Ma la “Neknomination” (o meglio il
“Neknominate”, per rispettare l'originale definizione coniata in
Australia) è davvero UNA MODA VIRALE sui social network, anche di
casa nostra, o è piuttosto UN ARGOMENTO DI MODA sui media
online?
Una giovane "concorrente" inglese intenta a bere birra in un market dopo essersi spogliata |
Avete presente quando, grazie a una
scintilla d'intuizione improvvisa, prendete coscienza di qualcosa
che, in fondo in fondo, avete sempre saputo, che il vostro subconscio
aveva colto ma non avevate ancora lucidamente focalizzato?
Ecco, il dubbio è sorto quando mi sono
imbattuto (oggi addirittura sul blog “Solferino28” interno alla “Bibbia” Corriere della Sera) nell'ennesima notizia riguardante il gioco alcolico
estremo divenuto tormentone sul web globale, che consiste nel
farsi filmare mentre si tracanna una birra o un altro alcolico tutto
d’un fiato (“to neck” appunto), postare il video su Facebook o
un altro social e sfidare un amico a fare lo stesso.
E ho realizzato: ma stando tutto il
giorno, per lavoro, sia sui siti d'informazione che sui social
network, COM'E' CHE SUI PRIMI CONTINUO A FINIRE SULL'ARGOMENTO,
MENTRE SUI SOCIAL NON C'E' VERSO DI SBATTERCI CONTRO NEPPURE PER UN'IMPROBABILE CASUALITA'?
Vuoi vedere – mi son detto,
conoscendo i miei polli - che, è uno di quei casi in cui la mia
talvolta (o spesso secondo alcuni) “malata” categoria
autoalimenta se stessa montando ad arte il nulla, o quasi?
Intendiamoci: il gioco resta
inqualificabile, pericoloso e da condannare... non stiamo discutendo
di questo. Ma il fatto è che, davvero, dragando i social più in
voga fra parole chiavi e hashtag, questa così “virale” sfida...
in realtà si rivela un fuoco di paglia. Almeno nel nostro Paese.
Se
vi aspettate, cercando su Facebook o Youtube, di trovarvi di fronte a
decine di video di ragazzi che ingollano birra o alcol di vario
genere e poi passano la palla allo sfidante successivo, beh...
rimarrete delusi.
Meglio così, per carità. E sono
sicuramente vere anche le gravi notizie di cronaca dalle quali tutto
è partito (vedi il caso di Agrigento), ma seì, oltre ai social, fate una ricerca anche su “Google
notizie” di news in realtà non ne troverete, riguardo alla “nuova
moda del web che uccide”, tanto per citare uno dei roboanti titoli
dedicati all'argomento.
In effetti, di “Neknomination” o
“Neknominate” in Rete se ne parla. E molto, anche. Ma la
cosa interessante è che sono ormai nettamente più numerosi gli articoli o i post che parlano
degli “Anti-Neknominate” (!), ovvero le sfide alternative che
propongono una rilettura in positivo del fenomeno, a base di letture
di libri, campagne a favore della sicurezza stradale o citazioni
della Bibbia.
Insomma, la “moda che uccide” è
solo un argomento di moda. Per fortuna
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