giovedì 16 febbraio 2012

La Valchiavenna nel 1800 (prima dell'invenzione del frigorifero) produceva il 30% della birra nazionale

Dal punto di vista squisitamente vitivinicolo la parte settentrionale della Lombardia che guarda alla Svizzera viene identificata nella Valtellina, quella lunga fascia in provincia di Sondrio che inizia a nord-est del Lago di Como e divide orizzontalmente le alpi Retiche dalle Orobie, fino al comune di Tirano. Riconosciuta da tutti come terra dove il nebbiolo trova una delle sue espressioni più magiche e irripetibili, presenta vigneti quasi totalmente terrazzati e impervi, che rappresentano un esempio di viticoltura eroica e formano una scenografia unica, fra le più belle di tutto lo Stivale, con la particolare disposizione sul solo versante nord (con le dovute differenze di esposizione), quello su cui si poggiano le alpi Retiche.
Ma tornando indietro verso l'estremità del Lago di Como, se invece di girare a destra per il Viadotto Valtellina, si tira dritto per Trivio Fuentes, una volta superato ilLago di Mezzola, si entra nella Valchiavenna, una valle stupenda delimitata a ovest dal fiume Mera e a est dall'arco alpino. 




Il crotto (cavità, da non confondersi con le normali cantine) ha favorito l'economia della valle nei secoli scorsi. Poteva essere ben conservato il vino prodotto ed anche la birra; Chiavenna infatti nel 1800 (prima dell'invenzione del frigorifero) produceva il 30% della birra nazionale.


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