venerdì 24 giugno 2011

Assolto dalla rapina, condannato per 2 birre


SASSARI. Assolto dall'accusa di rapina a mano armata in un bar del centro storico, condannato per violenza privata perché si sarebbe fatto dare due bottiglie di birra, sotto minaccia, dal gestore dello stesso locale. Ebbene sì, a volte la giustizia "racconta" anche queste storie bizzarre.

In realtà il pubblico ministero - nei confronti dell'imputato sassarese Vincenzo Fiori di 42 anni - aveva chiesto una condanna a tre anni e sei mesi per estorsione ma il collegio presieduto da Pietro Fanile ha accolto la richiesta dell'avvocato difensore Massimiliano Tore e ha derubricato il reato in violenza privata.

Questi i fatti. Il 3 settembre del 2006 un uomo armato di pistola semiautomatica e con un casco da motociclista in testa, piomba nel bar pasticceria «Caffé al Duomo» minacciando il titolare e costringendolo a farsi consegnare l'incasso della giornata: mille euro. Fuori, ad aspettare il rapinatore, c'era un complice. I due scappano a piedi per le viuzze del centro, facendo perdere le proprie tracce. Per quei fatti verrà arrestato Fiori, assiduo frequentatore del bar e riconosciuto in particolare dalla voce e dal casco indossato. In sede processuale però il titolare del Caffè ritira ogni accusa e anzi descrive Fiori come una persona buona che dà in escandescenze solo quando alza il gomito. Come fece, appunto, il 26 luglio del 2007 quando "costrinse" il proprietario del bar a consegnargli due bottiglie di birra. In quell'occasione, visibilmente ubriaco, Fiori lo aveva insultato chiedendogli da bere con insistenza: «Se non mi dai la birra ti sfascio il locale...». Tanto che l'uomo alla fine, terrorizzato, lo aveva "accontentato".

Nell'udienza di ieri lo stesso pm, per la rapina a mano armata, ha chiesto l'assoluzione dell'imputato e ha invece confermato la richiesta di condanna a tre anni e sei mesi per l'estorsione. Della birra. Ma i giudici hanno accolto la richiesta dell'avvocato Tore condannandolo a tre mesi.



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