mercoledì 5 ottobre 2011

Google fa un sacco di cose, anche la birra (artigianale)


Google fa un sacco di cose, anche la birra. Non per modo di dire, ma una vera birra artigianale, la URKontinent - che nelle intenzioni degli artigiani dovrebbe riflettere lo spirito di Big G. Il progetto è stato curato da Andam Lutz il cui compito principale, come spiega nel video, era "stare fuori dai piedi". D'altra parte un esperto di software nella bottega di un birraio ha probabilmente poco da fare.  
E così Google celebra un'attività che negli ultimi anni ha scoperto una nuova gloria. La produzione di birra artigianale, come forse saprete, è oggi particolarmente diffusa e apprezzata, e anche in Italia i cosiddetti "micro birrifici" sono numerosi, e i loro prodotti godono di un successo più che discreto.
Tra gli ingredienti non manca il miele, marchiato Google
La URKontinent in particolare è prodotta dal birrificio Dogfish Head, che sebbene si trovi nel Delaware ha creato questa birra - una doppio malto - con il processo tradizionale belga. Difficilmente riusciremo ad assaggiarla però, perché è una produzione limitata, e le poche bottiglie disponibili probabilmente finiranno presto nelle cantine di qualche collezionista. Dogfish Head tra l'altro non fa spedizioni internazionali, non ancora perlomeno. Peccato, perché l'avremmo provata con piacere.
La URKcontinent vuole celebrare lo spirito di Google, e per questo vi si trovano ingredienti di tutto il mondo. "Comincia con malto Pilsner, Munich e Cioccolato, insieme a sciroppo Belgian Dark Candi. Aggiungiamo poi ingredienti unici da tutto il mondo", si legge sul sito del mastro birraio. C'è una spezia australiana, a dare un tocco di caffè e cioccolato, l'Amaranto del Sud America gli dà un tocco di terra, il Rooibos verde africano gli dà un tocco floreale, e così via. E per scegliere gli ingredienti, scoprire le caratteristiche di ognuno e procurarseli lo strumento scelto è stato Google, naturalmente.
La URKontinent vuole armonizzare elementi da tutto il mondo, proprio come fa Google, nel tentativo di darci la risposta che cerchiamo. È chiaramente una birra invernale, e possiamo immaginarla di un colore scuro, dalla gradazione forte e dal sapore complesso. Di quelle che dopo un paio è meglio lasciare l'auto parcheggiata e chiamare un taxi.
tomshw.it

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