UNA LITE tra ubriachi, un calcio, l’uomo che cade a terra. L’emorragia cerebrale, poi la morte. Colpevole di insistere troppo nel cercare di farsi offrire una birra. Una fine assurda, coma assurde sanno essere certe notti. Per questo, ieri, l’aggressore è stato condannato a 10 anni di reclusione dai giudici del Tribunale di Monza.
Il 22 luglio a Lissone, in Brianza, Luigi Pagani, operaio di Desio, non era sopravvissuto alle botte. Ora la condanna, al termine del processo con il rito abbreviato davanti al giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Monza Giovanni Gerosa. Dieci anni di reclusione per Stefano D’Ambrosio, 38 anni, operaio senza precedenti penali. Residente a Muggiò, era accusato di omicidio preterintenzionale aggravato dai futili motivi.
quotidiano.net
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