Ed eccoci qui a parlare dell’irrinunciabile tappa che ogni appassionato di birra si trova ad incontrare durante il suo percorso spirituale nel mondo dell’orzo fermentato. Parliamo di Michael Jackson, non il cantante, ma il famoso degustatore e, permettetemi il termine, pioniere di quella che sarebbe diventata una tendenza modaiola nella quale tuffarsi.
La birra, oggi più che mai, artigianale, preferibilmente cruda, e possibilmente costosa e ricercata, era in passato la bevanda più a buon mercato e salutare che si potesse bere. Data la scarsa qualità igienica delle acque, questa bevanda cotta, assicurava un’apporto nutriente e dissetante, da qui il detto: chi beve birra campa cent’anni. Ovviamente ogni paese ha interpretato e dato vita ad uno stile differente.
Il Beer hunter, sfortunatamente non più tra noi, ha selezionato e recensito 500 birre, e le ha riunite in una guida che ha arricchito con schede riguardanti la tecnica di degustazione, spillatura e glossario. Non ci sono punteggi, ma una spiegazione, dove possibile, della storia e della tradizione, la sua nascita e l’abbinamento al cibo. Semplice, chiara ed esaustiva, non mette in competizione una birra con l’altra, ma le cataloga scrivendone sensazioni organolettiche ed informazioni inerenti. Da consultare sia per muovere i primi passi in questo mondo, sia se si è già conoscitori esperti.
gustoblog.it
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