Giovani artisti in cerca di collezionisti, disposti a spendere anche poco, scommettendo su di loro. Artefiera a Bologna è, soprattutto, un luogo deputato ai grandi nomi già affermati dell’arte contemporanea e a quelli dei maestri del 900. Ma tra questi due «segmenti» ci sono spazi di manovra per quegli artisti compresi tra i 30 e i 40 anni.
L’ Impressionismo è una stagione lontana due secoli, eppure il giovane sardo Dario Costa, 33 anni, trova in un quadro divisionista di Georges Seurat (La grande Jatte) una fonte di ispirazione, utilizzando tappi di bottiglia di birra e di aranciata, schiacciati come tessere di un grande puzzle per ricostruire, con le identiche misure (3 metri x 2) quel famosissimo dipinto. Ma qui il titolo viene necessariamente cambiato in quello di La grande latta. Sicuramente ha dovuto bere più birra che altro, per recuperare tutti i tappi verdi che compongono il prato. «Volevo dimostrare che si può fare qualcosa di bello anche partendo da materiali buttati», dice l’artista che espone allo stand della Glance di Torino.
corriere.it
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