MARIGLIANO - Nel napoletano, il 2 giugno 2011, primo vagito della "Granfondo berretella", alla sua edizione madre.
Eccolì lì, schierati, con i volti luminosi, già divertiti prima di cominciare, sfregano le mani come bambini prima di Natale. No, con calma: quel Babbo viene in slitta ed è trainato dalle renne. Questi vanno in bicicletta e sono trainati dalla birra. Otto tappe, ronzio a catena e rutto libero: chi viene balla, chi sviene crolla. Colpo di tosse, si alza un braccio: e La Gala?, dice qualcuno. Silenzio, preoccupazione. E’ giunta una voce. Resta così, a mezz’aria, come un azzardo o una bugia. Michele non c’è. Ma poi qualcuno ride, e allora ridono tutti. Michele, in qualche modo, prima o dopo, ci sarà. Tutto chiaro, tutti tranquilli. Tranne uno: Michele. Non lui, che non smette di sorridere, ma quell’altro, che di solito canta ma adesso non ha più storie: l’arrivo nella sua yogurteria potrebbe essere la più brutta da raccontare ai posteri . Che dire, allora: avanti, prego, gonfiate le ruote, sgonfiate le pance. Di spazio, a quanto pare, ne servirà un bel po’.
Eccolì lì, schierati, con i volti luminosi, già divertiti prima di cominciare, sfregano le mani come bambini prima di Natale. No, con calma: quel Babbo viene in slitta ed è trainato dalle renne. Questi vanno in bicicletta e sono trainati dalla birra. Otto tappe, ronzio a catena e rutto libero: chi viene balla, chi sviene crolla. Colpo di tosse, si alza un braccio: e La Gala?, dice qualcuno. Silenzio, preoccupazione. E’ giunta una voce. Resta così, a mezz’aria, come un azzardo o una bugia. Michele non c’è. Ma poi qualcuno ride, e allora ridono tutti. Michele, in qualche modo, prima o dopo, ci sarà. Tutto chiaro, tutti tranquilli. Tranne uno: Michele. Non lui, che non smette di sorridere, ma quell’altro, che di solito canta ma adesso non ha più storie: l’arrivo nella sua yogurteria potrebbe essere la più brutta da raccontare ai posteri . Che dire, allora: avanti, prego, gonfiate le ruote, sgonfiate le pance. Di spazio, a quanto pare, ne servirà un bel po’.
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