mercoledì 13 luglio 2011

Birra bolognese rinasce dopo mezzo secolo



Alberto Ronzani
Dal 1855 è ancora bionda. E’ lo slogan della Birra Ronzani, storico marchio bolognese di cui dal 1962 - quando la tedesca Wührer, proprietaria del 100% delle quote, acquisite nel 1959, ne trasferì la produzione da Casalecchio di Reno a Brescia – si erano perse le tracce. Oggi quel marchio rivive grazie ad Alberto Ronzani e ai suoi soci Marco Rossetti e Fabrizio Procaccio, tre bolognesi che il 23 giugno 2010 ne hanno riavviato la produzione secondo l’antica ricetta. E’ Alberto, 37 anni, sposato, “addetto al marketing interpersonale con i clienti”, come ama definirsi, a raccontarsi. La accusano del fatto che la birra Ronzani non è più ‘made in Bologna’, ma viene prodotta con ingredienti stranieri e a Monte Nerone, al confine umbro-marchigiano. 
“E’ vero, ma oggi sarebbe impossibile utilizzare l’acqua del Reno (in origine la Ronzani, ‘l’oro del Reno’, veniva prodotta utilizzando l’acqua del fiume, ndr) e anche i microbirrifici importano luppolo e orzo dall’estero. In compenso noi però impieghiamo acqua di sorgente, non quella di acquedotto e materie prime di qualità certificata.

ilrestodelcarlino.it

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