Dietro un grande chef, c' è un abile sous-chef. Per i non addetti ai lavori: il primo sta sotto i riflettori e si prende la gloria; il secondo sta dietro le quinte e cucina. A scanso di equivoci (e di eventuali proteste giustificate), tutti i primi sono stati secondi. Ma oggi la divisione dei ruoli tra chi dà la linea e chi esegue le ricette è più frequente che non in passato. La figura del cuoco, alla guida di locali importanti, è cambiata. Superstar, deve tenere la scena, coltivare contatti utili nel mondo enogastronomico, partecipare a convegni. Apparire in tv. E, ovviamente, conoscere le ultime tecniche e farsi venire idee nuove. Insomma, tra pentole e fornelli, sul campo combattono soprattutto i collaboratori. Ma ecco una bella gara tutta dedicata a loro, ai secondi. In verità, tra i finalisti della prima edizione del Premio Birra Moretti Grand Cru (consulenti, Identità Golose e Il Gambero Rosso), ce n' è qualcuno in proprio; che, comunque, rientra nel target. Dieci under 35 hanno superato le preselezioni (basate su una proposta di ricetta a tema libero con la birra come protagonista) e, dunque, il prossimo 14 dicembre, alla Città del Gusto di Roma, si sfideranno dal vivo, di fronte a una giuria di chef famosi. E qui non si sgarra: chi valuta non è un semplice gourmet ma un collega che ne sa di più e che ha le competenze per giudicare, nel dettaglio, l' esecuzione del piatto e il risultato finale. Di più: il concorso è una buona occasione per lanciare menù che utilizzano la birra come ingrediente innovativo.
corriere.it
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