mercoledì 26 novembre 2014

Quando a fare lo snob birrario è... il giapponese (!)

Va bene tutto, ma che la parte dello snob birrario la facciano... i giapponesi (!) proprio no. Nazioni che possono rivendicare un pedigree brassicolo altolocato ce ne sono, eccome, e per diversi motivi. Per carità.

Ma ora, che in Giappone "la maggior parte delle birre europee non sarebbe qualificata come birra in Giappone per via del basso contenuto di malto o perché contiene ingredienti particolari come il coriandolo" (questa la notizia rimbalzata sulle agenzie) fa francamente ridere.


Insomma, è un po' come se, al contrario, in nome di un rispolverato protezionismo da terzo millennio, ci inventassimo che, da domani, non si può più importare sushi, ma è obbligatorio mangiare solo la carpa del Trasimeno perchè respira l'aria (o l'acqua) italiota.

Fatto sta ad ogni modo che la faccenda è terribilmente seria. Tanto da finire sul tavolo dei colloqui in vista dell’accordo di libero scambio tra Tokio e l’Unione europea. Prossimo step, l’8 dicembre, quando le parti si ritroveranno a discutere e l'Ue chiederà di aprire le frontiere alla birra continentale modificando la contestata definizione normativa di birra.

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