Maurizio Colzani ha 51 anni ed è un informatico, Alberto Moreo di primavere ne ha invece 56 e fa l’ingegnere. Sono due monzesi doc («emigrati» il primo a Lissone e il secondo a Vimercate) che hanno deciso di dare una svolta alla loro vita tuffandosi in una nuova avventura imprenditoriale. Per il momento custodiranno le rispettive professioni principali, ma la speranza è che il microbirrificio «Alma» da loro creato possa navigare con un vento in poppa abbastanza vigoroso da consentir loro di abbandonare i colletti bianchi e vestire a tempo pieno i panni del mastro birraio.
Davanti Maurizio Colzani, poco dietro Alberto Moreo, in piedi Franco Isella |
La nuova realtà di via Lecco 168 (al confine con Villasanta) sarà il secondo birrificio nella città di Teodolinda, dopo il Carrobiolo, ma l’ambizione è di seguire le orme di «mostri sacri» brianzoli del calibro dei superpremiati «Rurale» (Desio) e «Menaresta» (Carate).
I due soci accomunati dalla passione per le «bionde», dopo anni di degustazioni, ma soprattutto di «cotte» casalinghe, hanno deciso di mettersi «in fermento» su un piano più serio. E per farlo hanno scelto un tecnico brassicolo 40enne proveniente da Brugherio, Franco Isella, da anni alla finestra pronto ad «entrare nel giro» in un settore nel quale il turn over dei mastri birrai è pressochè ridotto ai minimi.
«L’idea è di produrre una bevanda di qualità - ha confidato Maurizio Colzani - Abbiamo affrontato costi di startup non indifferenti, ma siamo fortemente motivati». Pils, IPA e Triple: dalla vecchia Cecoslovacchia alle colonie inglesi, per approdare in Belgio... questi gli stili che i neo imprenditori monzesi faranno sgorgare dai fermentatori.
Daniele Pirola per il Giornale di Monza
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