“Pretestuose le ragioni di chi sostiene si tratti di un falso problema, o di una questione marginale. Si ingannano i consumatori, usando il colorante caramello al posto della tradizionale intensità d’uso del malto (o torrefazione dello stesso), proprio per sopperire all’uso del malto in quantità adeguate”. Così la Coldiretti sull'ultima polemica birraria ad aver avuto risalto sulla Rete e sui media in generale.
Si tratta della possibilità, introdotta a metà maggio dall'Unione Europea, di aggiungere colorante caramello a “bevande a base di malto” (sostituti economici della birra che vengono commercializzati in alcune zone del Vecchio Continente e che non possono fregiarsi della denominazione di vendita “birra”).
“Si cerca di nascondere al consumatore… la bassa presenza di malto, certo più costoso di zucchero o …coloranti – è la posizione della Coldiretti - Il Regolamento 505/2014 dell’Unione, pubblicato lo scorso 15 maggio, apparentemente sembra una mera autorizzazione di additivi. Ma nei fatti, è un atto normativo in grado di falsare ancora di più la concorrenza tra imprese oneste e meno oneste, e anche ingannare i consumatori che si trovano davanti ad una bevanda rettificata con caramello per donarle migliore aspetto”.
Una bevanda cosiddetta a base di malto contiene al massimo un 6% di malto (contro il 20% necessario per la birra) e in genere ha un colore conseguentemente pallido. Col caramello, potrebbe secondo Coldiretti arrivare a vestire i panni di una birra “vera”.
In Italia il problema però potrebbe porsi solo a livello di import di prodotti scadenti, da tenere sotto osservazione.
Giriamo la domanda a voi: VI SIETE IMBATTUTI IN QUALCHE NEGOZIO O DISCOUNT IN BIRRE "ANNACQUATE"? Scrivete o mandate una foto a birranotizie@gmail.com
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