martedì 8 aprile 2014

Crociata no OGM: anche l'universo birra nel ciclone

Quanto è “sana” la birra che beviamo? Una domanda che si stanno ponendo, negli ultimi tempi, diversi mezzi d'informazione online che gravitano nella galassia benessere, bio e green.

Attivisti no OGM
Sotto la lente – con toni a dir la verità spesso allarmistici che è difficile giudicare quanto caso per caso realmente opportuni – una raffica di ingredienti che molti produttori inserirebbero nelle ricette al momento della preparazione, fra i quali cereali OGM, coloranti, glutammati e via dicendo.

L'ultimo per tempo a dedicare la propria attenzione all'argomento, nella sezione health news, è stato il sito internet banoosh.com, che ha addirittura stilato una classifica delle otto birre in commercio “che si dovrebbe smettere subito di bere”.

In testa la Newcastle Brown Ale per via coloranti al caramello, poi la Budweiser in odor di OGM, così come Corona, Miller Lite, Coors Light, Pabst Blue Ribbon e Michelob, mentre per l'orgoglio d'Irlanda Guinness, contestato sarebbe l'utilizzo di vescica di pesce e sciroppo di fruttosio.

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