martedì 18 marzo 2014

Birra dell'anno: Mr Baladin domina, ma è "di nicchia" Lombardia, Toscana e Lazio non stanno a guardare

E' indiscusso che Teo Musso sia il birraio più famoso d'Italia. La "macchina da guerra" Baladin mediaticamente parlando resta IL punto di riferimento nel settore delle artigianali e la sua "icona" si presta perfettamente a giocare il ruolo del "bomber". Molti biliosi avrebbero neppur troppo velatamente goduto nel vedere incoronato qualcun altro "Birraio dell'anno" ("Ecco, vedete: Teo ha l'immagine, ma c'è anche..."), e invece il fuoriclasse di Cuneo s'è aggiudicato il titolo Unionbirrai per il secondo anno di fila. Forma e sostanza, insomma, anche se tra i commentatori più ferrati (fra loro Andrea Turco di Cronache di Birra, Angelo Jarret di Bere Birra, Matteo il "Matto Birraio" di Birramoriamoci e Christian Montanaro il "Birrafondaio") c'è chi ha correttamente fatto notare come Baladin abbia fatto incetta di medaglie in particolare in categorie importanti, "di nicchia"... sicuramente non immediate per i neofiti.

Insomma, non è certoo come se alle olimpiadi della matematica Musso avesse risolto il teorema di Fermat e i concorrenti avessero fatto due più due, ma Mr Baladin il suo alloro se l'è meritato. Vero è al tempo stesso che per la gran parte del pubblico delle artigianali le sue articolate creazioni resteranno una sorta di "oggetti misteriosi". E andando a sfruculiare la classifica, è interessante notare come fra produzioni più accessibili al grande pubblico, anche altri birrifici siano riusciti a distinguersi.

Fra loro il birrificio Birra del Borgo di Borgorose (Rieti, Lazio), che ha portato a casa un oro e un argento, con la "Re Ale" nella categoria IPA e con la Hoppy Cat fra le scure d'ispirazione angloamericana.

Subito dopo il Birrifico Rurale di Desio (Monza e Brianza, Lombardia), che ha messo in bacheca un oro e due bronzi, con la "Seta" nelle chiare d'ispirazione belga e con la "Reset" fra le ambrate anglosassoni e la "Castigamatt" fra le scure angloamericane.

Un oro e un bronzo a testa anche per i "cugini" toscani (entrambi in Provincia di Lucca) del birrificio Brùton di San Cassiano di Moriano e per il Birrificio del Forte di Pietrasanta. Il primo ha vinto la categoria ambrate anglosassoni con la "Lilith" ed è arrivato terzo con la "Bianca" fra le chiare d'ispirazione belga. Il secondo ha vinto la categoria golden ale con la "Gassa d'Amante" ed è arrivato terzo fra le APA con la "Fior di Noppolo".

Menzione anche per il Birrificio italiano di Lurago Marinone (Como, Lombardia), che ha conquistato due argenti con la "Tipopils" fra le italian lager e con la "Vudù" fra le weiss.

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