martedì 19 aprile 2011

La ribellione dei ragazzi polacchi inizia da una croce. Di birra

E’ diventata il simbolo di una generazione, quella dei giovani polacchi nati a cavallo degli anni 80, ancora legati al ricordo della dittatura di Jaruzelski. Eppure è solo una croce, fatta da tante lattine di birra: ma la sua storia è lunga e complessa. Tutto è cominciato quando un aereo del governo che trasportava 96 persone – tra cui tutte le più alte cariche del governo polacco – si è schiantato vicino a Smolensk, in Russia.
SHOCK - La catastrofe è stata uno shock per la società polacca. Pochi giorni dopo alcuni boy scout, accompagnati dai seguaci del presidente deceduto avevano eretto una grande croce di fronte al palazzo presidenziale. Una sorta di richiamo messianico, che riportava in vita quegli ideali romantici della Polonia come “Cristo delle nazioni” chiamata a soffrire per tutto il mondo, e la sofferenza patita dopo l’oppressione russa. L’umore nazionale inPolonia stava cambiando. Molti dei critici del presidente Kaczynski dopo la sua morte lo osannavano. Gli auto-proclamati “difensori della croce” hanno iniziato a controllarla giorno e notte, anche obnubilati da alcune teorie del complotto subito emerse dopo l’incidente, che indicavano nei russi i colpevoli dello stesso. Una situazione scomoda per il governo Tusk, espressione dell’opposizione al partito di Kaczynski. Poi l’inimmaginabile è accaduto.
SOCIAL - Una notte una folla enorme di giovani organizzatisi attraverso Facebook hanno circondato i “difensori della croce”. Un evento strano, ma pieno di divertimento, senza rancore o violenza: dopo aver preso in giro la croce e il papa, raccontando barzellette e deridendo i presenti, stupiti del fatto che nessuno li stesse però minacciando. I “ribelli” hanno poi costruito la propria croce, fatta di lattine di birra. Questa cruda parodia non aveva precedenti in Polonia. I giovani polacchi erano soliti essere apatici verso la politica. La Polonia è ancora governata dalla generazione di politici che hanno iniziato la loro carriera combattendo il comunismo nel 1980. Questo è stato il primo atto di protesta negli anni, se non decenni, organizzato dai giovani, piuttosto che per loro. Perché? Milioni di giovani polacchi hanno vissuto esperienze di vita e di lavoro in Occidente. Torneranno? E se lo faranno, trasformeranno il paese? La patria ha bisogno di loro, eppure li detesta e ne ha paura. E, ovviamente, non ha lavoro per loro. Non quello che meriterebbero.
giornalettismo.com

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