Grande manifestazione a Bruxelles, organizzata via Internet, contro l’instabilità politica
BRUXELLES - È riuscita l’operazione “vergogna” a Bruxelles: la società civile non ha bisogno della politica per svegliarsi. È bastato l’appello di cinque studenti ventenni via Internet, Twitter e Facebook per chiamare a raccolta, senza intervento di alcuna organizzazione politica o sindacale, decine di migliaia di persone (50.000 per i promotori, 38.000 per la polizia) contro l’intera classe politica belga, che a quasi otto mesi dalle elezioni del 13 giugno 2010 non è ancora riuscita a formare un governo.
Si è trattato di una delle più grandi manifestazioni nella storia del Belgio, se si esclude quella del marzo ’96, quando a scendere in piazza furono in 300.000 per chiedere a gran voce più protezione per i minori, all’indomani dell’arresto di Marc Dutroux, il mostro di Marcienelle. A sfilare per le vie della capitale belga, nonostante freddo e pioggia, studenti e famiglie con bambini, lavoratori e pensionati, fiamminghi e valloni. Tutti uniti contro tutta la classe politica belga, da 244 giorni impantanata nella crisi di governo più lunga nella storia del Vecchio continente.
Tra i cartelli più spiritosi: “Vogliamo birra, patatine fritte e un governo”. Il tutto s’è svolto in modo pacifico. Si registra solo il fermo di alcuni attivisi radicali fiamminghi appartenenti al Tak (Taal Aktie Komitee), un movimento noto per le sue azioni di disturbo.
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