venerdì 19 settembre 2014

Culto a base di birra e striptease, a Milano sbarcano i pastafariani

Questa notizia mi fa letteralmente impazzire. Lo sapevate che al mondo esiste un "culto" chiamato Pastafarianesimo? E che fra i "crismi" di questa bizzarra religione c'è proprio la birra?

Tutto è nato qualche anno fa in Kansas (Usa) per protestare contro l'insegnamento obbligatorio della teoria creazionista nelle scuole. Così il 30enne Bobby Henderson ha avuto la bella idea di inventare ex novo un vero e proprio credo.

Se gli islamici possono circolare con il velo, noi pastafariani ce ne andiamo in giro con uno scolapasta in testa: perché, che problema c'è? E ci facciamo fotografare così anche per la carta d'identità, è una questione di principio!

Questo è solo un esempio della goliardico quanto provocatorio approccio del nuovo "culto", che dogmaticamente si fonda sulla creazione dell'universo da parte di una divinità alquanto stramba, il "Flying Spaghetti Monster", letteralmente un mostro volante fatto di spaghetti.


Brassicolmente parlando, interessante soprattutto, nella "teologia" del pastafarianesimo, che la concezione del paradiso sia dominata da due elementi fondamentali: la presenza di un vulcano di birra e di spogliarelliste mozzafiato (l'inferno è uguale, ma la birra è andata a male e la stripper trasmette malattie veneree).

La notizia in tempi recentissimi che lega il tutto al nostro Paese è che a Milano un gruppo di "fedeli" del pastafarianesimo è pronto a dar vita ad una vera Chiesa (in forma d'associazione culturale). E tra polemiche incrociate già viste su moschee e spazi di culto in concessione, gli adepti del colapasta hanno giustamente messo il sindaco Giuliano Pisapia alle strette: "Perchè i musulmani sì e noi no? Vogliamo anche noi uno spazio dove poter mangiare, bere birra e magari assistere a qualche spogliarello".

Insomma più un locale alla "Titty twister" del pulp-movie "Dal tramonto all'alba" che una vera e propria Chiesa... ma tant'è.

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