ora teme che la svolta metta in ginocchio le società. E vende le proprie azioni (tanto che i due principali gruppi hanno perso il 17% in pochissimo tempo).

Si vedrà se davvero sarà così, senza dubbio, per pochi azionisti che piangono, ci sono torme d'avventori che sorridono in attesa d'un auspicato abbassamento dei prezzi della pinta di birra.

lunedì 24 novembre 2014

Birre di Natale, è giunta l'ora

Torna a strizzare l'occhio al mondo del beer blogging, Theresianer. In redazione è giunto un assaggio dal marchio di Nervesa della Battaglia di cui volentieri diamo conto a voi lettori. Una Birra d'Inverno, ovvero una birra stagionale non filtrata che si presenta esteriormente in una veste natalizia con tanto di stelle e fiocchi e, poi al calice, con un colore ambrato intenso dai riflessi fulvi.


Un prodotto interessante, che ossequia lo stile delle cosiddette birre di Natale ad alta fermentazione, rispettandone la complessità con un corpo rotondo e una gradazione importante, che tuttavia non ne pregiudicano la bevibilità. In "stile" anche a livello di profumi, con note tostate e aromi dallo speziato, alla liquirizia, alla frutta secca. 

Un omaggio, come dicevamo, a una “famiglia” brassicola caratteristica della tradizione continentale, nata nell'alveo belga (Kerstbier), ma ben declinata anche in senso scandinavo (Julebry) e anglosassone (Winter warmer). Pur non individuandosi quale vero e proprio stile, a questo gruppo fanno a capo varianti (che possono partire da stili eclettici, dalla Ipa alla Bock alla Triple) in cui generose speziature e gradazioni alcoliche fanno comunque da minimo comun denominatore. 

Certo, questo a meno che non vi troviate sull'emisfero del globo opposto. In Sudafrica, Australia o Nuova Zelanda, infatti, assistiamo a "Birre di Natale" molto poco "natalizie", almeno nel senso in cui siamo abituati in Europa e Nord America: laggiù, infatti, al nostro inverno corrisponde una calda estate, tanto che le birre di Natale sono al contrario assolutamente più leggere, beverine e rinfrescanti.

venerdì 21 novembre 2014

"Evangelizzare" il mondo arabo in senso birrario? Il sogno s'infrange contro l'ISIS

Ava Zer. Acqua d'oro. Un nome davvero evocativo per una birra con un destino altrettanto particolare. Tanto per cominciare perchè a produrla, in Repubblica Ceca, una delle nazioni birrarie per antonomasia, non sono tradizionali mastri birrai boemi, ma un manipolo di imprenditori espatriati qualche anno fa dal Kurdistan, tormentata regione da sempre nel "limbo" fra Turchia ed Iraq. Nella patria della Pilsner con tutta probabilità preferiscono concentrarsi su altro... tant'è vero che i creatori della Ava Zer hanno pensato poi bene di puntare sull'export diretto verso il loro Paese natale. E qui spunta un però di non proprio esigue proporzioni.


ISIS, ovvero Islamic State of Iraq and Syria: questa sigla è ormai tristemente salita in tutto il globo agli onori delle cronache dell'ultimo anno. Ed è proprio lo Stato "ombra" di matrice integralista a mettere i bastoni fra le ruote agli "evangelizzatori birrari" di Ava Zer. Per un motivo pratico, il fatto che nella mezzaluna fertile invasa dai guerriglieri jihadisti non è proprio così logisticamente semplice tessere traffici commerciali, ma soprattutto per una ragione ideologica. Già sarebbe parso audace tentare di promuovere la cultura birraria in Paesi del mondo arabo più tolleranti, facendo i conti con gli intransigenti anti alcol e tabacco, l'impresa diventa addirittura impossibile.

giovedì 20 novembre 2014

Durante lavori di ristrutturazione, dal giardino del pub spuntano 14 fusti di La Trappe

La birra "ipogeica" di Sven
Una birra "ipogeica". Una scoperta davvero singolare, quella messa casualmente a segno da Sven Vanden Broucke proprietario di un pub a Damme, nelle Fiandre occidentali, in Belgio. Ristrutturando il locale, durante lavori di demolizione in giardino, sono, infatti, spuntati dal sottosuolo ben 14 fusti di birra, 11 dei quali ancora pieni, del birrificio trappista olandese La Trappe. 

Sven ha calcolato che la birra dormiva nel ventre della terra da una quindicina d'anni, un lasso di tempo in cui potenzialmente la birra potrebbe anche aver conservato caratteristiche di bevibilità (soprattutto in caso di stili più "strong" quali la Quadrupel, ad esempio, de La Trappe). Purtroppo però i fusti all'epoca venivano prodotti con un'altro tipo di attacchi: per connetterli alle proprie spine, Sven insomma avrà il suo bel da fare...

martedì 18 novembre 2014

Luppolo in tabula, infografiche e ricette stuzzicanti

Oggi vi propongo un'infografica interessante per saperne di più sul luppolo. Tutta per voi direttamente dal sito "Luppolo in tabula (punto com)", dove fra ricette e curiosità, c'è senz'altro da divertirsi. Particolarmente stuzzicanti le immagini delle ricette, devo dire, nella sezione "Cucinare con e per la birra", che affianca altre due aree tematiche dedicate agli "Abbinamenti secondo lo stile" e a "Come si abbina la birra al cibo".



Servire birra al pub in lingerie può fruttare fino a 6mila dollari a sera, in Australia

Si chiamano "Skimpies" e sono la nuova frontiera dell entertainment da pub nell'Australia dell'Ovest. Cameriere (molto) poco vestite che servono birra ai tavoli e riescono a racimolare fino a 6mila dollari a sera, soprattutto in mance, soddisfando le richieste (comunque sempre abbastanza "soft") più strane. 


"Un ragazzo , una volta mi ha pagato 50 dollari per scattare una foto del mio piede, altri uomini mi hanno offerto di comprare la biancheria intima. C'è sempre qualcosa di interessante da fare", racconta una di loro in un documentario prodotto dall'emittente ABC.

GUARDA IL VIDEO:


lunedì 17 novembre 2014

Merkel superstar in Australia, birra e selfie al pub con i fan

Bagno di notorietà per Angela Merkel in Australia. La cancelliera tedesca dev'essersi sentita una pop star, nella terra dei canguri, dov'è approdata per prendere parte al G20 di Brisbane. All'arrivo nel quartiere più alla moda della città, giovanissimi urlanti hanno accolto il primo ministro con un entusiasmo quasi isterico, poi, dopo una birra al pub anche l'immancabile selfie con alcuni di loro. Se i tedeschi hanno un premier birrofilo (e come poteva essere altrimenti) in Italia abbiamo rischiato di averne uno (LEGGI QUI), l'attuale invece brassicolmente parlando non si può dire che abbia trascorsi molto virtuosi (LEGGI QUI)...


sabato 15 novembre 2014

Si terrà a Bruxelles la European Beer Bloggers Conference

Si svolgerà a Bruxelles da venerdì 28 a sabato 29 agosto, la European Beer Bloggers Conference 2015, evento riservato a tutti coloro che scrivono di birra sul web nel Vecchio continente.

Il convegno itinerante (beerbloggersconference.org) dopo gli appuntamenti del 2014 a Dublino e San Diego, il prossimo anno avrà ancora un main event americano (ad Asheville, il 17-19 giugno), ma anche una tappa europea.

Dopo Dublino, Bruxelles insomma, altra capitale fortemente evocativa per il circuito brassicolo.

E per i blogger iscritti, anche la possibilità di essere ospitati da alcune famiglie del circuito locale dei produttori di birra, l'associazione no profit Belgian Family Brewers (che raduna i birrifici Bavik, Bockor, Bosteels, De Halve Maan, De Koninck, De Ryck, Dubuisson, Dupont, Duvel Moortgat, Het Anker, Huyghe, Lefebvre, Lindemans, PALM Breweries, Roman, Sint Bernard, Silly, Timmermans, Van Eecke, Van Honsebrouck e Verhaeghe).

venerdì 14 novembre 2014

Birrofili brianzoli uniti, a Monza la presentazione del libro “Birra sommelier”

La copertina del libro
Birrofili brianzoli (e non solo), segnatevi questa data in calendario: mercoledì 26 novembre. Luogo: il nuovo pub di piazza Indipendenza targato “Fermentum”, la società che nel 2008 ha dato vita al “Piccolo opificio brassicolo del Carrobiolo” all'interno dell'omonimo convento dei padri Barnabiti nel centro storico di Monza.

Protagonisti – a partire dalle 18,30 – Pietro Fontana, mastro birraio del Carrobiolo, Fabio Petroni e Giovanni Ruggieri, autori del libro “Birra sommelier” edito da White Star. La presentazione sarà moderata da Maurizio Maestrelli, giornalista di punta del settore, parteciperà anche l'esperto Andrea Camaschella di Fermento Birra, autore della prefazione.

Naturalmente BirraNotizie ci sarà... stay tuned

giovedì 13 novembre 2014

European Beer Star 2014: 8 medaglie tricolori, ma la padrona di casa Germania ne conquista 58

Italia protagonista all'European Beer Star 2014, dal 2003 fiera brassicola di respiro internazionale (promossa da Private Brauereien Deutschland, Private Brauereien Bayern e SIB), svoltasi nei giorni scorsi in Baviera.

Quattro i birrifici tricolori insigniti della medaglia d'oro: il Birrificio Del Forte di Pietrasanta (Lucca), con la Belgian Strong Ale “La Mancina”; le marchigiane Tenute Collesi di Apecchio, con la “Collesi Triplo Malto” nella categoria Belgian Tripel; il birrificio novarese Croce di Malto di Trecate con la German Keller Pils “Hauria”; infine il laziale Birra del Borgo di Borgorose (Rieti) con la IPA “ReAle Extra” (l'opificio di Leonardo Di Vincenzo è stato eletto inoltre anche medaglia di bronzo come Consumer's Favourite).

Fra gli argenti, ecco di nuovo il  Birrificio Del Forte con la sua Dubbel “Regina del Mare”, mentre anche l'intramontabile “Tipopils” del Birrificio Italiano di Lurago Marinone si è aggiudicata un secondo piazzamento fra le Keller Pils. 

Gloria anche per il parmense Birrificio del Ducato e per il vicentino Birrone, sul gradino più basso del podio rispettivamente nella categoria Dubbel con la “Chimera” e nella categoria Weizenbock Hell con la “Cibus”.

Risultati di prestigio, anche alla luce delle diverse centinaia di produzioni passate al vaglio della giuria in 52 diverse categorie. Anche se la pattuglia italiana, con le 8 birre premiate, è in buona compagnia del brassicolmente prestigioso Belgio (altrettante le produzioni insignite), resta comunque ben lontana dai due “assi pigliatutto” della competizione: la Germania che, giocando in casa, ha raccolto ben 58 medaglie, e gli Usa, secondi a quota 39 (qui la classifica completa).

Per il Borgo, in ogni caso, anche la soddisfazione del plauso del pubblico, che l'ha votato "Consumers' Favourite" insieme all'iridata a stelle e strisce Firestone Walker Brewery (con "Stickee Monkey") e all'argentea teutonica Brauerei Aying (con "Urweisse").

mercoledì 12 novembre 2014

Nata Associazione Birra di Lombardia, dieci birrifici per una nuova filiera

"Un'attività di trasformazione agricola a pieno titolo, significativa come opportunità di occupazione e integrazione al reddito, verso cui Regione Lombardia ha mostrato subito interesse anche per le possibilità di sostenere le imprese con le risorse della nostra programmazione. Oggi nasce il soggetto associativo con cui sarà importante dialogare". Lo ha detto l'assessore regionale lombardo all'Agricoltura Gianni Fava, intervenendo al 'battesimo' dell''Associazione Birra di Lombardia'.


A.Bi.Lombardia punta a promuovere la produzione in Italia e all'estero e a sviluppare una filiera lombarda delle materie prime destinate alla produzione di birra: malto prodotto in
Italia, cereali destinati alla maltazione di origine lombarda, oltre a luppolo e altre erbe aromatiche ed elementi caratterizzanti provenienti dalla Lombardia.

La creazione di A.BI Lombardia è stata promossa e resa possibile grazie al sostegno e all'impegno dell'Assessorato all'Agricoltura della Regione Lombardia e di AssoBirra-Associazione degli Industriali della birra e del malto, che hanno messo a disposizione di questo progetto il proprio know how associativo e di promozione del territorio. Alla presentazione a Pavia sono intervenuti Alberto Frausi, presidente Assobirra, e Roberto Mura, presidente di Riccagioia.

All'associazione hanno aderito 10 microbirrifici: Agribirrificio La Morosina (Morimondo, Mi), Birrificio Geco (Cornaredo, Mi), Birrificio Hibu (Bernareggio, Mb), Birrificio Settimo Cielo (Carnago, Va), Birrificio Spluga (Gordona, So), Doppio Malto (Erba, Co), La Fenice (Orzinuovi, Bs), Palabrauhaus (Palazzolo, Bs), Pratorosso Società Agricola (Settala, Mi), Vis Beer (Cardano al Campo, Va).

"E' un fatto importante che Assobirra scelga di aprire a piccoli produttori o non afferenti direttamente alla catena industriale - ha sottolineato Fava - qualche anno fa non sarebbe stato scontato. Il fatto che non esista un impianto di maltazione è un limite per un ambito territoriale specifico come quello regionale. Così come è ora di iniziare a sostenere la sperimentazione su luppoli e lieviti, per avere un sistema di birre lombarde che possa entrare in un circuito di consumo più strutturato".

"Sarà importante sviluppare la filiera del prodotto birra: cereali, orzo, frumento, che appartengono alla tradizione delle coltivazioni lombarde", ha aggiunto Filippo Ghidoni, presidente di A.Bi.Lombardia.

martedì 11 novembre 2014

Pilsen capitale europea 2015, premiata anche la Cultura della birra

Un'investitura che innalza inevitabilmente sugli scudi anche la cultura della birra. Pilsen capitale europea della Cultura 2015 è anche questo, seppur indirettamente. Perchè la città boema non è soltanto un concentrato di storia, tradizioni e, appunto, cultura, ma è allo stesso tempo un sinonimo stesso di birra, avendo storicamente associato il proprio toponimo a uno degli stili brassicoli più diffusi e apprezzati al mondo.


Pilsen (insieme alla belga Mons, altro crocevia per i birrofili continentali, sede di un importante festival birrario) sarà Capitale Europea della Cultura 2015 a partire da gennaio. Ed è già pronto un nutrito calendario di iniziative per onorare adeguatamente l'evento. Fra i simboli e le attrattive principali della kermesse, non mancherà certo la birra, baricentro inevitabile il quartier generale della Pilsner Urquell, attrezzatasi per tempo preparando iniziative collegate.

lunedì 10 novembre 2014

Adoc: aumento accise danno grave per produttori, anche artigianali. BIRRA MEDIA IN EUROPA, PREZZI A CONFRONTO: LA TABELLA

Anche l’Adoc (Associazione nazionale per la difesa e l'orientamento dei consumatori) esprime parere negativo in merito al previsto aumento delle accise (pari al 12,5%) del prossimo gennaio su birre e vini liquorosi. Si danneggerebbe pesantemente sia i produttori, soprattutto i microbirrifici artigianali, e i consumatori, su cui verrebbe riversato l’aumento.


“Il Governo non deve aumentare le tasse, piuttosto prevedere incentivi per lo sviluppo. L’aumento delle accise sulla birra è un’iniziativa sbagliata, soprattutto in questo momento – dichiara Lamberto Santini, Presidente dell’Adoc – a pagare dazio sarebbero soprattutto i consumatori finali, su cui verrebbe scaricato l’aumento e le migliaia di produzioni artigianali cresciute in questi anni, microbirrifici con un alto livello di occupazione giovanile, legati al territorio e in grande espansione". 

"Già oggi la tassazione sulla birra è estremamente elevata - ha proseguito - con la conseguenza che bere una “pinta” in Italia costa molto di più che nel resto d’Europa. La differenza con la media UE è pari al 16%, in Italia si spendono in media 5 euro contro i 4,30 euro in Europa. Differenze abissali con Germania (dove si spende il 66% in meno), Spagna (-81%), Belgio (-42%) e Olanda (-25%). Solo in Svezia e Danimarca si spende di più. E’ quindi evidente che aumentare le tasse costituisca un ostacolo allo sviluppo del settore e alla riduzione dei costi per i consumatori”.


Confronto Birra alla spina media Italia/Europa:

Italia 5,00 €

Germania 3,00 € (-66,6%)

Spagna 2,75 € (-81,8%)

Francia 5,00 € (=)

Gran Bretagna 4,85 € (-3%)

Svezia 5,40 € (+8%)

Austria 3,50 € (-42,8%)

Svizzera  4,80 € (-4,1%)

Danimarca 5,70 € (+14%)

Olanda 4,00 € (-25%)

Belgio 3,50 € (-42,8%)

Media Europea 4,30 € (-16,2%)

domenica 9 novembre 2014

Il "BirrafondRadio" è on-air, ascolta la quarta puntata

Piccole radio birrarie crescono. O meglio, web-radio! Dopo avervi dato notizia alcuni giorni fa della prima puntata della "Web Radio Birra d’Ecc", oggi vi parliamo di un'altra radio tematica sul mondo della birra artigianale.


Si tratta di BirrafondRadio, web-radio legata alla rivista "Il Birrafondaio" di Christian Montanaro e Matteo Tagliapietra. Questa settimana fra news e approfondimenti sul mondo della birra artigianale, un focus sulle birre alla zucca in tema "Halloween", una chiacchierata con il vicepresidente dei degustatori di birra del Lazio Mauro Pellegrini (autore della rivista "Birracedario") e alcune curiosità - anche "al femminile" - sulle birre trappiste.

sabato 8 novembre 2014

In norvegese un termine ad hoc per indicare la birra bevuta all’aria aperta

Lo sapevate che esiste un intraducibile termine norvegese che identifica precisamente l'attività quotidiana praticata da migliaia d'appassionati? Ovvero, bere birra all'aperto!

La parola in questione è "UTEPLIS" e identifica precisamente il concetto di birra bevuta all’aria aperta.

Un vocabolo che altrove probabilmente non troverebbe necessità d'esistere... ma immaginate i poveri scandinavi "sopravvissuti" a una notte (o quasi) lunga sei mesi! Appena a portata di mano la possibilità di dar sfogo en plein air alle passioni, impossibile resistere: tanto che è stato coniato un sostantivo proprio per rendere l'idea.

Nell'immagine, una tavola della designer neozelandese Anjana Iyer, che ha creato una serie di illustrazioni proprio per spiegare il significato di parole intraducibili nell'ambito di un progetto ad hoc chiamato Found in Traslation.

venerdì 7 novembre 2014

La birra e il fuoco, la magia nasce dalla "cotta"

Continua il cammino "alchemico" attraverso gli elementi naturali e i loro legami con la birra. Il terzo approfondimento da me curato per il portale di promozione della cultura birraria I LOVE BEER è dedicato al FUOCO.

(Un ringraziamento a Paolo Erne per la segnalazione dell'immagine)
Tra gli elementi legati a doppio filo alla produzione della birra, il fuoco è forse il più emblematico. È, infatti, di “cotta” che si parla, in riferimento alla fase maggiormente cruciale, quando grazie al calore il mosto prende forma, miscelando acqua e cerali e poi accogliendo anche il luppolo e altri sapori destinati a dar personalità alla bevanda, secondo i diversi stili.

Al via la fiera "Mastro Birraio Ferrara", il video di presentazione


Ecco anche il VIDEO di presentazione di “Mastro Birraio Ferrara”, manifestazione  fieristica dedicata alla birra artigianale in calendario da oggi, venerdì 7, a domenica 9 novembre nel capoluogo emiliano.


giovedì 6 novembre 2014

Un "birrificio paese" a Genova, Maltus Faber al #BirraioInSalotto

Un "birrificio paese" nel quale tutti entrano liberamente, chiacchierano, assaggiano. Questa la visione che Fausto Marenco e Massimo Versaci hanno della loro "creatura", ovvero Maltus Faber, in  poltrona nella terza serata della seconda stagione dei martedì “In salotto col birraio” al Baladin Milano.  

Fausto Marenco e Massimo Versaci intervistati da Alessio "Islaz" Franzoso
Birraio il primo, venditore il secondo. Maltus (ossia l'orzo) e faber (vale a dire colui che produce, anche se - parlando di Genova - inevitabile anche l'accostamento al soprannome con cui era noto in città Fabrizio De Andrè). Un blucerchiato e un rossoblu. Due diverse facce di una stessa moneta, insomma, in circolazione sul mercato delle artigianali sin dalla "prima ondata" dei birrifici (fu il 190esimo nato in Italia, quando ormai abbiamo sfondato oggi il muro degli 800).

All'interno di un'area industriale un tempo stabilimento della Birra Cervisia (all’interno del birrificio allestita anche una mostra permanente di materiale storico con bottiglie, tappi, bicchieri, foto, libri e pubblicità d’epoca), Maltus Faber dà continuità a una vocazione, ma con un'interpretazione tutta propria. Poco avvezzi – per loro stessa ammissione - alle sfaccettature più “modaiole” del mondo delle artigianali, la semplicità è il loro marchio di fabbrica. Amanti degli stili belgi “con poche divagazioni”, danno vita a una linea di birre in cui non trovano spazio spezie o frutta, ma al massimo caratteristiche luppolature. 100mila litri l'anno, la produzione: “E non abbiamo nessuna intenzione di espanderci”, ammettono serenamente.

“Ci danno dei 'vecchi', ma siamo in un mondo che è nato ieri! - ha rilevato simpaticamente Marenco – La verità è che ormai birra artigianale vuol dir tutto e nulla... ma è positivo che la gente stia cominciando a prendere coscienza. Spero siano sempre meno quelli che la fanno per mero business... Le beerfirm? In Belgio ci sono sempre state... qui assistiamo al solito 'snaturamento' all'italiana. Il discrimine, a mio avviso, è se aggiungono qualcosa al panorama complessivo, e anche se uno non ha l'impianto suo... non è così determinante. Se però l'obiettivo è unicamente quello di far volumi e business, il mondo birrario può far tranquillamente a meno...”.

Foto by Luca Galuzzi
Nel corso della serata, la platea della cantina di via Solferino ha avuto modo di conoscere la “Blonde Hope”, una blond ale da 5,5 gradi, e la “Triple”, strong ale da 8. Due esempi delle famose “divagazioni” di cui sopra, ovvero classiche in stile belga marcate però da una luppolatura in dry hopping (più corpo naturalmente per la seconda, anche se con identico hibu a 36, rimane amaricata in modo meno evidente). Poi è arrivata in sala la “Imperial stout”: “Una birra da 7.8 gradi che o piace oppure non piace per nulla – ha concluso il birraio – Da circa un anno abbiamo introdotto questo primo esemplare della tradizione anglosassone e... forse è l'unica birra a cui non rinuncerei in questo momento, nel nostro catalogo!”.

martedì 4 novembre 2014

Calorie: etichetta sì o etichetta no? Ce lo dirà Babbo Natale

Calorie: etichetta sì o etichetta no? Ce lo dirà Babbo Natale. E' questo infatti il termine che la Commissione europea si è data per decidere riguardo alle etichette nutrizionali sulle bevande, birre comprese. Innovazione che pesa in particolare sul fronte della comunicazione "in chiaro" delle calorie, al momento obbligatoria solo per il cibo. 

Una rivoluzione che fa storcere il naso (per usare un eufemismo) a diversi produttori, ma che incontra il favore degli esperti, come la Royal Society per la sanità pubblica inglese, schieratasi apertamente per il sì, trovandosi a fronteggiare una popolazione adulta per i due terzi in sovrappeso.

Va detto che (vedi immagine) la birra si pone in media diversi gradini sotto rispetto ad altri alcolici, in termini di calorie. Anche se, citando Lorenzo Dabove in arte Kuaska (fra i maggiori zythologi italiani), "La birra non esiste... esistono LE birre", e fra queste ce ne sono anche alcune che "valgono come un pranzo di Natale"...

lunedì 3 novembre 2014

In Florida bandita "boccia" per portare a casa la birra artigianale


Delle leggi più strane al mondo sulla birra avevamo già parlato in passato (VEDI QUI). Ma c'è n'è una made in Florida davvero notevole. Insomma, nella penisola statunitense fra Atlantico e Golfo del Messico, se vuoi portarti a casa la tua bevanda preferita al brewpub, o ti accontenti di una "boccia" da 32 once, oppure ti devi rassegnare a far scorta salendo a ben 128. Già perchè il "growler" (questo il nome con cui è noto il recipiente) nella misura più diffusa, ovvero da 64 once, è stato messo al bando. Perchè, non si sa. Ma i produttori di birra artigianale hanno già innalzato barricate, appellandosi al Governo federale contro la decisione di dello Stato locale.

domenica 2 novembre 2014

Pure il cane che ti prende la birra dal frigo...


Vabbè. Beccatevi anche il cane che copre la distanza frigo-poltrona per portarvi una birra quando gli dite "Sono assetato"... oh, chiude pure lo sportello!


sabato 1 novembre 2014

George Washington amava le porter


George Washington amava le porter. E' quanto ha scoperto lo scrittore Mark Will-Weber, autore di un recente saggio sui presidenti americani e soprattutto sul loro rapporto con l'alcol. Insomma, scartabellando fra la corrispondenza del primo inquilino della Casa Bianca (nato nel 1732 e morto nel 1799), s'è scoperto che prediligeva la scura ale inglese il cui nome deriva dagli scaricatori di porto di Londra dell'Ottocento fra i quali era più diffusa. E che al tempo veniva prodotta anche da un'etichetta di Philadelphia.