E' salito in cattedra Valter Loverier
del Birrificio LoverBeer di Marentino (Torino), in occasione del
settimo e ultimo appuntamento del ciclo “In salotto col birraio”
al Baladin Milano. Martedì, a far gli onori di casa, il patron Teo
Musso in persona, che nel presentare il collega e conterraneo, ha
anche annunciato che avrà un seguito, probabilmente a partire dalla
fine di settembre, la rassegna di “chiacchierate” informali con i
più rappresentativi maestri della scena delle artigianali made in
Italy.
Teo Musso e Valter Loverier al Baladin Milano |
Il birrificio Loverbeer affonda le
radici nella passione per i piaceri del cibo (e continua per altro a
mantenere la stessa vocazione). Loverier è, infatti, prima di tutto
un “gourmand”, inizialmente assaggiatore di formaggi, poi
sommelier. E, un po' per caso, in seguito a un regalo da parte di sua
moglie di un semplice kit per produrre birra casalinga ,comincia a
dilettarsi e sperimentare nuove tecniche di produzione. I primi
esperimenti sono fatti in cantina, da subito utilizzando la frutta
(uva in particolare). Come tutti gli appassionati del settore
frequenta corsi e il suo destino finisce inevitabilmente per
incrociare la casa madre di Baladin, a Piozzo.
Il marchio di fabbrica del mastro
birraio del Loverbeer sono le fermentazioni lunghe. Loverier
predilige “progettare” a lungo termine, assaggiando le birre di
anno in anno. All'inizio cerca subito di differenziarsi da tutti gli
altri homebrewer, utilizzando in particolare il lievito belga. Poi
la passione diventa un vero e proprio lavoro.
Durante la serata, nella cantina di via
Solferino sono approdate in assaggio dapprima la “Beer Bera” (una
delle prime prodotte – dal 2005), preparata con uve da vitigni di
Barbera (fermenta e matura in tini di rovere francese molto grandi).
Poi è stata la volta della “Madamin”, che matura e fermenta
negli stessi tini di rovere dove in precedenza è stata prodotta la
Beer Bera: i microorganismi rimasti dopo il lavaggio (con acqua calda
e poco altro) danno un particolare accento a questa birra
strutturata, più equilibrata, con lievi note di caramello e acidità
citrica. Dulcis in fundo, la “Beerbrugna”, d'ispirazione belga,
con susine damaschine: dolce, fruttata, molto acida.
Birraio appassionato, che cerca sempre
la soddisfazione di trovare sapori e sentori nella birra dopo mesi di
lavorazione, Loverier disegna personalmente le etichette delle sue
birre, utilizzando molti simboli che richiamano la terra, la sua
lavorazione e i suoi prodotti . Lo stile medievaleggiante richiama
le tradizioni e la passione.
Testo di Filippo Meani e Daniele
Pirola, immagini a cura di Matteo Speziali
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