martedì 30 novembre 2010

Sottobicchieri per la birra con la scritta 'Parigi protegge l'amore'

(ANSA) - PARIGI, 30 NOV - Operazione 'cafe' capote' a Parigi domani per la giornata mondiale contro l'Aids: piu' di 250 bar e brasserie della capitale francese distribuiranno preservativi gratis per tutto il giorno ai loro clienti. I baristi offriranno anche sottobicchieri per la birra con la scritta 'Parigi protegge l'amore'. Inoltre un nastro rosso di 10 metri sara' srotolato sulla facciata del municipio, l'Hotel de Ville, per l'occasione illuminato di luci rosse.

Ceres per l'arte

Con una formula rinnovata, prende il via la quarta edizione di Ceres4art, il premio promosso in Italia dal brand di birra del gruppo danese Royal Unibrew per esplorare il mondo dei giovani dalla prospettiva dell’arte contemporanea. Quest’anno l’evento varato nel 2008 vanta due partner d’eccezione: Mtv e il critico d’arte Luca Beatrice, incaricati di portare le opere delle scorse edizioni di Ceres4Art in prestigiosi luoghi d’arte contemporanea d’Italia in un tour di sette date, da questo mese per un anno, mescolando musica, arte, eventi. Le tappe del tour (la prima in questi giorni alla Permanente di Milano) coincideranno con i passaggi cruciali del premio che si chiuderà il 20 febbraio 2011. I venti artisti selezionati si cimenteranno nella realizzazione di opere che, da maggio a novembre, saranno poi esposte nelle tappe finali. A giudicare i progetti saranno ancora gli utenti del web, attraverso il sito www.ceres.com (linkato a un minisito ad hoc), e una qualificata giuria composta da esperti d’arte, tra cui il musicista Boosta. 

Eurhop! La prima guida turistica della birra in Europa

Eurhop! La prima guida turistica della birra in Europa

Eurhop! La prima guida turistica della birra in Europa
di Autori Vari, Edizioni Publigiovane, pagine 303, Euro 20.
Sembra che, dopo l'acqua, sia la bevanda più antica della storia dell'umanità. Ingredienti semplicissimi, acqua, malto di cereali, lievito e un po' di luppolo per insaporire... La birra è tutto qui. Sempre uguale nei fondamentali e sempre completamente diversa per gusto e caratteristiche organolettiche a seconda del luogo di produzione.
In Europa non è difficile trovare ottime birre, basta saperle cercare. Un aiuto èEurhop! La prima guida turistica della birra in Europa, 303 pagine frizzanti come la bevanda (non necessariamente bionda) con indirizzi e consigli su dove e, soprattutto, cosa degustare in Italia, Germania, Belgio, Gran Bretagna, Irlanda, Danimarca, Svezia e Repubblica Ceca.
Prima di passare ala parte pratica, un po’ di teoria sulla storia della birra a su come si produce. I capitoli riportano accuratamente come arrivare e tanti piccoli box raccontano storie e curiosità particolari legate a un determinato prodotto o a una determinata località.

domenica 28 novembre 2010

Spagna: birra e sostenibilità ambientale

“Crescere senza far crescere l'impatto ambientale”: è il motto del produttore di birra spagnolo Mahou-San Miguel, che produce più dell'80% della birra spagnola esportata, ha ridotto i rifiuti da discarica di oltre il 90% grazie ad un maggiore ricorso alla raccolta differenziata. Il sistema di gestione dell'energia, abbassando il fabbisogno di calore e ricorrendo al biogas come fonte alternativa di combustibile, ha permesso di ridurre di oltre il 45% le emissioni di CO2 negli ultimi dieci anni.

Turchia - Gigante giapponese Asahi pronto ad acquisto birra Efes

Istanbul, 26 nov. (Apcom) - Il Sol Levante guarda alla Mezzaluna. Il gigante giapponese Asahi, leader nella produzione di birra e di bevande analcoliche si prepara all'acquisto della Anadolu Efes Co., che produce la birra Efes, vera e propria bevanda nazionale, con oltre 500 milioni di consumatori a livello internazionale.
"Siamo interessati a penetrare il mercato turco e a trasformarlo in un centro di smistamento per quello mediorientale, caucasico ed europeo - ha detto al quotidiano Hurriyet Sakuoki Higashi, advisor della Asahi - siamo molto attratti dalla crescita delle proporzioni del mercato e abbiamo avviato con la Anadolu Efes negoziati per il suo acquisto.

Asahi è un vero e proprio gigante. Nel dicembre dell'anno scorso ha fatto registrare un turnover annuale di 15,7 mliardi di dollari. Il gruppo ha 16mila impiegati. La cifra proposta a Anadolu Efes è ancora top secret. Di certo invece si sa che l'espansione giapponese nelle bevande potrebbe continuare anche nel capo degli analcolici.
Proprio la Asahi infatti ha già messo gli occhi su Dimes, uno dei maggiori produttori di succhi di frutta in Turchia, e Simes, specializzata in bevande analcoliche e acqua minerale, con stabilimenti a Istanbul, Ankara, Antalya e Smirne.

venerdì 26 novembre 2010

Birra "Santa Claus", dalla Liguria con furore

Fra le birre Chevalier, prodotte a Diano Marina, bell'Imperiese, rigorosamente con il metodo della rifermentazione in bottiglia" è nata la Birra di Natale  "Santa Claus", prodotta in sole 1200 Bottiglie e considerata il fiore all'occhiello delle birre Saison della casa ligure.

giovedì 25 novembre 2010

"Una birra per il tuo migliore amico": dall'Olanda la bevanda per cani

Roma, 25 nov. (Ign) - In bottiglia come una birra normale, la bevanda studiata per il miglior amico dell'uomo ha un caratteristico sapore di manzo. Arriva dall'Olanda ed è il fiore all'occhiello di una piccola azienda nel nord del Paese. "E' senza alcol ovviamente" spiegano i produttori. "Per i cani più grandi raccomandiamo una bottiglia al giorno, per i più piccoli della taglia del Chihuahua giusto un assaggino". La birra ha avuto subito successo. "E' piaciuta subito al mio cane" spiega il padrone di uno dei primi esemplari che l'hanno provata. "Adesso quando andiamo a fare la nostra solita passeggiata - conclude ridendo - possiamo fermarci insieme a fare una puntatina al pub e ordinare due belle birre".

mercoledì 24 novembre 2010

Napoli, a rischio dipendenti birrerie ex Peroni

"A quattro 4 mesi dall’accordo sottoscritto al Comune di Napoli con l’assessore Oddati per la ricollocazione degli ex dipendenti della Birra Peroni di Napoli, la Minoter spa non batte colpo". Lo affermano in una nota Flai, Fai e Uila del capoluogo campano.

"È inconcepibile – dichiarano i segretari delle tre sigle, Ricci, Saggese e Di Matteo – che il lavoro di mediazione svolto dopo anni di disillusioni e inutili attese venga mortificato dal silenzio della Minoter spa. La società cagliaritana che da qualche mese ha ottenuto tutte le concessioni e autorizzazioni dal Comune ha avviato i lavori di riqualificazione dell’area e ad oggi non rivela le sue intenzioni sull’accordo. I lavoratori da 20 mesi senza sostegno al reddito ripongono per l’ennesima volta la fiducia nei sindacati e il Comune e noi – continuano i segretari – non consentiremo strumentalizzazioni o deviazioni degli accordi sottoscritti".

Cantù, messi i sigilli al distributore di birra

Sequestrato il distributore automatico con birra e whisky&cola

CANTU' La lotta all'alcol si estende anche ai distributori automatici. Dopo la segnalazione de La Provincia, la polizia locale di Cantù ha sequestrato l'apparecchio installato tra via Milano e piazza Volontari della Libertà dove, fino a martedì mattina si potevano acquistare anche lattine di birra a due euro, o di whisky&cola a tre. A qualsiasi ora, con una tessera o un codice fiscale di un maggiorenne. E questo, in sfregio al pugno di ferro più volte minacciato dall'amminisitrazione comunale. La polizia locale ha elevato una multa da 308 euro al titolare del bar sulla base del testo unico per il commercio della Regione Lombardia, che non consente la vendita di alcolici in distributori automatici. In attesa del pagamento della contravvenzione, l'apparecchiatura è stata sequestrata: dopo potrà essere riutilizzata, ma naturalmente senza l'offerta di birra o cocktail alcolici.

World Beer Championship 2010: birra Theresianer è la migliore birra al mondo

Un risultato invidiabile poiché la competizione americana è, a livello internazionale, la più nota e la più prestigiosa. Dal 1994, il World Beer Championship riunisce annualmente migliaia di addetti ai lavori affidandosi alle metodologie proposte dal BTI, il "Beverage Testing Institute" di Chicago che mira a "fornire ai consumatori un giudizio imparziale sugli articoli presenti sul mercato della birra", un concorso dove si confrontano i più noti brand al mondo secondo le diverse tipologie di birra.

Le medaglie conquistate da Theresianer nell'edizione 2010 sono:
- Medaglia d'oro per "Theresianer Vienna".
- Medaglia d'argento per "Theresianer Premium Lager".
- Medaglia d'argento per Theresianer Premium Pils".

Non poteva esserci modo migliore per festeggiare i primi dieci anni dell'Azienda che continua a ricevere importanti conferme e soddisfazioni sia a livello d'immagine che a livello commerciale: il 2010 ha infatti registrato un incremento del 20% delle vendite rispetto all'anno precedente, sintomo di crescente apprezzamento e stimolo per un continuo miglioramento.

Da un progetto nato come una scommessa del Presidente Martino Zanetti (unire la tradizione artigianale e l'ottica industriale di produzione mirando ad un prodotto di assoluta qualità) Theresianer si è sviluppata per offrire una gamma completa e d'eccellenza: con le sue 5 referenze (Premium Lager, Premium Pils, Pale Ale, Strong Ale, Theresianer Vienna, Bierbrand Theresianer), conquista tutti i mercati internazionali, dalla Cina alla Polinesia Francese, dall' Austria al Canada.

La produzione di assoluta qualità è fondamento essenziale per l' azienda del gruppo Hausbrandt Trieste 1892 S.p.A., composta da uno staff di quasi 200 dipendenti, tra i quali l'ing. Tullio Zangrando, tecnico noto per la professionalità affinata sul campo. Non è la prima volta che Theresianer sorprende il grande pubblico con premi e riconoscimenti prestigiosi, confermando il suo ruolo da protagonista nel panorama internazionale della birra e collocandosi in una posizione unica ed esclusiva per una birreria italiana di qualità, a metà strada tra le realtà artigianali e quelle industriali.

Non gli danno la birra, tenta di dar fuoco al bar

Un ubriaco marocchino ha tentato di dar fuoco con liquido infiammabile a un bar perche' il proprietario gli aveva negato una birra

Prato, 24 novembre 2010 -Il barista ed altre persone lo hanno inseguito per picchiarlo: l'extracomunitario e' rimasto ferito nella colluttazione.Ora il marocchino risulta denunciato dai carabinieri per tentate lesioni personali aggravate, danneggiamento aggravato e ubriachezza. Ma accertamenti sono in corso anche sulla posizione del barista e degli altri avventori che hanno colpito il nordafricano e che i carabinieri hanno identificato.

L'episodio e' accaduto in un bar di via Ferraris. Secondo i carabinieri Abdelouahed Serssif, 30 anni, marocchino in attesa di permesso di soggiorno, e' entrato chiedendo un boccale di birra. Il barista, visto il suo evidente stato di ubriachezza, ha rifiutato di servirlo facendolo arrabbiare. Il trentenne si e' allontanato ma poi e' tornato verso mezzanotte e mezzo con un sacchetto contenente bottiglie di liquido infiammabile, sostanza che ha cominciato a rovesciare all'esterno del bar.

Da questo momento la ricostruzione della vicenda non e' chiara e infatti i carabinieri stanno visionando le
registrazioni di alcune telecamere e cercando testimonianze. Sembra comunque che il titolare del bar, uscito dal locale, abbia cercato di bloccare il marocchino che stava maneggiando un accendino; c'e' stata quindi una colluttazione durante la quale il marocchino e' riuscito ugualmente a dar fuoco al liquidob causando una rapida fiammata che ha investito il barista, senza procurargli danno.

Poi e' scappato, subito inseguito dallo stesso barista e da alcuni avventori. Quando lo hanno fermato c'e' stata un'altra colluttazione in cui il marocchino ha subito lesioni tali da dover essere ricoverato in ospedale, dove si trova tuttora. Tra gli accertamenti cui e' sottoposto anche un'analisi tossicologica richiesta dagli investigatori

OTTO BIRRIFICI ALTOATESINI IN RETE

(ANSA) - BOLZANO, 23 NOV - Da oltre 1000 anni in Alto Adige si
produce birra. Ora, con il supporto del Cluster Alimentaris del
Tis Innovation park, gli otto birrifici altoatesini si sono
consociati con l'obiettivo di ''dare nuova vita alla millenaria
cultura della birra dell'Alto Adige''.
   La tematica principale della rete e' la birra genuina, che
possiede una varieta' di sostanze salutari e preziose e lo
sviluppo dei prodotti a base di birra a partire da materie prime
locali. Pane alla birra, minestra alla birra, gulasch alla
birra, birra alle castagne o birra ai lupini: questi sono solo
alcuni dei prodotti che in futuro daranno alla birra in Alto
Adige un maggiore valore.
   Le birre standard degli otto birrifici vengono prodotte tutte
secondo la legge della purezza della birra (Reinheitsgebot), la
storica legge bavarese con la quale nel 1516 il duca Guglielmo
IV di Baviera sanci' quali dovevano essere le materie prime da
impiegare per la produzione della birra: le birre contengono
quindi solo acqua, luppolo e malto. Aderiscono alla rete Hotel
Birrificio Martinerhof, Braukeller Gasslbraeu, Gasthausbrauerei
Brueckenwirt, Pfefferlechner Buschenschank & Hausbrauerei,
Birreria Rienzbraeu, AH Braeu - Sachsenklemme, Ca' de Bezzi
Osteria & Birrifico, Hopfen & Co. 

Carrobiolo in Fermento a Monza


Da Venerdì 26 a Sabato 28 Novembre 2010 a Monza - presso gli spazi del CineTeatro Villoresi e del cortile del Convento del Carrobiolo (Piazza del Carrobiolo, 6) - avrà luogo la prima edizione di Carrobiolo in Fermento, una manifestazione realizzata con il patrocinio e il contributo della Provincia di Monza Brianza – Assessorato alla Cultura e al Comune di Monza – Assessorato al Turismo e Spettacolo.


Si tratta di una rassegna, ad ingresso gratuito, che, grazie ad un taglio trasversale, si propone di offrire, attraverso il cinema, l’arte e la letteratura, una prospettiva differente e un “nuovo gusto” sul mondo della birra e, in particolare, su quello della birra artigianale. La birra artigianale rappresenta, infatti, una realtà in costante espansione e crescita che, sul nostro territorio, è certamente uno dei modi più emblematici di “fare eccellenza”. É una tendenza che si sta consolidando e che conta ormai con un gran numero d’appassionati e di cultori.

Nel ricco programma della tre giorni, saranno presentati più di una dozzina di appuntamenti, tra cui spiccano la proiezione del film Beer-Wars, in anteprima assoluta ed in esclusiva per l’Italia (in una versione appositamente sottotitolata in italiano) e tre video installazioni artistiche sul tema della birra prodotte da Fractalzoom, oltre a una serie di ricercate e particolari degustazioni quali, ad esempio, il gelato alla birra e il bier brulé.

Non mancherà poi la possibilità di incontrare esperti del settore quali Kuaska (alias Lorenzo Da bove, uno dei massimi cultori di birra al mondo, che realizzerà un vero e proprio show), Massimo Acanfora e Luca Giaccone (che presenteranno le proprie pubblicazioni). Proprio parlando di libri, l’occasione sarà “ghiotta” per scoprire, attraverso una mostra/esposizione, la vasta gamma di letteratura specifica esistente.

Oltre a Slow Food Monza-Brianza e a Gusto di Brianza Est (che saranno presenti con dei propri progetti) Carrobiolo in Fermento permetterà di conoscere più da vicino non solo i birrifici della Brianza quali il Piccolo Opificio Brassicolo Fermentum, Hibu o Menaresta appunto, ma anche altre eccellenze d’ambito nazionale.

lunedì 22 novembre 2010

Roma-Bayern, divieto “soft”per gli alcolici

Birra sì, ma solo all’interno dei locali pubblici. In vista della sfida di Champions League tra la Roma e il Bayern Monaco, che si giocherà domani sera all’Olimpico, il prefetto Giuseppe Pecoraro e il questore Francesco Tagliente hanno deciso di vietare la vendita da asporto di alcolici

Milano: birra a poco prezzo e a tutte le ore, i residenti della zona dei Navigli insorgono


Distributore automatico di alcolici
Distributore automatico di alcolici

Milano, 22 novembre 2010 - «Qui ora». Con tanto di freccia che indica l’ingresso. Un’insegna che più invitante di così non si può. È l’insegna del «negozio automatico» di Ripa di Porta Ticinese, civico 43. Dentro, allora. Cinque distributori di bevande e snack. E una sorpresa. Nel primo distributore sulla sinistra si può scegliere tra bevande analcoliche e birre. Birre a basso prezzo: anche a un solo euro. Birre ad alta gradazione: nove gradi, lager strong. Birre in bottiglie di vetro. Nessuna fessura per introdurre tessera sanitaria o codice fiscale.


Non è richiesto alcun documento d’identità. Nessun limite orario: il distributore resta in funzione 24 ore su 24. «Qui» si beve. A tutte le età. «Ora» e a tutte le ore. «Qui», in Ripa di Porta Ticinese, piena zona Navigli, piena zona movida. Già, «qui», a Milano. Fatte le ordinanze, chi ha autorizzato l’inganno del negozio automatico? I titolari dei locali notturni scuotono il capo e gridano alla beffa: «Qui ci prendono in giro», dicono senza andare per il sottile. Contrariati anche i residenti sui Navigli: «I distributori attirano gente a tutte le ore», sottolineano i comitati.
Il paradosso è evidente. Il Comune ha fatto delle ordinanze antialcol, della lotta agli eccessi e agli effetti collaterali della movida, il fiore all’occhiello del proprio operato.


Provvedimento dopo provvedimento, ai titolari dei locali si è imposto di abbassare le saracinesche entro le 2 notte, si è vietato di servire alcol in bottiglia, alcol in vetro, per le consumazioni in strada o all’aperto e si è vietato di servire alcolici a chi ha meno di sedici anni. Si è imposto, stavolta per scelta del governo, di affiggere le tabelle alcolemiche. In ultimo, di nuovo per decisione del governo, l’obbligo di dotare i propri locali di un etilometro. Tolleranza zero, rischio multa sempre dietro l’angolo per gli esercenti. Provvedimenti dettati - come noto - dalle proteste dei residenti, stanchi del chiasso e delle scorribande di ubriachi fino a tarda notte, stanchi di ritrovarsi, al mattino, tra il pattume lasciato in eredità dalle notti brave dei Navigli. Poi, però, ecco il distributore automatico di birre. Aperto proprio in una delle zone da sempre al centro del dibattito sulla movida.


Quella macchinette permettono di farsi beffa in un solo colpo di tutte le ordinanze di Palazzo Marino. Nessun locale aperto dopo le 2 per bere alcolici? Il negozio automatico non chiude mai. Nessun locale che serva da bere ai sedicenni? Il negozio automatico è stato concepito per essere complice discreto di chi non avrebbe l’età per bere: non c’è bisogno di inserire tessera sanitaria o codice fiscale, mica funziona come per le sigarette. Nessun locale che serva alcolici in vetro a chi vuole consumare all’aperto? Il distributore automatico ha solo birre in bottiglia.


Non bastasse, al negozio automatico di Ripa di Porta Ticinese si risparmia pure. Basta 1 euro per acquistare una bottiglia da 33 centilitri di un noto birrificio italiana. Due bottiglie fanno 66 centilitri: più di una media alla spina. La differenza è che nei locali il prezzo di una media alla spina oscilla dai 3.50 ai 5 euro, al negozio automatico ne bastano 2. E si beve anche di più. L’offerta è ampia trattandosi di un distributore automatico. Si contano cinque etichette, di più Paesi. Non solo quantità, al distributore di Ripa di Porta Ticinese. Anche qualità. Chi ama le birre di carattere può far sua una lager strong da nove gradi. Gradazione alta per una birra, con buona pace delle ordinanze. Il prezzo per una bottiglia di strong da 33 centilitri è, stavolta, di 2.50 euro. Con cinque euro si paga quanto si pagherebbe al pub una media alla spina ma, come sopra, si beve di più. Allarme rientrato. Nella città delle ordinanze, una via all’alcol libero esiste ancora. Una via legale, a quanto pare. Tutto alla luce del sole, con tanto di autorizzazioni del caso. E con buona pace dei titolari dei locali notturni.

Migliori Pub di Cracovia

Anita Choudhary per L'Arena

 
Fortunatamente Cracovia (Cracow/Krakau) è stata risparmiata dalla distruzione della II Guerra Mondiale e i suoi numerosi edifici barocchi e medievali sono sopravvissuti fino ai giorni nostri, facendo guadagnare alla città l’appellativo diPraga polacca.
krakow: best pubs
A differenza di Praga, tuttavia, Cracovia non soffre di eccessivo “inquinamento turistico” e la popolazione locale non ha abbandonato il centro storico di Cracovia.
I prezzi qui sono in linea con la media della altre città polacche e la vita stessa si concentra ancora intorno all’antica Piazza centrale. Ovviamente Cracovia resta una meta turistica, ma la sua posizione ai confini estremi dell’Europa giustifica forse l’assenza di incredibili folle di turisti.
Nell’ultimo decennio del XX secolo e con la fine del dominio sovietico nell’Europa dell’est, l’industria dei pub ha subito un vero e proprio boom. Dappertutto sono spuntati nuovi locali, purtroppo non sempre con standard elevati, anzi ci sono posti che vorreste certamente evitare. Tuttavia, troverete anche ottimi pub, che meritano di essere inseriti nel vostro tour alla scoperta di questa splendida città, forse poco pubblicizzata dagli esperti del turismo . Ecco una lista dei pub di Cracovia che meritano di essere visitati, nonostante qualche commento negativo (sono tutti rinomati per la loro ottima birra ed alcuni offrono anche gustosi menù):

1. Piwiarnia pod brama

Entrando in questo locale sotterraneo, con ben due piani sotto al livello della strada, vi sembrerà di indossare una sorta di elmetto in cemento, dati gli spazi abbastanza esigui che avrete a disposizione. Si tratta di uno dei pub più frequentati di Cracovia, tuttavia poco raccomandabile a chi soffre di claustrofobia.

2. Pub degli studenti U Piwersow

Sempre  in tema di claustrofobia, questo pub è situato 100 metri sotto il livello della strada. Per scendere lungo le scale poco illuminate del locale fareste bene ad avere con voi un cellulare con luce molto potente. Nel pub vi imbatterete in alcuni attrezzi per fabbricare la birra, freccette e tavolo da biliardo che tuttavia non stemperano l’atmosfera un po’ cupa del posto.

3. U Kakpra

Un altro pub sotterraneo, ben arredato con mobili in legno e con un’ampia  scelta di ottima birra e buoni piatti. A differenza dei due pub precedenti, questo locale èben illuminato e andare su e già per le scale non sarà una sfida impossibile.

4. Piwnica Pod Ogródkiem

Con un arredamento tipico degli anni ‘70, questo pub di Cracovia vi conquisterà, nonostante sia anch’esso sotterraneo. La qualità del servizio è nettamente sopra la media, l’assortimento di birra è buono e il cibo è un delizioso mix di cucina tradizionale polacca e ottimi spuntini.

domenica 21 novembre 2010

Birra e volgarità: ubriachi in chiesa a Monaco


Nella cattedrale di Monaco di Baviera con bottiglie di birra in mano, tra volgarità, rutti e pure una bestemmia. Nella comitiva di amici, ripresa da una video postato su YouTube, ci sono anche due consiglieri di centrodestra di Opera, il comune alle porte di Milano, dove tre anni fa fu dato alle fiamme un campo nomadi. «Eravamo un po' ubriachi», si giustifica Fabrizio Dalcerri, capogruppo leghista. «Sono strapentito, comunque. Quella di Monaco è stata una pessima goliardata, anche se a bestemmiare non sono stato io e neppure l'altro consigliere». Il centrosinistra però attacca: «Eccoli, i paladini della Cristianità, quelli del "Dio, Patria e Famiglia"».

Toscana: birra alla carta


MICHELE BOCCI per Repubblica

Abbandonare l´immagine di bevanda dal sapore sempre uguale, smettere i panni dell´eterna partner della pizza ed entrare dritta dritta nelle carte dei ristoranti importanti, per essere abbinata ai piatti del menu come se fosse il vino. Alla birra sta riuscendo una rivoluzione. Sono bastati pochi anni di lavoro dei cosiddetti "microbirrifici" per sfatare miti e luoghi comuni, allargare l´orizzonte e regalare a chi va a mangiare fuori nuovi gusti e accostamenti.

In Toscana, patria del sangiovese e dei suoi fratelli, questa operazione è riuscita benissimo. I piccoli produttori sono quasi trenta e alcuni di ottimo livello, aprono un po´ ovunque beer shop, tanti ristoranti hanno una lista dedicata alla bevanda a base di cereali. A partire nientemeno che dall´Enoteca Pinchiorri. La passione toscana è sancita dalla prima edizione, quella 2011, della guida dell´Espresso "Le tavole della birra", curata da Antonio Paolini e realizzata in collaborazione con Assobirra: la nostra regione è la seconda in Italia come numero di ristoranti, pub e negozi che offrono prodotti di qualità.

Ha portato la birra in cucina e sui tavoli dei clienti ormai da tempo La leggenda dei frati, il ristorante dei fratelli Saporito ad Abbadia Isola (che a Pasqua si sposterà a Castellina). «All´inizio volevamo offrire ai nostri frequentatori più assidui qualcosa di nuovo e interessante - spiega il cuoco Filippo Saporito - alcune estati fa abbiamo deciso di offrirla prima del pasto, invece dello spumante. Ora offriamo solo birre toscane, mio fratello, che sta in sala, le alterna al vino come abbinamento dei piatti del menu degustazione».

La birra è finita anche nelle ricette. «Quest´anno avevamo alcune bottiglie che stavano per scadere. Le ho usate per lunghe cotture del manzo, ma soprattutto per fare un gelato da abbinare al tortino al cioccolato. Quel piatto è rimasto in carta». A usare la birra per fare dei dolci, per la precisione dei cioccolatini, è anche un cioccolatiere votato alla sperimentazione come Andrea Bianchini.

Ma perché in Toscana ci si sta appassionando così alla birra? Risponde Alessandro Tomeo, titolare del beershop Zerodue Domus Cervesiae di Cecina. «Qui c´è grande attenzione alla qualità di quello che si mangia e si beve. La tradizione del vino non chiude ma apre le porte anche alla birra. È un fatto di cultura». 

venerdì 19 novembre 2010

I BEVITORI GUADAGNANO DI PIU DEGLI ASTEMI?

Chi beve regolarmente alcol, senza ovviamente esagerare, sembra avere economicamente più successo di chi è completamente astemio. A sostenerlo sono due economisti americani, Bethany L. Peters e Edward P. Stringham, i quali, esaminando i dati del General Social Survey, hanno notato che chi beve guadagna il 10-14% in più al mese di chi non lo fa. Il motivo di tanta fortuna in più, secondo gli studiosi, è dato dalla fitta rete di rapporti sociali che i bevitori sono in grado di costruirsi.

Sei astemio? Peccato! Sembra che i bevitori guadagnino di più.

Spesso si dice che bere ha un elevato costo sociale, ma i dati dimostrano che bere e guadagnare sono fenomeni correlati. La nostra ipotesi è che bere comporti più elevati guadagni attraverso un aumento dei rapporti sociali. I bevitori hanno una rete di conoscenze più ampia, che comporta loro un più alto reddito. Esaminando General Social Survey, fonte di primaria importanza su comportamenti e atteggiamenti del pubblico americano, vediamo, come anche in altre indagini, che i bevitori guadagnano il 10-14% in più degli astemi. Abbiamo cercato differenze tra consumo sociale e non, comparando i guadagni di frequentatori di bar (almeno una volta al mese) a persone che non hanno questa abitudine. Abbiamo osservato che andando al bar almeno una volta al mese si può guadagnare un ulteriore 7% in più. I risultati dimostrano che il consumo sociale di alcolici porta ad un aumento di reddito.

Fonte: BETHANY L. PETERS. Ph.D. and EDWARD P. STRINGHAM. Ph.D.Journal of Labor Research

giovedì 18 novembre 2010

BIRRA SPAZIALE

La birra spaziale, risultato di un'audace missione di cinque mesi per coltivare orzo in una zona dove nessuno l'aveva mai fatto, è atterrata in Giappone.
La bevanda è stata prodotta con orzo coltivato nella Stazione spaziale internazionale dal maggiore produttore di birra giapponese in collaborazione con un'università di Okayama e l'Accademia delle Scienze russa. Ma i 100 litri prodotti di questa birra speciale, che ha una gradazione alcolica del 5,5%, non sono in vendita, anche se alcuni fortunati estratti a sorte potranno assaggiarla in occasione di una degustazione organizzata appositamente. Il produttore giapponese è infatti riuscito a ricavare solo 100 litri di questa particolare qualità di orzo, una quota decisamente inferiore ai 630 litri previsti in precedenza.
Lo scopo di questa ricerca, che rientra nel progetto più ampio dell’Università di Okoyama di verificare l’adattabilità e il ciclo di vita delle piante in ambienti spaziali, era di comprendere l’impatto sull’orzo di un ambiente estremo come quello di una stazione spaziale. Dai test effettuati nel 2006 nel modulo russo della Stazione Spaziale Internazionale è emerso che l'orzo in questione può crescere in tale ambiente esattamente come avviene sulla Terra.

mercoledì 17 novembre 2010

Birra Moretti? No, birra "di" Moretti


Detta così sembrerebbe la birra dell'uomo dai baffoni neri. Invece, non stiamo parlando neppure di una delle più classiche "storpiature", come la scanzonata dedica a Moratti della foto...

Alvaro Moretti i baffi non ce li ha, non abita nel nord Italia, ed è un Angelo Matto del Fermano, esattamente di Monte Giberto. Produce una birra artigianale di altissimo valore. Parola di Paolo Massobrio che l'ha assaggiata domenica scorsa all'evento promosso dalla Copagri. Nell'occasione la birra presentata è la Barley Wine, di cui Massobrio ha parlato ieri sulla sua Notizia del Giorno inviata in migliaia di copie in tutta  la Penisola. All'Abbadia di Fiastra è stato inoltre presentato il Co.Bi., Consorzio dei Birrai.
Alvaro Moretti si esibirà con la sua birra domenica 5 dicembre a Fermo, all'interno di Golosari a Piazzetta, nello spazio dedicato a Un Boccale di Letture e di Birra. Con Cesare Catà.

Birra Peroni, un film ne racconta la cultura di impresa


In occasione della IX Settimana della Cultura d’Impresa, promossa ogni anno da Confindustria, Birra Peroni presenta il film storico “Uno su Tre” di E. F. Scopinich (anno 1955) dedicato alla produzione della birra negli anni ’50. Uno spaccato suggestivo di storia del costume e della società italiana, il film offre una fotografia della cultura d’impresa e degli stili di consumo dell’epoca. L’occasione è offerta dall’evento “L’impresa raccontata. La cultura del lavoro nel cinema italiano”, in programma il 18 novembre dalle ore 16.30 presso la Casa del Cinema di Villa Borghese di Roma, dedicato al rapporto tra cinema e impresa raccontato attraverso sguardi d’autore di ieri e di oggi.


“Uno su Tre”, girato presso l’allora nuovo stabilimento di Birra Peroni a Napoli, fu realizzato nel 1955 per celebrare la nascita del Gruppo Birra Peroni. La storia dell’azienda, tuttavia, risale al 1846 dallo spirito imprenditoriale di Francesco Peroni che avviò l’attività produttiva in una piccola fabbrica di birra a Vigevano. Oggi Birra Peroni è una delle più solide realtà imprenditoriali italiane e grazie ad oltre un secolo e mezzo di storia produttiva si presta bene a raccontare i cambiamenti che hanno interessato lo scenario produttivo del nostro Paese. La tradizione e l’heritage industriale di Birra Peroni sono documentati attraverso una ricca raccolta di immagini d’archivio, scatti fotografici, oggettistica, carte e materiali pubblicitari raccolti e custoditi all’interno degli spazi del Museo e dell’Archivio Storico di Birra Peroni, oggi visitabile anche online grazie alle sezioni del Museo Virtuale e del Peroni Clock all’interno del sito istituzionale di Birra Peroni (www.birraperoni.it). In queste strutture sono conservate anche le copie analogiche e digitali del film “Uno su Tre”, le cui pellicole originali, invece, sono state depositate presso l'Archivio del Cinema d'Impresa di Ivrea, che ne cura il restauro, la digitalizzazione e la valorizzazione.


Birra Peroni S.p.A. - Birra Peroni nasce a Vigevano nel 1846 dallo spirito imprenditoriale di Francesco Peroni diventando, grazie al successo di pubblico, una delle maggiori realtà imprenditoriali Italiane. Dal Secondo Dopoguerra in poi, soprattutto negli anni ’70 e ’80, la Birra Peroni diviene uno dei simboli del Made in Italy conquistando, con Nastro Azzurro, mercati importanti e consumatori esigenti negli Stati Uniti, nel Regno Unito ed in Australia. Oggi Birra Peroni è un’azienda italiana che fa parte del Gruppo multinazionale SABMiller e che dà lavoro a circa 800 dipendenti che operano in tre stabilimenti: Roma – dove si trova anche la sede amministrativa – Padova e Bari. La produzione annua di birra ammonta a 4,8 milioni di ettolitri. I marchi prodotti e commercializzati da Birra Peroni sono: PERONI, la birra più venduta e conosciuta in Italia, NASTRO AZZURRO, la birra italiana più venduta all’estero, PILSNER URQUELL, considerata una delle migliori birre al mondo ed altri prestigiosi marchi nazionali ed internazionali come MILLER, PERONI GRAN RISERVA, RAFFO e WUHRER.

martedì 16 novembre 2010

Tour di Monaco con degustazione sull'autobus della birra


Da qualche mese Monaco di Baviera offre una nuova attrazione nel solco della tradizione. È la Munich Beertour, un giro della città interamente dedicato alla birra che viene effettuato con un autobus d’epoca a due piani appositamente importato da Londra.

Decorato con un marchio inconfondibile, un enorme boccale di birra su sfondo rosso, il bus percorre la città sostando nei luoghi più significativi: la Bierbrunnen (fontana della birra) vicino all’Odeonsplatz, la storica birreria Hofbräuhaus, il Nockherberg dove in primavera si festeggia la stagione della birra forte, la Theresienwiese, sede della celebre Oktoberfest d’inizio autunno, e infine il birrificio Spaten per una visita guidata con degustazione.

Accompagnati da una guida plurilingue, i tour nella stagione invernale si tengono ogni sabato di mattina (prezzo: 34 euro, incluso uno spuntino tradizionale) e nel primo pomeriggio (29 euro) con partenza dalla stazione centrale. Nella tariffa sono compresi la degustazione di birra Spaten e un bicchiere come souvenir.

Donne: la birra fa bene alle ossa

La birra fa bene alle ossa, lo conferma un importante studio pubblicato sulla rivista "Nature". La ricerca scientifica è stata condotta analizzando gli stili di vita di 1.700 donne sane con età media di 48 anni. Lo studio, promosso da alcuni ricercatori spagnoli, ha dimostrato che la birra è in grado di proteggere le donne dalla fragilità ossea. Le donne che amano bere birra hanno le ossa più robuste delle astemie e sono meno a rischio di contrarre malattie come l'osteoporosi. La ragione di questa maggiore consistenza ossea nelle donne amanti della birra sta nel fatto che questa bevanda è ricca di silicio,un elemento chimico che rallenta la decalcificazione delle ossa. Bisogna ricordarsi però di non esagerare visto che la birra è una bevanda alcolica che non va bevuta prima di mettersi al volante.

Alcoltest? Positivi con una birra

Dal Secolo XIX


Lo abbiamo provato, dopo aver bevuto. E ci siamo resi conto che la migliore tecnologia è il buon senso. Se devi guidare, non bere. Nulla, o quasi. Perché tra margini di errore, variabili come il peso corporeo, il sesso, l’età, lo stomaco pieno o vuoto, è meglio non rischiare di credersi al di sotto del livello massimo. Per poi scoprire, al cospetto di polizia o carabinieri, di essere di poco sopra. E pagare quattro o cinquecento euro di sanzione, oltre a lasciare le chiavi dell’auto nel cassetto per un mese o più. Sabato sera un cronista del Secolo XIX ha testato un etilometro in un bar di Lavagna, sulla scia dell’obbligo per i locali notturni, scattato proprio alla mezzanotte di quel giorno, di avere gli alcol test a disposizione dei clienti che ne facciano richiesta.

La prova è andata in scena alle 21, al bar Rico di piazza della Libertà. Consumiamo una birra media chiara alla spina, quindi 40 centilitri alla gradazione di 4,7 gradi. Il nostro peso corporeo è di 65 chili e siamo a stomaco vuoto. Pochi minuti dopo aver terminato la bevuta chiediamo l’etilometro. Si utilizza (com’è spiegato in un prospetto affisso alla parete) soffiando vicino ad un sensore per qualche secondo, senza appoggiare la bocca, quindi senza necessità di parti sterili. Il primo tentativo va a vuoto: nessun risultato. «Non sempre funziona alla prima, problemi di taratura dell’apparecchio - ammette il barista - riprova, vedrai che di dà il responso». Il secondo tentativo, in effetti, va a segno. L’apparecchio emette un “beep” intermittente, e sul display a cristalli liquidi compare la stima del tasso di alcol nel sangue: 0,5. Saremmo già a rischio ritiro patente. Anche se va detto che queste macchinette sono tarate per arrotondare per eccesso, in modo da evitare ai clienti di credere di essere sotto al limite quando invece si è al di sopra. Magari, con la nostra “birretta” appena bevuta a stomaco vuoto, il nostro reale tasso di alcol è di 0,4, e l’etilometro, che ha un margine di errore di 0,1, segna un punto in più. Comunque, per evitare rischi, aspettiamo un po’ di tempo prima di tornare a casa in auto: mezzora dopo, in effetti, il nostro tasso è già sceso a 0,3.

Birra Forst: Un maxi boccale da Guinness

La notizia è confermata da Londra, dai dirigenti della "Guinness World Record". Il maxi boccale di birra realizzato a Merano (Bz) per iniziativa della Birra Forst entra ufficialmente tra i primati mondiali registrati da Guinness e comparirà sulla prossima edizione del volume internazionale del "Libro dei primati".
Arriva a contenere ben 12.910 litri. Il luogo definitivo di collocazione del gigantesco boccale sarà la Passeggiata lungo Passirio a Merano. Praticamente diventerà uno dei simboli della città, un giusto riconoscimento a una birreria - qui nata nel 1857 - che è una "gloria" di Merano.
Sopravvissuta a due guerre mondiali e a sconvolgimenti politici ed economici, oggi la Forst è un'azienda di importanza e mercato nazionale, con una produzione annua di circa 700mila ettolitri e un fatturato nel 2009 di 80 milioni di euro. La produzione Forst è attualmente divisa in maniera equa (50%) tra il fusto, che garantisce un'elevata qualità al consumatore finale e bottiglia (di cui il 50% della produzione nazionale e l'80% di quella locale sono "vuoto a rendere"). Ha 300 dipendenti e copre il 5% del mercato nazionale, l'85% di quello dell'Alto Adige.
Il boccale di birra più grande del mondo è stato realizzato in circa mille ore di lavoro. Gli artigiani hanno usato 3 tonnellate di acciaio, mille chilogrammi di legno, 1.240 viti, 80 metri di saldature e 20 chilogrammi di vernice. Il boccale ha una capacità volumetrica di 12.910 litri; con il coperchio aperto misura un'altezza complessiva di 7,35 metri (senza la base). Il boccale di birra chiuso raggiunge un'altezza di 5,87 metri e pesa 4.020 chilogrammi (sempre senza il piedistallo).

Birra: mercato svizzero progredito dell'1,7% nel 2009/2010

Il mercato svizzero della birra ha registrato una crescita dell'1,7% a 4,56 milioni di ettolitri nell'esercizio 2009/10, chiuso a fine settembre. Le importazioni sono aumentate del 7,1%, mentre la produzione delle birrerie elvetiche è progredita di appena lo 0,3%.

La quota di mercato delle birre estere è salita nel giro di un anno di un punto percentuale al 21,5%, ha comunicato oggi l'Associazione svizzera delle birrerie. Quasi la metà proviene dalla Germania (48%), il 17,3% dalla Francia e il 12,3% dal Portogallo.

sabato 13 novembre 2010

Un brindisi ai mercatini con le birre di Natale alsaziane

Passeggiando le per stradine illuminate, addobbate e accoglienti di Colmar, Strasburgo, Riquewihr, Kaysesberg, Eguisheim (o in uno dei tanti mercatini di Natale in Alsazia) noterete, verso l’ora di pranzo o di cena, delle insegne piuttosto interessanti sulle vetrine dei locali.

Sono quelle delle birre speciali che le brasserie della regione francese producono solo nel periodo natalizio e che solo per 2 mesi all’anno possono essere assaporate e gustate. Sei birrerie alsaziane rinnoveranno anche quest’anno l’antica tradizione delle birre speciali: Kronenbourg, Heineken (che sforna la Fischer de Noël), Meteor, La Licorne, la d’Uberach e di Saint-Pierre.

Circa 20 mila ettolitri di pregiata Birra di Natale, caratterizzata da un colore ambrato, da un gusto più forte e solitamente da un sapore speziato, verranno bevuti anche quest’anno, magari alternandoli ad un più caldo e ritemprante vin brulé.

La birra in un sorbetto

Cremoso e delicato, il sorbetto mantiene le caratteristiche organolettiche della birra, con il suo gusto complesso e le note di mela, vaniglia e mandorla. Dall'orzo, dall'acqua delle Dolomiti e dalla migliore arte gelataia italiana nasce un prodotto al 100% Made in Italy

I più fortunati hanno potuto assaggiare questa nuova “versione” della Birra Dolomiti in anteprima al Salone del Gusto di Torino. L'antica ricetta di questa “bionda” a lenta fermentazione è stata declinata per la prima volta in un sorbetto che conserva un gusto  strutturato con note fruttate di mela, vaniglia e mandorla.

Torna a crescere il mercato della birra - In prima fila sei aziende bergamasche

Qualificata partecipazione delle aziende bergamasche alla edizione 2010 del «Brau Beviale», fiera specializzata per il settore della birra, in corso di svolgimento a Norimberga.

«Contrariamente all'edizione precedente ed alla fiera di Monaco dello scorso anno – dice l'ing. Ugo Moretti responsabile della divisione CO2 della Tecno Project Industriale di Curno – il mercato sembra dare segnali di nuovo interesse. Molta attenzione abbiamo registrato soprattutto verso le soluzioni innovative come l'autoproduzione della CO2 dai fumi di combustione che oltre a vantaggi economici è una soluzione ecologicamente all'avanguardia azzerando le emissioni di gas serra».

A rappresentare la Bergamasca oltre a Tecno Project Industriale di Curno (impianti per la produzione ed il recupero della CO2), Vinservice di Bergamo (specializzata nelle attrezzature vinicole), System Plast di Telgate (catene di plastica trasporti bottiglie e lattine), il gruppo Co.Mac di Bonate Sotto (impianti di imbottigliamento) ed infine il gruppo SMI di San Giovani Bianco (che produce dalle soffiatrici per PET a diversi tipi di confezionatrici).

La fiera in corso di svolgimento a Norimberga rappresenta l'appuntamento di maggior rilievo del panorama mondiale potendo contare su 1400 espositore (95 italiani) e qualcosa come 34 mila visitatori. Il fabbisogno quotidiano di liquidi è coperto, nei cosiddetti mercati saturi, come l'Europa occidentale, il Nord America e l'Australia, da bevande confezionate per il 66 %. Nei mercati che vanno maturando, come l'Europa dell'Est e l'America Latina, si arriva invece al 22 %; in mercati ancora in fase di sviluppo, come l'Asia, il Medio Oriente e l'Africa, la quota delle bevande confezionate rappresenta solo il 10 % del fabbisogno quotidiano di liquidi (Euromonitor International).

A livello mondiale la bevanda confezionata più consumata nel 2009 è stata il tè caldo con una percentuale del 16,1 %, seguito a ruota dall'acqua confezionata (15,6 %). Vengono poi le bibite gassate (13,3 %), birra (11,4 %), caffè caldo (10,3 %), latte (9,8 %), succhi di frutta e di verdure (4,9 %), concentrati (3,9 %), tè ready to drink (RDT) (2,2 %), vino (1,8 %) e functional drink (1,2 %). Il rimanente 9,5 % è distribuito fra molte varianti di altre bevande diverse.

Un mercato ultradinamico è quello delle acque confezionate che negli ultimi dieci anni sono riuscite a guadagnare un buon 5,4 %. La quota del latte è scesa invece dell'1,2 % Gli addetti ai lavori stimano che il mercato mondiale della birra crescerà dai 1,922 miliardi di ettolitri di oggi a 2,222 nel 2013. Considerando esclusivamente le cifre in ettolitri, la Cina è il paese con il maggior consumo di birra al mondo, seguita da USA, Brasile, Russia, Germania e Messico. Le cinque maggiori multinazionali produttrici di birra nel 2009 hanno coperto il 50% del mercato.

Quanto ai consumi per nazione i Cechi restano campioni del mondo anche se si stima che nel 2009 abbiano consumato circa il 7 % di birra in meno. Nel 2008 invece avevano consumato in media 155 l di birra. Li seguono da vicino gli Austriaci con 106,4 l nel 2009 e i Tedeschi con 104,7 l. In Germania la vendita di birra è diminuita lo scorso anno di circa 2,9 milioni di ettolitri e quindi del 2,8 % scendendo a 100 milioni di ettolitri scarsi.

(ecodibergamo.it)