Non possiamo definirla 'malagiustizia', ma sicuramente 'strana' giustizia. La storia, pubblicata da Repubblica Napoli, è quella di Marco Penza, originario di Casalvelino, in provincia di Salerno.
Marco, operatore sociale di 40 anni, disabile (ha una protesi alla gamba sinistra) è in carcere da dieci giorni e ne dovrà scontare altri venti.
L'accusa: guida in stato di ebbrezza. "Non era ubriaco" raccontano gli amici che hanno dato vita a un comitato che chiede giustizia per Marco "e il suo tasso alcolelimico nel sangue al momento del controllo era pari a due birra".
Il fatto risale a tre anni fa. Oggi Marco, complice lo 'strano' modo in cui il suo caso è stato gestito da un avvocato oggi politico e da un magistrato 'impegnato' nelle ferie estive, è in carcere. E, ulteriore beffa, è stato costretto dalla polizia penitenziaria del carcere di Fuorni (Salerno) a togliersi la protesi alla gamba. Perché una protesi, in carcere, può trasformarsi in un arma contundente...
Nessun commento:
Posta un commento